di Pierpaolo Renella – foto Getty Images
Si dice che il business dei tornei dello Slam non conosca crisi. È in corso un boom storico dei montepremi; dopo Melbourne e New York, anche Parigi e Wimbledon si accodano al trend e innalzano di parecchio i premi in denaro riservati ai tennisti. È una scelta quasi obbligata per stare al passo con la concorrenza.
Tutto fila liscio nel mondo del tennis? A sentire gli addetti ai lavori si scopre un quadro molto frastagliato. Emerge, infatti, una differenza sempre più netta nei guadagni tra i top player e i cosiddetti journeyman, i tennisti di seconda o terza fascia. Di qui la decisione di Wimbledon, ad esempio, di aumentare del 62%, a 23.500 sterline (circa 28.000 euro), l’assegno riservato agli sconfitti al primo turno.
“Gran parte dell’aumento del montepremi va ai giocatori che perdono nei primi turni o nel torneo di qualificazione”, ha detto Phil Brook, presidente dell’All England Club. “Questo è un grande gruppo di tennisti, che non sono particolarmente ricchi. Sono tennisti che stanno facendo ingresso nel Tour, e pensiamo che sia importante sostenerli “.