La favola dell’americana si interrompe a causa della stanchezza e della solidità di Agnieszka Radwanska, al primo titolo stagionale. 41 errori hanno fatto la differenza.

Di Riccardo Bisti – 11 agosto 2014

 
Non ce ne voglia, Agnieszka Radwanska, ma il lieto fine non c’è stato. Tutti si auguravano che Venus Williams chiudesse in modo trionfale la sua incredibile campagna canadese. In passato, non aveva vinto una sola partita in questo torneo, mentre stavolta ha superato una dopo l’altra Angelique Kerber, Carla Suarez Navarro e la sorella Serena, mostrando il tennis che fino a qualche anno fa l’aveva resa una pluricampionessa Slam. Ma tutte queste fatiche, per una donna colpita dalla Sindrome di Sjogren, le sono pesate in finale. Agnieszka Radwanska ne ha raccolto i cocci con un netto 6-4 6-2. I precedenti dicevano 5-3 per la polacca, che aveva vinto piuttosto nettamente gli ultimi due. Osservando una finale giocata sotto il sole di Montreal, si è capito perchè. Con le sue ottime doti atletiche (nonostante un ginocchio fasciato), la Radwanska rimandava sempre una palla in più e ha costretto la Williams a commettere un errore dopo l’altro. La Williams non ha giocato una partita, ma una serie di colpi non troppo organizzati. Si è visto nel sesto game: sotto 1-4, ha alternato risposte fulminanti a errori clamorosi. Si è avvicinata fino al 3-4, ma non si è mai avuta la sensazione che la partita potesse girare. Alla Radwanska sono bastati 81 minuti per impacchettare il 6-4 6-2 finale, forieri del suo primo titolo stagionale. Non poteva essere altrimenti: 25 colpi vincenti e 41 errori gratuiti parlano chiaro. La Radwanska ha fatto meno gioco (12 winners e 8 errori), ma è stata brava nei punti delicati, concedendo appena due palle break su dieci.
 
LA PARTITA CHE VENUS TEMEVA
Tuttavia, la protagonista della settimana è stata indiscutibilmente Venus. “Prima di tutti devo dire ‘wow’, è la prima volta che vinco una partita in Canada in 20 anni di professionismo – ha detto un’emozionata Venus – non avrei mai pensato di arrivare in finale. Complimenti ad Agnieszka, non vedo l’ora di affrontarla nuovamente. Sono sicuro che accadrà ancora spesso”. Nel suo discorso post-match, ha lasciato intendere che l’addio è ancora molto distante. “Ci vedremo presto, tra un paio d’anni, giusto?” ha detto, lasciando intendere che potrebbe essere ancora in attività quando la Roger Cup femminile tornerà a Montreal. “Prima mmi piaceva il Canada – ha detto la Radwanska – ma adesso penso di amarlo”. Con questo successo, il 14esimo in carriera, Aga sè salita in terza posizione nella Race verso il Masters di Singapore. Per vincere le è bastato cercare di tenere la palla il più lontano possibile dal centro, obbligando la Williams a giocare lontana dal centro del campo. E’ il tipo di gioco che preferisce, la partita che tutti i fan dell’americana temevano. Non aveva più energie. Con le sue doti d’anticipo, difesa, cambi di direzione, ha fatto il bello e il cattivo tempo. Mancano due settimane allo Us Open: nessuno può ignorare Aga e Venus: forse non saranno le favorite numero 1, ma quanto espresso in Canada è un segnale (molto) importante. Magari Cincinnati scompiglierà le carte, ma il carico di fiducia arriverà dritto fino a New York. 

WTA PREMIER MONTREAL – Finale
Agnieszka Radwanska (POL) b. Venus Williams (USA) 6-4 6-2