Il tennista spagnolo, che ha annunciato il ritiro nel torneo di Doha, ha riflettuto sull’aspetto più difficile della sua carriera
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Con la sconfitta subita contro Heliovaara/Patten al fianco di Novak Djokovic nel tabellone di doppio del Qatar ExxonMobil Open, torneo ATP 500 che si sta disputando sul cemento di Doha, si è ufficialmente chiusa la carriera da professionista di Fernando Verdasco. Lo spagnolo ha raggiunto il best ranking di numero 7 del mondo e conquistato 7 titoli in carriera, mentre il suo miglior risultato a livello Slam è stata la semifinale raggiunta agli Australian Open nel 2009.
“Condividere gran parte della carriera con i Big Three – ha riflettuto Verdasco dopo il ritiro -, è stata la parte più dura della mia generazione. Per vincere uno Slam o vincere un Masters 1000 dovevi battere due o tre di questi ragazzi, che sono stati i migliori nella storia insieme. Quindi, diciamo, per esempio, in Australia ho battuto Murray, Tsonga, erano quattro al mondo, cinque al mondo, e poi dovevo battere Rafa, uno al mondo, e poi Federer che era secondo al mondo. Quindi immagina quanto fosse duro vincere uno Slam in quegli anni, sai, per qualcuno come me o qualcuno simile a me nella classifica. O come quando ho fatto le finali a Monte Carlo con Rafa, ho battuto Berdych e ho battuto Djokovic, ma poi ho perso con Rafa in finale. Quindi, alla fine quella è stata la parte più dura della mia generazione, giocare nello stesso periodo dei tre migliori giocatori della storia insieme, e normalmente nei tornei più grandi dovevi batterli tutti, era pazzesco“.