Dopo la cancellazione di Wimbledon e lo spostamento del Roland Garros, anche gli Us Open alle prese con il dilemma su cosa fare del torneo. «Non sono fiducioso che a settembre ci potranno essere assembramenti numerosi», ha ammesso il sindaco di New York Bill De Blasio. La Usta deciderà a fine giugno, intanto taglia gli stipendi del 20 per cento

Flushing Meadows, allarme rosso. Il sindaco di New York, Bill De Blasio, ha spiegato di «non essere fiducioso» sulla possibilità che il quarto Slam dell’anno possa svolgersi nelle date previste (31 agosto-13 settembre). «Pensiamo di riaprire le scuole a settembre», ha spiegato De Blasio. «Ma al momento non abbiamo fiducia fiduciosi per quanto riguarda giugno, né per luglio, e non crediamo che a settembre ci potranno essere assembramenti numerosi». Difficile immaginare oltre 63 mila persone affollare l’impianto del Queens, come è avvenuto ad esempio l’anno scorso per il primo lunedì del torneo.

Come è noto Wimbledon ha annunciato la cancellazione, il Roland Garros si è spostato al 20 settembre con una decisione improvvisa e non condivisa dal resto del circuito, ma vista la situazione in Francia potrebbe comunque essere costretto a modificare i propri piani. Gli Australian Open, che si sono regolarmente svolti a gennaio, potrebbero dunque restare l’unico Slam della stagione. Anche Flushing Meadows potrebbe considerare una data diversa, ma quanto diversa? Insieme con Flushing sono ovviamente a rischio anche i due Masters 1000 nordamericani in Canada e a Cincinnati, e gli altri appuntamenti di giugno, luglio e agosto. In caso di cancellazione dell’intera stagione estiva sul cemento ipotizzare un calendario per il resto dell’anno diventerebbe davvero problematico.

«Non abbiamo ancora stabilito una data in cui prendere una decisione», ammette il direttore esecutivo della’Usta, la federtennis statunitense, Michael Dowse. «Le cose cambiano così velocemente, e i preparativi per gli Us Open non sono una cosa rapida. Credo che probabilmente decideremo cosa fare nella seconda metà di giugno». Nel frattempo anche la Usta ha deciso di tagliare del 20 per cento lo stipendio ai suoi dipendenti, nel tentativo di recuperare fondi da destinare ai maestri e al tennis di base.