La ceca si aggiudica il torneo di Dubai superando in tre set una generosa Sara Errani. Successo meritato, ma se l'azzurra avesse sfruttato quelle palle break in avvio di terzo…
Il saluto, con annesso bacino, tra Petra Kvitova e Sara Errani
Di Cosimo Mongelli – 24 febbraio 2013
La finale del torneo di Dubai contro Petra Kvitova è la dodicesima in carriera per Sara Errani, la settima tra 2012 e 2013. Come settima è la vittoria la vittoria che l’italiana cerca di conseguire. I precedenti non depongono a favore di Sara, che aveva perso i tre scontri diretti, in Australia, a New Haven e in Fed Cup. Ma proprio da quest’ultimo incontro la carriera di Sara è svoltata, fino a portarla tra le più forti del circuito. Petra dal canto suo ha avuto più bassi che alti, anche se sembra essersi ritrovata proprio a Dubai. L'inizio della sfida è tutto in discesa per la ceca. Innesta subito la quarta, tira mattonate che è un piacere e gioca ad una velocità improponibile per Sara, che pare stordita e incapace di trovare una qualsiasi contromossa. Quasi senza accorgersene, la ceca vola sul 4 a 0. Errani, sconfortata, si rifugia nei consigli di mister Lozano, prende un minimo di coraggio e riesce finalmente a tenere la battuta nel quinto game e a muovere il punteggio. Petra non ha mai brillato per lucidità ma la parentesi psicodrammatica che la porta a perdere il sesto game dal 40 a 15 con due doppi falli non è che, appunto, una parentesi. Troppo piccola per riaprire la questione. La ceca ritorna infatti a sparare saette e conclude sul 6 a 2 il primo set in poco più di mezz’ora. Statistiche inquietanti riguardo i vincenti: 19 a 1 per Kvitova.
Il match si prospetta un calvario per l’italiana. L'inizio del secondo set sembra essere l’inizio della fine. Errani alla battuta e Kvitova che sale subito 15-40 e si procura altre due palle break. La tennista ceca commette prima due gratuiti imbarazzanti, poi piazza altre due saette di dritto e ottiene l’1 a 0. Ma è pur sempre una finale WTA: azzardare un qualsiasi pronostico anche quando l’incontro sembra chiuso è più che un scommessa. Detto fatto. Se nel primo set la parentesi di follia di Petra non era durata che un istante, ora nella mente della ceca si apre una voragine. Kvitova appare all’improvviso stanca, i suoi colpi rallentano, i vincenti si trasformano in errori tragicomici. Sara non può che farne un solo boccone: sei game consecutivi e un impietoso, quanto inaspettato 6 a 1. Le statistiche, in questo secondo parziale, non possono che parlare a favore della Errani: 8 vincenti e solo 1 gratuito.
Ora la partita è apertissima e l’inizio del terzo set offre a Sara anche troppe occasioni per indirizzarla dalla sua parte: Petra annulla una palla break nel primo game ed addirittura 3 consecutive nel terzo quando Sara va 0-40. La regola calcistica del “gol sbagliato, gol subito” ricalca perfettamente il prosieguo. Nel game successivo l'azzurra al servizio si porta sul 40-15 e qui cala il sipario: tre errori gratuiti offrono una chance all'avversaria. Kvitova ha la preda in un angolo e non può che assestare il colpo letale: risposta magistrale e quindi 3-1. Sara ha perso non solo il treno, ma anche la stazione. A nulla serve cercare conforto nel suo coach. Il 6 a 1 è di li a poco l’epilogo di questo terzo set e della finale. Decima vittoria in carriera per Kvitova, che con questo trofeo guadagna un posto in classifica mondiale a discapito proprio di Sara Errani. Oggi la ceca è n° 8 e l’italiana n° 7, lunedì le posizioni saranno invertite. “E' stata una partita dura, lei ha provato a cambiare tatticamente le sorti del match e per poco non c'è riuscita. Alla fine sono stata anche un po' fortunata. Sono molto soddisfatta e contenta. Questa settimana non ho avuto con me il mio coach, mi ha aiutato molto il mio personal trainer coi suoi consigli” ha detto Petra a fine match. Che il tennis abbia ritrovato una grande protagonista, aspirante al numero 1?
WTA PREMIER DUBAI – FINALE
Petra Kvitova (Cec) b. Sara Errani (Ita) 6-2 1-6 6-1
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