Prima vera sorpresa del torneo: la Williams cede nettamente a Johanna Konta. Viene dominata per un'ora, poi si sveglia ma era troppo tardi. Il 2015 è stato il canto del cigno? La britannica può diventare la n.1 del suo paese. Esordio OK per la Muguruza. 

Fino a un paio d'anni fa, le sconfitte di Venus Williams non facevano più notizia. Sembrava condannata a un lento declino, incapace di tenere i ritmi della sorella e costretta a convivere con la Sindrome di Sjogren, una delle peggiori malattie possibili per un'atleta. Poi però ha giocato un grande 2015, ha perso solo da Serena negli ultimi due Slam e ha ritrovato un posto tra le top-10. Una serie di ottimi risultati le hanno consentito di presentarsi a Melbourne da testa di serie numero 8, ma il suo Australian Open è stato un incubo: 6-4 6-2 contro Johanna Konta e bye bye in appena 79 minuti. Contro la britannica (nata a Sydney ma di origini ungheresi) aveva giocato qualche mese fa a Wuhan e aveva vinto lei, ma il precedente è servito a Johanna per giocare un match impeccabile, in cui è stata pressoché perfetta fino al 6-4 5-0. Sull'orlo del baratro, Venus ha preso a giocare bene e per un attimo ha sperato di rimetterla in piedi. Si è portata sul 5-2, ha avuto una palla break per il 5-3, ma una risposta in rete l'ha condannata alla sconfitta. Perderà qualche posizione nel ranking WTA, visto che lo scorso anno arrivò addirittura ai quarti, tra l'altro dopo aver vinto un bel match al terzo turno contro Camila Giorgi. “Quando ho visto che il sorteggio mi aveva messo contro Venus, speravo di restare in campo almeno un'ora – ha detto la Konta, che pure ha colto gli ottavi allo Us Open – però il match di Wuhan mi ha dato la possibilità di preparare questa partita nel migliore dei modi. A New York mi sono spinta più avanti, ma questo è il mio più grande successo in uno Slam”.


GARBINE STA DI NUOVO BENE

Numero 47 WTA, la Konta può crescere e potrebbe anche lottare per il ruolo di numero 1 britannica, visto che negli ultimi sei mesi ha effettuato un importante salto di qualità. Il suo gioco non è spumeggiante, però sa stare molto bene in campo ed è piuttosto attenta nelle scelte tattiche. Contro un'avversaria un po' in difficoltà è stato più che sufficiente. Per la Williams è l'ottava sconfitta al primo turno di uno Slam, la terza in Australia. Il suo miglior risultato resta la finale del 2003, quando perse (tanto per cambiare…) contro Serena, in uno de derby in famiglia più equilibrati quando era ancora papà Richard a dettare legge. Non ci saranno derby per il terzo Slam consecutivo e Venus dovrà riprendersi in fretta, perché il suo bottino australiano è terribile: 0 vittorie e 2 sconfitte, mentre l'anno scorso aveva vinto ad Auckland e, come detto, si era spinta nei quarti a Melbourne. Al secondo turno, la Konta se la vedrà con la tedesca Carina Witthoeft, che si era fatta notare proprio lo scorso anno in Australia. Una bella chance. Inizio più che positivo per Garbine Muguruza, che aveva inaugurato il programma sulla Rod Laver Arena. Con un netto 6-0 6-4 ha eliminato l'estone Ann Kontaveit, risultato importante perché spazza via ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche. Prima di affrontare Kirsten Flipkens al secondo turno, ha parlato del doppio. “Di sicuro a Rio giocherò insieme a Carla Suarez Navarro, poi ho anche pensato al misto con Nadal. Mi farebbe piacere ma non c'è ancora nulla di deciso. Sarebbe un po' folle giocare tre tornei in una settimana, ma allo stesso tempo esaltante”. Intanto punta forte sull'Australian Open, dove negli ottavi ci sarebbe un match molto affascinante contro Victoria Azarenka.

 

AUSTRALIAN OPEN 2016 – TABELLONE FEMMINILE