Col senno di poi, le cinque vittorie fra qualificazioni e tabellone principale, e soprattutto il 6-1 6-2 rifilato ieri a Simona Halep erano un messaggio fin troppo chiaro. Certo, la rumena quest’anno ne sta azzeccando ben poche, ma il modo in cui Laura Siegemund l’ha sbattuta fuori dal WTA Premier di Stoccarda aveva lasciato tutti a bocca aperta. Tutti tranne la tedesca, che ha abbracciato per la prima volta le top 100 a 27 anni e a quanto pare non ha alcuna voglia di accontentarsi. L’ha dimostrato spazzando via anche Roberta Vinci con un altro match stupendo, chiuso 6-1 6-4 in un tripudio di entusiasmo, alimentato con un bagaglio tecnico immenso. Vien da chiedersi dove sia stata fin qui la tedesca di Filderstadt, distretto di Stoccarda, che evidentemente ha trovato solo di recente la maturità per far funzionare a dovere un tennis rischiosissimo ma stupendo, di quelli che a livello WTA si vedono (purtroppo) sempre più raramente. Sa fare tutto e lo sa fare bene, tanto da essere riuscita a ubriacare di variazioni persino la Vinci, che per una volta si è trovata nella medesima situazione che lei stessa ama riservare alle avversarie. Nei 76 minuti che l’hanno promossa in semifinale, aggiungendo un’altra pagina a quello che rischia di diventare il suo torneo della vita, la numero 71 del mondo ha fatto vedere di tutto: smorzate come se piovesse, serve&volley, chip and charge e addirittura qualche back di diritto. Come se per lei il tempo si fosse fermato agli anni ’90, quelli della sua Volkl (racchetta praticamente inutilizzata ad alti livelli), quando la varietà sapeva ancora farla da padrona.
UN PRIMO SET DA ANTOLOGIA
Con le sue trecce bionde, la tedesca è scesa in campo scatenata e ha giocato un primo set da sogno, senza dare mezzo punto di riferimento a “Robertina”. Alla prima occasione utile l’azzurra ha subito chiamato in campo Francesco Cinà per chiedere qualche consiglio, ma la Siegemund sembrava indiavolata e non ha mai tolto il piede dall’acceleratore, fino a chiudere il primo set con 18 colpi vincenti su 31 punti conquistati, una media che neanche la miglior Serena Williams. Alla pausa la Vinci ha provato a riordinare le idee, e sull’1-1 ha finalmente messo il naso avanti, trovando un break che sembrava poter rimettere tutto in discussione, invece le è rimasto in mano solo fino al 4-3, quando la Siegemund è diventata nuovamente padrona del campo. Prima ha sparato tre risposte vincenti per prendersi il 4-4, poi è stata bravissima in un nono game fondamentale: la Vinci l’ha ripresa da 40-15 a 40-40, lei non ha fatto una piega ed è tornata avanti nel punteggio, minando definitivamente le speranze dell’azzurra. Il crollo della pugliese è arrivato poco dopo, quando al servizio per rimanere nel set non ha vinto nemmeno un punto, commettendo quattro errori di fila e lasciando il campo in fretta e furia, mentre la tedesca abbracciava il suo clan, felice come se avesse vinto il torneo. In effetti, battere due top-10 in due giorni è roba per poche, una libidine difficile anche solo da immaginare, specialmente per una che fino a una decina di mesi fa non aveva mai visto nemmeno un torneo del Grande Slam. Poi è entrata fra le prime 100 ed è cambiato tutto, e ora non vuole fermarsi. Per l’azzurra sfuma la chance di raggiungere la semifinale in un torneo di spessore, che le avrebbe regalato il best ranking alla settima posizione della classifica. Ma potrà riprovarci almeno fino ad agosto.
WTA PREMIER STOCCARDA – Quarti di finale
Laura Siegemund (GER) b. Roberta Vinci (ITA) 6-1 6-4
Agnieszka Radwanska (POL) b. Karolina Pliskova (CZE) 6-2 7-6
Petra Kvitova (CZE) b. Gabrine Muguruza (ESP) 6-1 3-6 6-0
Angelique Kerber (GER) b. Carla Suarez Navarro (ESP) 6-2 6-4
Uragano Siegemund travolge la Vinci
Il WTA di Stoccarda rischia di diventare il torneo della vita per Laura Siegemund. Dopo Simona Halep fa fuori anche Roberta Vinci, seconda top-10 in due giorni, mostrando un bagaglio tecnico incredibile. Per la tarantina sfuma l’aggancio alla settima posizione del ranking.