Le varie eredità lasciate dallo Us Open, riassunte in un paio d'ore di dibattito con Jacopo Lo Monaco e Vanni Gibertini. I vincitori, le sorprese, le delusioni, gli italiani e i “casi” che ci hanno accompagnato per un paio di settimane. In chiusura, come sempre, spazio per le vostre domande.



PRIMO BLOCCO – Torna il nostro Podcast, con una puntata decisamente ricca. Oltre a Jacopo Lo Monaco (prima voce di Eurosport) è con noi Vanni Gibertini, di ritorno da New York. Si parla dello Us Open e dello Slam numero 16 di Nadal, ma il dibattito scivola rapidamente su Roger Federer e sulla strana sconfitta contro Juan Martin Del Potro. Come mai ha giocato così male sul piano tattico? Secondo Vanni, era semplice mancanza di preparazione dopo l'infortunio patito a Montreal. Chi sono stati i protagonisti in positivo? Del Potro ha emozionato più di tutti, ma va segnalato anche l'ottimo torneo di Rublev e Shapovalov. In negativo, si sono distinti Dominic Thiem (“Non doveva mai perdere contro Del Potro”) e Alexander Zverev, che fatica ancora sulla lunga distanza. Cerchiamo di ipotizzare il futuro del tedesco, simulando un confronto a distanza con Shapovalov. A chiudere, l'argomento Italia: non ci sono più parole per elogiare un Paolo Lorenzi, forse l'avversario più ostico per Kevin Anderson prima della finale. “E non ha intenzione di fermarsi, anzi, cercherà di migliorare servizio e dritto”. A chiudere il blocco, le nostre considerazioni sulla faccenda disciplinare riguardante Fabio Fognini.

SECONDO BLOCCO – Il torneo femminile ha confermato il periodo di transizione de tour WTA. “Soltanto la Muguruza sembra avere le qualità per poter diventare numero 1 e restarci, anche se a New York si è fatta sorprendere da una Kvitova che è finalmente tornata, anche se sembra destinata a una carriera altalenante” dice Vanni. Più in generale, è stato un torneo molto sorprendente: se è vero che Sloane Stephens ha dominato la finale, è legittimo domandarsi chi avrà una carriera più brillante tra lei e Madison Keys. E ancora, quale esito è stato più sorprendente: il Roland Garros di Jelena Ostapenko o lo Us Open di Sloane Stephens? Le donne italiane hanno lasciato decisamente poche tracce. A chiudere, le vostre domande: avete mostrato un particolare interesse per Rafa Nadal.

  • Nadal può essere considerato uno dei giocatori più bravi sul piano tattico?

  • Nel suo bel 2017, c'è stata l'influenza di Carlos Moyà? Se sì, in quale misura?

  • Rafa potrebbe patire l'imminente assenza dello zio Toni?

  • È vero che la terra battuta è la superficie migliore per sviluppare tattiche e strategie?

  • A parte i problemi di natura comportamentale, dove può migliorare Nick Kyrgios sul piano tecnico?