E’ la prima vera sorpresa di questo Us Open 2006, Rafael Nadal, testa di serie numero 2 e sempre in finale negli ultimi due Slam, è uscito di scena ieri, sul Grandstand per mano di Mikhail Youzhny
E’ la prima vera sorpresa di questo Us Open 2006, Rafael Nadal, testa di serie numero 2 e sempre in finale negli ultimi due Slam, è uscito di scena ieri, sul Grandstand per mano di Mikhail Youzhny. Già in semifinale anche Andy Roddick, che ha superato in tre set Lleyton Hewitt. Tra le ragazze avanti Maria Sharapova, nel suo bel vestitino da sera, Mauresmo e Justine Henin





Con tutta l’acqua che è venuta in questi primi 10 giorni di Us Open, è un miracolo o quasi che oggi gli organizzatori si trovino al passo con il programma. Con le vittorie di Roger Federer su un James Blake che comunque ce l’ha messa tutta e con quella di Nikolay Davydenko su Tommy Haas si sono chiusi anche i quarti di finale e per quanto riguarda il torneo maschile se ne riparlerà sabato, nel cosiddetto SuperSaturday, che piace di più alla Cbs che agli appassionati, quando si giocheranno entrambe le semifinali.

Nel primo match di giornata, l’unico della sessione diurna, Nikolay Davydenko ha recuperato uno svantaggio di due set per raggiungere in semifinale l’altro russo Mikahil Youzhny. Due russi dunque in semifinale, uno contro Roddick, l’altro contro Federer, entrambi insomma contro i pronostici. Eppure Davydenko, alla sua prima semifinale di sempre a uno Us Open, vince sempre e fa parlare poco di sé, non così Tommy Haas, che ha pagato i tre giorni consecutivi al quinto set. Questa volta non è riuscito a spuntarla allo sprint, e la "semi" resta un miraggio. Peccato, perché nei primi due set aveva stradominato col servizio, ma poi con la rimonta del russo è salita anche una gran dose di frustrazione che non gli ha lasciato scampo combinata con l’inerzia tutta a favore di Davydenko. E’ il break conquistato al quinto game del quinto set a decidere tutta la faccenda, che finisce con il russo in semifinale e Haas, piegato dai crampi, tra le mani del trainer Atp. Chissà, con meno pioggia, e con qualche giorno di recupero, magari Haas non si sarebbe fermato qui. Tuttavia con i se e con i ma non si fa la storia, tantomeno quella del tennis.

Nel match serale è stata la volta del numero uno del mondo e campione uscente (per due anni di fila) Roger Federer che se l’è vista con uno che da queste parti gode di ottima fama, James Blake. Quattro set, uno dei quali vinto a zero: potrebbe sembrare la solita vittoria di Rogi col pilota automatico e invece non è stato tutto così scontato. Nel primo set JB ha usufruito di ben 3 palle set, non sfruttate, e nel terzo era indietro per 5-3 prima di risalire la china e allungare il match. "Ero sotto di due set e con Roger che stava servendo per il match, ero molto scoraggiato ma non volevo che si notasse. Anzi, volevo far vedere che avevo comunque voglia di lottare, e sono riuscito a vincere il set –  ha commentato James Blake – so di non aver giocato il mio miglior tennis, ma non credo che anche lui fosse al top, anzi. Sono deluso – ha concluso lo statunitense – perché ho perso giocando benino, però mi consola il fatto di sapere di essere quasi al livello di Roger". Non aveva mai vinto un match e nemmeno un set contro Re Roger, ma ha dimostrato perché in questi mesi è diventato un Top 5 e con l’aiuto dei 24.000 dell’Arthur Ashe Stadium ha complicato un po’ la vita allo svizzero che però alla fine in un modo o nell’altro la spunta sempre.

Hanno detto in molti che purtroppo non ci sarà il terzo capitolo delle finale del Grand Slam tra Federer e Nadal, battuto da Youzhny, ma c’è Andy Roddick che può risorgere definitivamete dopo questo torneo lo vinse nel 2003 (rimasto primo e unico major portato a casa dal ragazzone del Nebraska) e che resta l’ultima racchetta a stelle e strisce in gara. Cosa cui gli americani non sono stati molto abituati nel recente passato. Se poi aggiungiete che ci sono due russi tra gli ultimi quattro… fossimo negli anni ’80, in piena guerra fredda, negli Stati Uniti sarebbe lutto nazionale. Come son cambiati i tempi!

di Gabriele Riva


US OPEN’S ARCHIVE
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Ma rtedì 5 settembre – day 9
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RISULTATI E TABELLONI DEGLI US OPEN 2006
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