BASILEA – L'ATP 500 svizzero continua a sognare la finale più attesa, anche se i due grandi protagonisti non emozionano. Nadal risorge contro Cilic in un match che pare compromesso, Federer si sveglia solo nel terzo set con Goffin. Avanti anche Gasquet e Sock.Quello fra Rafael Nadal e Marin Cilic si presenta come il quarto di finale più atteso e interessante del venerdì di Basilea, e l'incontro non delude affatto le attese. Entrambi motivati da una stagione non esaltante, dalla voglia di riscatto. Marin Cilic, dopo i fasti del 2014, solo nel finale di stagione ha dato dimostrazione di non essere un parvenu: semifinale agli Us Open e la recente vittoria alla Kremlin Cup. Nadal, reduce dalla peggiore stagione da quando ha cominciato a calcare seriamente i campi da gioco. Mera comparsa nei tornei del Grande Slam, una sola finale nei Masters 1000 a Madrid. E nonostante tutto vicinissimo a concludere l'anno nelle prime cinque posizioni. Non c'è più il fenomeno che tutti ricordiamo. Non c'è più il campione che rimanda dall'altra parte della rete qualsiasi cosa. Ma c'è ancora tanto, tantissimo cuore. Oltre l'ostacolo, oltre le gambe che non corrono più come allora. Se al cospetto di Grigor Dimitrov, Rafa, sempre sotto in ogni set, non ha dato mai la sensazione di aver perso la partita, al termine del primo set contro Marin, paiono davvero poche le chances che possa venire a capo dell’incontro. Primo set equilibrato. Con Cilic al servizio che rasenta la perfezione. E che aspetta lungo il fiume i primi scricchiolii del maiorchino. Si palesano sul 4 pari: al croato basta un'accelerazione, sul 30-30 servizio Nadal, per conquistarsi la palla break. La prima dell'incontro. Quanto basta ed avanza per poter poi servire per il set e chiuderlo senza colpo ferire.

MAI DARE NADAL PER MORTO
La sensazione è che lo spagnolo non ne abbia molto da spendere. E il break in apertura di secondo set da parte di Cilic pare la pietra tombale su questo quarto di finale. Rafa Nadal, non sarà più il cannibale di un tempo. Ma le stigmate son rimaste. Completamente assente dal campo sino a quel momento, ecco la reazione, rabbiosa e fiera. Break subito recuperato e certezze di Cilic che cominciano a incrinarsi. Fino a sbriciolarsi nell'ottavo game. Il croato colleziona tre doppi falli e alla quarta palla break concessa è costretto ad abdicare. Rafa ringrazia e pareggia i conti. Siamo al terzo. Marin pare scoraggiato, il servizio vacilla, il dritto gli regala solo errori. Gioco facile per Rafa, portarsi subito avanti, anche nel set decisivo. Solo un ultimo afflato, per Cilic, sull'1 a 3. Quando due palle break possono riportarlo in vita, ma lo spagnolo non cede di un millimetro. Serve in maniera impeccabile e l'ultima velleità del croato è inesorabilmente sfumata. Non gli riesce nemmeno di allungare la partita. Sul 3-5 serve nuovamente in maniera disastrosa, arrivano tre match-point per Rafa, che chiude 4-6 6-3 6-3 e si guadagna la semifinale contro Richard Gasquet. Il 13 a 1 nei precedenti non lascia ampio margine di pronostico. Ma rimane comunque un match interessante e imprevedibile.

FEDERER SALE IN CATTEDRA NEL TERZO SET
Nel quarto di finale che conclude la serata, Roger Federer è costretto al terzo set per avere la meglio di David Goffin, testa di serie numero 8 del torneo. Nel remake della finale dello scorso anno. Fa tutto lo svizzero, nel bene e nel male. Nel primo set ottiene al sesto gioco il break. Sembra in totale controllo, ma eccede. Troppo sfarzo, troppa accademia. Gli eccessivi ricami rischiano di riportare subito in carreggiata Goffin, con due palle break regalate. Federer ritorna sulla terra, riduce i colpi all'essenziale e chiude quindi il primo set. Il livello dell'incontro scade improvvisamente. Troppi errori, da una parte e soprattutto da quella elvetica. Doppi falli, dritti sbagliati di metri. Arriva il break da parte di Goffin, al termine di un game tragicomico per Roger. Il belga, incredulo restituisce il maltolto giocando un game a sua volta disastroso. Ma Federer seguita a regalar scempiaggini. E riconcede un break all'avversario. Che pareggia il conto dei set. Troppo brutto per essere vero. A Roger basta solo ritornare ai suoi livelli per riprendere in mano la partita, per salire nuovamente in cattedra e disporre a suo piacimento di Goffin. Il numero tre al mondo ritrova il servizio. Ritrova i colpi. Ritrova la convinzione, nel regalar magie e prelibatezze. Subito break al secondo gioco, un ulteriore al sesto. Il belga è spaesato. Annientato. Mentre la folla applaude, finalmente entusiasta. Goffin riesce a mettere in piedi solo un game. Un 6-1 finale, per Roger, sin troppo semplice, ma coronamento di una prestazione non certo esaltante. Domani, il basilese, se la vedrà con Jack Sock, che ha disposto in tre set di Donald Young. La dodicesima finale in casa sarebbe cosa fatta per il Roger visto nel set decisivo. Un po' più meno se si ripeteranno gli errori e gli orrori dei primi due set.

ATP 500 BASILEA – QUARTI DI FINALE
Roger Federer (SUI) b. David Goffin (BEL) 6-3 3-6 6-1
Jack Sock (USA) b. Donald Young (USA) 5-7 6-4 6-2
Rafael Nadal (ESP) b. Marin Cilic (CRO) 4-6 6-3 6-3
Richard Gasquet (FRA) b. Ivo Karlovic (CRO) 6-4 6-7 7-6