Tomas Berdych è partito a razzo, mostrandosi il più in forma tra i top-10. L’arrivo di Daniel Vallverdu lo ha galvanizzato. La sua vittoria all’Australian Open è data a 60: perchè non tentare?
Di Riccardo Bisti – 9 gennaio 2015
Ci vuole fegato per parlare di scommesse, soprattutto in questo periodo. Ma il betting, quello sano, fatto tra amici per dare un pizzico di pepe alle partite in TV, è l’assist per parlare del miglior giocatore di inizio 2015. Distratti dai problemi di Nadal, Djokovic e persino di Federer, tanti hanno sottovalutato le recenti prestazioni di Tomas Berdych. Il ceco è ancora imbattuto in virtù del successo in un’esibizione in Thailandia ed è rapidamente giunto in semifinale a Doha, dove ha perso appena 11 game in tre partite. Il 6-2 6-1 rifilato a Richard Gasquet, vincitore due anni fa e parso in gran spolvero, non può passare inosservato. E allora, se fossimo appassionati di scommesse, punteremmo qualche euro sul ceco vincitore dell’Australian Open. In questo momento, un suo successo è dato a 60. Significa che puntando 100 euro se ne potrebbero intascare 6.000. Mica male, eh? Sorprende il fatto che Tomas sia soltanto il decimo favorito alle spalle di Djokovic, Federer, Murray, Nadal, Wawrinka, Nishikori, Dimitrov, Raonic e Kyrgios. Semifinalista nel 2014, battuto da un Wawrinka baciato da Dio, meriterebbe più considerazione. Per questo vale la pena tenerlo sotto controllo, a maggior ragione dopo l'addio a coach Tomas Krupa e la creazione di un team tutto nuovo. Dopo aver incassato il “no” di Ivan Lendl, ha scelto Daniel Vallverdu, ex assistant coach di Murray e forse la persona più vicina a Lendl nella sua esperienza con lo scozzese. Curiosamente, Vallverdu è più giovane dello stesso Berdych (classe 1986, mentre Berdych è del 1985). Significa che crede fermamente nelle qualitù del venezuelano. “Avevo bisogno di fare qualche cambio nel mio team – ha detto il ceco – non penso che avrei dovuto scegliere a tutti costi un nome altisonante solo per imitare gli altri top players. Devi trovare qualcuno che possa lavorare con te, fare la scelta giusta. Ho visto chi era disponibile e ho contattato la persona giusta per me. Avevo bisogno di esperienza, chimica e cameratismo nel mio team. Ho parlato con Dani, ho analizzato i pro e i contro, ho verificato tutti i dettagli e ho capito che era la scelta migliore possibile. Lo criticano perchè è giovane, ma ha già sufficiente esperienza. Ha lavorato a stretto contatto con Lendl, conosce il lavoro e quello che bisogna fare per competere a certi livelli. La preparazione è andata benissimo”.
NESSUN RIMPIANTO
Talmente bene che fino ad oggi è passato sugli avversari come un rullo compressore. L’impressione è che Tomas non abbia mai giocato così bene, nemmeno quando è giunto in finale a Wimbledon. A specifica domanda, non ha ammesso di aver scelto Vallverdu in virtù della sua precedente esperienza con Lendl. Sostiene che gli mancassero nuove prospettive ed energie. Vallverdu, a suo dire, è un ragazzo che impara in fretta. “E sa cosa bisogna fare quando si lavora con i più forti”. Nei due mesi di preparazione hanno lavorato soprattutto sul piano strategico, sul cosa fare contro i migliori. “Dani legge molto bene il gioco e questo mi porterà benefici, soprattutto nelle grandi partite. Adesso non mi preoccupo dei risultato, mi sono allenato duramente e ho impostato i miei obiettivi. Voglio essere pronto per i grandi tornei”. Berdych rifiuta di pensare che il tempo sia scaduto per i giocatori come lui, Tsonga, Ferrer, gli ex rincalzi che oggi sono stati scavalcati dalle nuove leve. “Siamo stati sfortunati, abbiamo giocato nell’epoca più difficile in assoluto. Adesso è più facile che si crei qualche spiraglio. Dobbiamo essere più bravi a cogliere le opportunità”. Berdych non rimpiange il fatto di aver giocato in questo periodo. Se davvero riuscirà a sollevare il trofeo di uno Slam, sarà un successo ancora pià bello e sentito.
UNA PUNTATINA DA TENTARE
“Almeno una volta li ho battuti tutti, ho avuto la capacità di restare competitivo quando loro erano al meglio. E’ una cosa molto soddisfacente. Per questo sono felice di aver giocato in questo periodo e non prima o dopo, dove forse avrei vinto di più”. Se Marin Cilic e Jo Wilfied Tsonga stanno tardando la loro stagione dopo aver partecipato all’IPTL, facendo temere che la maxi esibizione indiana possa essere dannosa, Berdych è l’esempio opposto. Ha partecipato a diverse partite, si è divertito e oggi sembra più in forma che mai. “Si pensava che fosse solo un’esibizione, ma abbiamo capito che non era così. Essendo un torneo a squadre, tutti i giocatori erano molto coinvolti. Ci siamo spinti gli uni con gli altri. Mi è piaciuto. Le regole erano diverse, quindi è stato interessante”. C’è del nuovo anche nell’abbigliamento. Berdych è il top-testimonial di H&M e per questa stagione ha lavorato a stretto contatto con il team di desgner. “Bisogna valutare il design, la comodità, la tecnologia e lo stile. E’ un lavoro, ma il risultato finale è molto gratificante. Non so se potrei fare qualcosa del genere dopo la carriera, in qusto momento è una collaborazione. Di sicuro è un’esperienza piacevole. In questo momento, tuttavia, il mio unico business è il tennis”. Un business che gli ha fruttato oltre 20 milioni di dollari, 10 titoli ATP su 24 finali e un posto stabile tra i top-10. Ma Tomas il bello, piccola stella di Twitter, non si accontenta. Vuole che il 2015 sia il suo anno. Quella puntatina, a quota 60, noi la faremmo…
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