Tre anni e mezzo dopo, Vera Zvonareva torna nel tabellone principale di uno Slam. Lo farà a Wimbledon, dove è stata finalista nel 2010. “Se riesci a restare in forma e prenderti cura del tuo corpo, l'età non è un problema”. Il suo esempio dà fiducia a tutte le ragazze che pensano di smettere perché hanno intenzione di mettere su famiglia.

Chissà cosa passerà per la testa di Vera Zvonareva quando scenderà in campo, insieme ad Angelique Kerber, sull'erba di Church Road. Non le capitava dal 2014. A tre anni e mezzo dall'ultima volta, la russa torna nel tabellone di un torneo del Grande Slam. Finalista ai Championships nel 2010, anno in cui si è ripetuta allo Us Open, la sua carriera si era bloccata a causa degli infortuni, tanto da convincerla a ritirarsi nel 2015. Nei due anni di pausa ha messo al mondo la piccola Evelyn ma poi, quasi per scherzo, ha ricominciato a giocare. Senza grandi squilli, si è portata rapidamente a ridosso delle top-100 WTA (attualmente è n.141), e sui campi verdi di Roehampton ha raccolto tre belle vittorie che le hanno dato il pass per il tabellone principale di Wimbledon. I giornalisti Reem Abulleil e Tumaini Carayol hanno raccolto le impressioni della ex numero 2 del mondo, che compirà 34 anni il prossimo 7 settembre. “Penso che il tennis femminile sia sempre più competitivo, non solo tra le top-100, ma anche scendendo in classifica – ha detto la russa – tutte le ragazze si prendono cura del loro fisico, sono tutte ottime atlete. Se gioca il suo miglior tennis, anche la numero 300 può battere una top-30”. Vittima di un infortunio a inizio anno, la Zvonareva ha continuato a lavorare come ha sempre fatto, senza stravolgimenti, ma si è resa conto che doveva restare atleticamente all'altezza delle avversarie. “E ho sentito la necessità di trascorrere più ore in palestra. Oggi funziona così”. Il ritorno di Vera è stato casuale: da sincera amante del gioco, ha iniziato giocando qualche match di esibizione e poi ha beneficiato del sostegno della famiglia. Hanno capito che amava giocare, le hanno detto di provare e vedere come sarebbe andata. Un ritorno sereno, tranquillo, che le ha permesso di giocare senza particolari aspettative.

"FAI UN FIGLIO? PUOI GIOCARE ALTRI 10 ANNI"
Mi sono resa conto di amare ancora il gioco e vorrei arrivare a giocare contro le più forti, sui campi più importanti. Tutte vogliono farcela, sarebbe come una ricompensa per il duro lavoro – dice la Zvonareva – ma se non fossi in grado, non sarebbe un grosso problema. Sono già stata a certi livelli, so cosa si prova e ho vissuto grandi emozioni. Adesso sto cercando di divertirmi e godermi ogni partita. Proprio il suo passato, probabilmente, le permette di giocare con la dovuta serenità, anche se si tratta di tornei minori o qualificazioni. “Infatti non ci presto attenzione perché sto giocando soprattutto per l'amore del gioco. Mi piace la sfida, la competizione, la necessità di migliorarsi e trovare soluzioni”. Con Serena Williams colma di motivazioni, e un'altra mamma come Tatjana Maria che ha appena vinto il suo primo titolo WTA, sta passando un bel messaggio secondo cui le madri possono tranquillamente giocare a tennis, anche a un livello più alto. “Credo che la cosa più importante sia restare in forma. Se riesci a prenderti cura del tuo corpo, l'età non importa. Prima le ragazze pensavano che la maternità portasse a smettere di giocare. Adesso sta passando un messaggio diverso. Si vedono molti ragazzi che continuano a giocare dopo aver messo su famiglia, mentre le ragazze si fermavano per lo stesso motivo. Io invece penso che, se diventi madre intorno ai 25 anni, puoi tranquillamente avere una carriera di altri 10 anni”. Frasi sagge, figlie di un'istruzione universitaria che le permette di vedere le cose dalla giusta prospettiva. “Io ho sempre pensato che l'educazione sia importante anche se sei un'atleta professionista. Studiare serve a migliorarsi sia dentro che fuori dal campo. Mi è piaciuto. Ho alcuni titoli di studio, ma non so ancora cosa fare dopo il mio ritiro. Per me è stata una sfida molto difficile. Non so se resterò nel tennis, oppure se cambierò percorso. È ancora una domanda aperta”. Ci sarà tempo per pensarci, anche perché adesso c'è Wimbledon da giocare. Il torneo più importante del mondo, che Vera pensava che non avrebbe mai più vissuto da protagonista. E invece….