Roger Federer torna al numero 1 ATP e può sfondare il muro delle 300 settimane al comando. Può aumentare il vantaggio fino a settembre, poi dovrà “difendersi” negli ultimi tornei dell’anno.
Un'immagine-simbolo del sorpasso di Federer ai danni di Djokovic
 
Di Riccardo Bisti – 9 luglio 2012

 
75 miseri punti. Meno della vittoria in un piccolo challenger, ma sufficienti a restituire la leadership mondiale a Roger Federer. Il ritorno al numero 1 dello svizzero non è un evento banale. Ne abbiamo scritto più volte: in caso di vittoria a Wimbledon, avrebbe superato Djokovic ed eguagliato (nonché superato) il record di settimane al comando. Pete Sampras ha guardato tutti dall’alto in basso per 286 settimane, strappando il primato a Ivan Lendl (che si è fermato a quota 270). Sembrava un record imbattibile, così come quello di 14 Slam sigillato 10 anni fa, quando vinse un incredibile Us Open. Poi è arrivato Roger Federer, versione più raffinata (e vincente) di Pistol Pete. Il destino sembrava aver deciso di lasciare almeno un primato all’americano. Nel 2010, Federer venne scalzato da Nadal quando era a quota 285 settimane. Ne mancava solo una, ma sul più bello il sogno sembrava svanito. Roger aveva quasi 29 anni, Nadal era molto più giovane, stavano arrivando i vari Djokovic e Murray…difficile pensare che potesse trovare la continuità per tornare al comando. E in effetti sono arrivati momenti difficili. Per due anni e mezzo non ha vinto uno Slam, ed è finito addirittura al numero 4 (tra l’ottobre e il novembre dello scorso anno). “Ma io non ho mai smesso di crederci, ed anzi ho lavorato ancora più duramente anche se ho messo su famiglia”. Il click è stato una sconfitta. Allo Us Open 2011 ha avuto due matchpoint nella semifinale contro Djokovic. Sul primo, il serbo gli ha sparato addosso un’incredibile risposta di dritto. Sul secondo, il nastro gli ha messo in corridoio un dritto d’attacco. Perse la partita. Sembrava il simbolo del declino, invece Roger ha preso a vincere un torneo dopo l’altro.
 
Da ottobre a oggi ne ha vinti addirittura otto. C’è stata qualche sconfitta, ma non lo a demoralizzato. E più il tempo passava, più l’obiettivo diventava possibile. Fino al grande successo di Wimbledon e a quei 75 (miseri) punti che gli hanno permesso di superare Djokovic. Federer deve ringraziare due giocatori in particolare: Andy Murray e John Isner. Il britannico e l’americano hanno superato Djokovic in due partite che avrebbero regalato al serbo un numero di punti sufficiente per conservare la leadership. Murray lo ha battuto in semifinale a Dubai, mentre Isner ha firmato una bella impresa in semifinale a Indian Wells. In entrambi i casi, in finale avrebbero giocato (e perso) contro Federer. Adesso che Federer è tornato al numero 1, è legittimo domandarsi quanto può durare ancora il suo regno. I tifosi di Roger possono sorridere: molto difficilmente il loro idolo verrà scalzato nel 2012. Anzi, da qui a settembre può incrementare il vantaggio. Lasciando perdere il torneo olimpico, in cui partiranno tutti alla pari (il vincitore intascherà 750 punti), nell’estate americana Federer dovrà scartare 990 punti, mentre il serbo ne perderà addirittura 3600 (vittorie in Canada e allo Us Open, finale a Cincinnati). In altre parole: nei prossimi due mesi, Federer può mettere in cascina un vantaggio sufficiente per restare al comando almeno fino a gennaio (altro mese in cui Djokovic e Nadal avranno più punti da difendere rispetto a lui). In verità, il finale di stagione si presenta più favorevole a Djokovic: dopo lo Us Open, Federer dovrà difendere 3.000 punti contro i 560 del serbo, ma la sensazione è che indoor sia più facile per lo svizzero che sul cemento per il serbo, dove le variabili sono infinite. Insomma, se terrà un buon rendimento, Federer può arrivare al numero 1 fino a febbraio-marzo 2013, superando il muro delle 300 settimane.
 
A parte il cambio al vertice, il ranking ATP del 9 luglio non presenta grosse variazioni tra i primi 10. David Ferrer resiste al quinto posto davanti a Tsonga, mentre entra nell’elite Nicolas Almagro ai danni di John Isner. In Casa Italia, Andreas Seppi perde qualche posizione (scende al numero 30) ma resta saldamente in vetta davanti a Fognini (63), Volandri (79), Lorenzi (88), Cipolla (93) e Starace (95). Simone Bolelli scende al numero 128 (ma poteva andare peggio), mentre Alessandro Giannessi (146) inizia a pagare qualche cambiale del 2011, in particolare la semifinale al challenger di Torino. Per sua fortuna, lo spezzino si è qualificato al torneo ATP di Bastad e ha un primo turno non proibitivo contro Michael Berrer. Prosegue la lenta salita di Thomas Fabbiano: senza squilli, il pugliese è salito al numero 234.
 
CORSA AL NUMERO 1 – I PUNTI DA DIFENDERE
 
LUGLIO – AGOSTO – SETTEMBRE
Roger Federer 990
Novak Djkovic 3600
 
OTTOBRE – NOVEMBRE – DICEMBRE
Roger Federer 3000
Novak Djokovic 560

GENNAIO
Roger Federer 810
Novak Djokovic 2000