Doveva essere l’ottavo di finale più aperto della giornata, invece il duello fra Marin Cilic e David Goffin si risolve in tre set, col successo del croato. È più lento a entrare nel match, ma appena ingrana ammazza la partita, approfittando di un Goffin in grandi difficoltà a causa del caldo. Ai quarti sarà sfida Cilic-Nishikori, riedizione dell'incredibile finale di 4 anni fa.Non conta come una partita inizia, conta come finisce. Il sito web dello Us Open ha deciso di aprire così il racconto del duello fra Marin Cilic e David Goffin, che fra i quattro match odierni degli ottavi di finale si annunciava di gran lunga il più aperto, invece (aspettando Federer-Millman) ha fatto esattamente la stessa fine dei due precedenti. Magari c’è stato un filo di bagarre in più, ma per decretare il vincitore sono bastati tre set, e alla fine il sorriso – si fa per dire, visto che l’espressività non è esattamente una delle caratteristiche dei due – ce l’aveva il croato, più lento a entrare in partita ma poi nettamente superiore. Le statistiche dicono che in tutto i punti di differenza sono stati solamente dieci, ma il 7-6 6-2 6-4 parla chiaro: la partita di Goffin è durata appena un set, il primo, nel quale Cilic ha perso la battuta in apertura e ha dato l’impressione, poi smentita, di non aver recuperato a pieno dalla durissima battaglia di due giorni fa contro Alex De Minaur, terminata in piena notte (americana). Goffin ha comandato fino al 5-4 e servizio, ma nel momento della verità ha restituito il break e poi è gradualmente sparito dal campo, accusando caldo e umidità molto più del suo avversario. È vero che Cilic ha ricevuto qualche punto gratis in più dal servizio, ma solitamente certi tipi di difficoltà si fanno sentire di più nelle gambe dei giocatori più strutturati fisicamente, mentre stavolta è andata al contrario. Dopo l’avvio titubante il croato è andato come un treno, mentre Goffin ha fatto davvero fatica dal punto di vista fisico, tanto che i rimpianti per il modo in cui ha perso il primo set sono relativi. Difficilmente sarebbe potuto andare molto più lontano.CONTRO NISHIKORI, COME LA FINALE 2014
Per pensare di vincere doveva sbagliare pochissimo e cercare di colpire il vincente prima di Cilic, invece di winners ne sono arrivati ben pochi e di errori molti di più, specialmente nel secondo set, più equilibrato di quanto il punteggio lasci immaginare. Discorso opposto per il terzo: vedendo dall’altra parte della rete un avversario ormai allo stremo delle forze, Cilic ha dominato, e Goffin gli è rimasto appiccicato solo perché il croato ha lasciato passare qualche occasione. E c’è mancato poco che non lo rimettesse in partita sul 5-4, quando al servizio per chiudere ha mancato due match-point (il secondo con un doppio fallo) e ha concesso una palla-break. Ma l’ha annullata con un buon servizio al centro, e poi ha chiuso la partita con un difficile diritto vincente da una posizione difensiva, agguantando il suo terzo quarto di finale Slam del 2018. La finale a Melbourne, persa al quinto set contro Roger Federer, prometteva una stagione migliore, ma l’anno non è ancora finito e c’è ancora tempo per sorprendere, a partire da un match che al croato rievoca il ricordo più dolce della sua carriera, e proprio nello stesso contesto. Ai quarti, infatti, il suo avversario sarà Kei Nishikori, che ha ringraziato Philipp Kohlschreiber per avergli tolto di mezzo Alexander Zverev, e ha superato il tedesco in tre comodi set. Fa ancora strano scriverlo, ma Cilic e Nishikori si affrontarono quattro anni fa nella finale Slam più curiosa da parecchi anni a questa parte, nonché l’unica dall’Australian Open 2005 (!) senza in campo uno fra Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray. Un evento tanto estemporaneo da essere quasi stato dimenticato dal grande pubblico, ma che nella resta di Cilic avrà sempre un posto speciale. Se non vuole che resti un unicum, è il momento di provarci.
US OPEN UOMINI – Ottavi di finale
Marin Cilic (CRO) b. David Goffin (BEL) 7-6 6-2 6-4
Kei Nishikori (JPN) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 6-3 6-2 7-5
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