di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Per il momento non ci sono né preventivi né date certe di inizio dei lavori, ma la notizia è comunque di grande rilievo. L'Arthur Ashe Stadium, il mitico centrale degli Us Open sarà coperto con un tetto mobile proprio come già accade sul centrale di Wimbledon dal 2009.
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L'anno scorso la Usta (United States Tennis Association) aveva stimato in 500 milioni di dollari il prezzo necessario per rifare il look a Flushing Meadows, costruendo anche due nuovi campi. Il progetto per il tetto mobile è stato affidato allo studio di architettura capitanato da Matt Rossetti – Rossetti Architects – che ha già firmato i progetti di molti impianti sportivi come la Red Bull Arena, le strutture (outdoor) di Indian Wells Garden e lo stadio dei Detriot Pistons.
L'Arthur Ashe Stadium, intitolato al vincitore della prima edizione degli Us Open, nonché primo tennista di colore ad aggiudicarsi uno Slam nel 1968 può contenere oltre 22mila spettatori ed è stato inaugurato nel 1997 al termine di lavori costati oltre 250 milioni di dollari. Evidentemente "stufi" di posticipare la finale maschile a lunedì a causa della pioggia, come accaduto negli ultimi cinque anni per il match del tabellone maschile, gli americani hanno deciso di seguire l'esempio dei colleghi inglesi che, tra l'altro, entro il 2019 realizzaeranno la copertura anche sul campoi 1 dell'All England Club.