All’Italia non succedeva da oltre cinque anni di portare due ragazzi agli ottavi di finale di uno Slam juniores. Accade a New York, grazie alla conferma Lorenzo Musetti e alla sorpresa Giulio Zeppieri, sedicenne di Latina capace di compiere enormi progressi negli ultimi mesi.Per il tennis italiano lo Us Open 2018 è stato il peggior torneo del Grande Slam da lungo tempo a questa parte, perché non capitava da una vita che nessun azzurro riuscisse ad arrivare al terzo turno. Una delusione che, dovendo fare di necessità virtù, viene parzialmente mitigata dalle buone notizie che arrivano dal tabellone juniores, grazie a Lorenzo Musetti, classe 2002 da Carrara, e Giulio Zeppieri, di un anno più grande, da Latina. Era dal famoso Wimbledon 2013, vinto da Gianluigi Quinzi, che l’Italia non piazzava due giocatori (uomini) agli ottavi dello stesso Slam under 18, e anche se i risultati da juniores valgono pur sempre fino a un certo punto, il traguardo ha comunque il suo valore. Sia perché i due azzurrini sono ancora molto giovani, sia perché entrambi hanno già mostrato a più riprese di avere un tennis davvero interessante. Il risultato di Musetti non sorprende, visto che aveva già sfiorato la semifinale a Wimbledon un paio di mesi fa, e delle sue qualità forgiate da coach Giacomo Tartarini al Circolo Tennis Spezia si parla da anni. Zeppieri, invece, è venuto fuori un po’ dal nulla negli ultimi mesi, con risultati sempre più preziosi. A fine luglio il mancino laziale, 17 anni da compiere il prossimo 7 dicembre, è arrivato in semifinale ai campionati europei under 18, e nella Grande Mela sta facendo faville. In quattro partite, qualificazioni comprese (è stato l’unico a superarle fra i dieci azzurri al via fra maschile e femminile), Zeppieri ha perso appena sei giochi, e al secondo turno ha stesso per 6-0 6-1 in tre quarti d’ora il kazako Timofei Skatov, numero 5 del tabellone e in testa alla classifica mondiale juniores solo qualche mese fa. Un risultato che ribadisce le armi del giovane di Latina, già capace di farsi notare anche fra i professionisti, con una semifinale al Futures di Gaeta qualche settimana fa.
MUSETTI È IL PIÙ GIOVANE DEI PRIMI 20
Per il suo futuro vale di più quella, ma fare strada in uno Slam, anche se in miniatura, ha tutt’altro sapore, perché lì il tennis dei suoi sogni lo può toccare con mano, semplicemente guardandosi attorno. “Penso che meglio di così Giulio non potesse giocare – ha raccontato a Latina Oggi coach Piero Melaranci, che lo segue da anni alla Capanno Tennis Academy –, perché nell’ultima partita ha tenuto un’intensità incredibile. Malgrado il servizio (che viaggia già attorno ai 200 km/h, ndr) abbia funzionato meno che in altre occasioni, non ha dato comunque al suo avversario la possibilità di metterlo in difficoltà. In campo c’era un giocatore solo, e questa è stata una partita importante, perché vinta contro un avversario forte, che è stato in testa alla classifica Itf junior. Ora, in virtù di quanto fatto in questo match, è opportuno guardare avanti, restando però con i piedi per terra”. Il messaggio che passa è chiaro: da numero 65 ITF allievo e coach non si aspettavano di fare così tanta strada, ma visto che ci sono e il tennis del giovane sta funzionando alla grande, è giusto iniziare a porsi qualche piccola ambizione. Anche perché il prossimo avversario, il dominicano della IMG Academy Nick Hardt (numero 19 ITF), non sembra irresistibile. L’appuntamento è per giovedì alle 12 di New York, le 18 in Italia, sul Campo 13 di Corona Park. Alla stessa ora sarà di nuovo in campo anche Musetti, impegnato invece sul Court 10 contro lo statunitense Cannon Kingsley, 17enne numero 36 ITF. Un’altra partita alla portata del giovane carrarino, che dopo i quarti a Wimbledon sta riuscendo a ritagliarsi un po’ di gloria anche negli States. Dovesse andare male, pazienza, visto che potenzialmente avrà a disposizione altre due stagioni fra i grandi. Già perché è già fra i primi 20 juniores del mondo in età da tornei under 16. Fra i pochi che gli stanno davanti non c’è nessuno più giovane di lui.