Donna Vekic, più veloce a vincere un titolo WTA rispetto a Belinda Bencic, è uscita dalle top-100 ed è stata travolta dallo scandalo Kyrgios-Wawrinka. Per la prima volta dopo l'episodio, ha parlato (poco). “Non ho sentito Kyrgios. Spero che non succeda mai più niente di simile”. 

Giusto un anno fa si ipotizzava una possibile rivalità tra Belnda Bencic e Donna Vekic. Erano le due più giovani top-100, talentuose, carine, persino con la stessa marca di racchette. E si pensava che la croata fosse in vantaggio. Nel giorno in cui la Bencic, ancora fragile e inesperta, perdeva una brutta partita in Fed Cup contro il Brasile, la Vekic vinceva il suo primo titolo WTA. Al termine di una furibonda battaglia contro Dominika Cibulkova si è imposta a Kuala Lumpur. E tutto faceva pensare a un futuro luminoso e – soprattutto – vicino, vicinissimo. In un anno è cambiato tutto. La Bencic è diventata la stellina numero 1: dopo il successo a Toronto, è piombata a Cincinnati e ha vinto un primo turno durissimo contro Angelique Kerber. Ormai è diventata grande. La Vekic viene da una pessima stagione: il terzo turno al Roland Garros, unico risultato di rilievo, non le ha evitato di uscire dalle top-100. I paparazzi avevano già notato la sua vicinanza a Stan Wawrinka, tanto che il Daily Mail dedicò un intero articolo alla vicenda durante Wimbledon…fino al clamoroso episodio di Montreal, quando Kyrgios ha pronunciato la frase che ormai conoscono tutti. Visto che tradurla è imbarazzante, la riportiamo in lingua originale. “Kokkinakis banged your girlfriend, sorry to tell you that, mate”. Ne è scoppiato un caso di portata mondiale. Ha parlato Wawrinka, ha parlato Kyrgios, ha parlato persino Kokkinakis. L'unica a restare in silenzio era stata proprio lei, la povera Donna, forse la più danneggiata da una frase volgare e misogina. Venerdì scorso era a Cincinnati (con Wawrinka?), ma non ha giocato nemmeno le qualificazioni e si è rifiugiata in Canada, a Vancouver, dove oggi esordierà nell'Odlum Brown VanOpen, nel suo primo match dopo il fattaccio. Nonostante la giovane età, Donna conosce molto bene le dinamiche della comunicazione. Ha un manager (Lawrence Frankopan) sin dall'età di 12 anni e ha già realizzato diversi servizi fotografici, certamente aiutata dalla sua avvenenza. Senza contare che si è allenata a lungo in Gran Bretagna sotto la guida di David Felgate, ex coach di Tim Henman. Insomma, sa come ci si deve comportare.


"SONO SALITA TROPPO IN FRETTA E NON ERO PRONTA"

Dopo un allenamento a Vancouver è stata avvcinata da Tony Gallagher, cronista del “The Province”, il più importante quotidiano della zona. Non aveva molta voglia di parlare, “era stata chiaramente istruita su quello che doveva dire”, ma ha ugualmente accettato di discutere e regalare notorietà globale al giornale canadese. “Non è facile gestire la situazione, ma sto cercando di concentrarmi solo sul tennis e sulla mia prossima partita” ha detto Donna, consapevole che la faccenda si protrarrà ancora un po'. Quando le ha chiesto se ha parlato con qualcuna delle parti in causa, ha aspettato un po' prima di rispondere. “Non lo so. Non ho parlato con Kyrgios, ma quello che è successo è molto deludente per il nostro sport. Spero che non accada più perché ci rimette l'immagine del tennis. Se ho imparato qualcosa da questa storia? Lo spero”. La notizia, insomma, riguarda l'assenza di scuse da parte di Kyrgios. Per lui è stato facile scusarsi con Kokkinakis, amico di vecchia data, ma non ha ancora avuto l'opportunità (o il coraggio?) di parlare con la Vekic. Eppure si conoscono, visto che usano la stessa marca di racchette e hanno anche realizzato qualche servizio insieme (ed era presente anche Wawrinka…). Sul merito, nessuno ha molto da dire. Tutti sanno che ha avuto una relazione con Kokkinakis, ma prima che si accendessero le voci di una liason con Wawrinka. Resta il fattaccio, e vedremo come saprà gestirlo al di là delle parole. A Vancouver, dove si gioca anche un challenger maschile, esordirà contro Alla Kudryavtseva. Di certo non è un momento facile nemmeno sul piano agonistico. Da numero 62 è scesa in 128esima posizione. “Ogni carriera è fatta di alti e bassi. Sono salita rapidamente e ho fatto fatica a rimanerci perché non avevo ancora il livello giusto. Le avversarie sono molto forti sul piano fisico, ma spero di tornare rapidamente tra le top-100. Ho lavorato duramente e sento che presto accadrà. Forse mi sono messa troppa pressione addosso. Avevo tante aspettative, mi dicevo che non potevo perdere, ma la realtà è che non ero ancora pronta per essere lì”. Dovesse battere la Kudryavtseva, al secondo turno troverebbe la nostra Francesca Schiavone in uno scontro generazionale già vissuto qualche settimana fa a Baku, peraltro con il successo della Vekic. Ma non aveva un tarlo grosso così nella testa.