La Kvitova si aggiudica il ricco torneo di Tokyo e torna, di slancio tra le top-10. E’ il primo titolo da quando è fidanzata con Radek Stepanek: è pronta a tornare tra le migliori?
Petra Kvitova ringrazia molto in alto per il successo a Tokyo
Di Riccardo Bisti – 28 settembre 2013
Petra Kvitova ha un problema: l’incostanza. Trovasse un briciolo di continuità, nella lotta per le prime posizioni ci sarebbe anche lei. Serena Williams e Victoria Azarenka hanno scavato un solco importante, ma Petra potrebbe tranquillamente piazzarsi in terza posizione. Stiamo parlando di una giocatrice che ha vinto Wimbledon a 21 anni e solo due anni fa giocava un tennis impressionante. Nel 2011, ultimo anno del “regno” (virgolette giganti…) di Caroline Wozniacki, vinceva sei titoli e sbaragliava la concorrenza al Masters di Istanbul. Sembrava tutto pronto: il 2012 avrebbe dovuto essere l’anno della consacrazione, magari di un piazzamento al numero 1. Nessuno pensava che Petra potesse rinverdire i fasti di Martina Navratilova (ceca e mancina come lei, ma con giusto giusto 156 titoli in più…), ma l’ultimo anno e mezzo di Petra è stato un disastro. Qualche problema di salute (quell’asma che non la molla più), un pizzico di pigrizia che emerge dal girovita e le vicissitudini personali. Fidanzata per anni con il baby Adam Pavlasek (quattro anni più giovane di lei), Petra lo ha lasciato e ha sfasciato il matrimonio tra Radek Stepanek e la collega Nicole Vaidisova. Quest’ultima, ritiratasi intorno ai 20 anni, progetta un clamoroso ritorno. Non penserà mica come Gaston Gaudio, che qualche anno fa fece un infelice ritorno, dicendo: “Restare in attività consente di fare più sesso”? La Kvitova del 2011, ad ogni modo, si è rivista a sprazzi al Premier Five di Tokyo, vinto con merito al termine di una buona finale contro Angelique Kerber, battuta con il punteggio di 6-3 0-6 6-2. E’ il secondo titolo del 2013 (il primo lo aveva conquistato a Dubai, battendo in finale la Errani), il primo da quando è fidanzata con Radek Stepanek. La loro relazione era nota da tempo, ma sono venuti allo scoperto un paio di settimane fa dopo il weekend di Davis Repubblica Ceca-Argentina.
Serena Williams a parte, la Kvitova è dotata del tennis più esplosivo del circuito WTA. Dritto e rovescio viaggiano più di quelli di Azarenka e Sharapova. Il problema è che la condizione fisica non è sempre ottimale. Le sue gambe viaggiano a metà velocità rispetto a quelle della Azarenka. E poi c’è quell’espressione un po’ così…sembra che a volte non gliene importi nulla. Come se avesse la testa altrove, forse sulle nuvole, forse nella sua amata Bilovec. E’ successo anche nel secondo set della finale di Tokyo, in cui ha iniziato a commettere un errore dopo l’altro. “Si, ho sbagliato molto e non mi muovevo bene. Era quello che Angelique aspettava. Allora nel terzo ho ripreso a giocare come nel primo, aggressiva e in cerca del colpo vincente. Sapevo esattamente quel che dovevo fare”. Un successo che rilancia le azioni della Kvitova: in fondo ha solo 23 anni e i margini di miglioramento sono imponenti. A patto che Tokyo non le porti sfortuna come accaduto a Nadia Petrova: lo scorso anno, la russa si impose all’Ariake Coliseum e disse di sentirsi ancora in tempo per vincere uno Slam. Risultato: quattro eliminazioni al primo turno nel 2013. Al contrario, Tokyo può segnare la rinascita di Petra: la prematura eliminazione allo Us Open l’aveva fatta uscire dalle top-10 dopo oltre due anni (vi era entrata per la prima volta il 9 maggio 2011). Con questo successo, tornerà al numero 7 e si mette in ottima posizione per un posto al Masters di Istanbul. Se trova un minimo di continuità, la Kvitova può tornare dov’era arrivata un anno e mezzo fa a dare un po’ di pepe a un tennis femminile che ha trovato una bella rivalità (Williams-Azarenka), ma che latita un po’ di personaggi. Oddio, Petra non ha mai brillato per dichiarazioni originali, ma le sue bordate parlano da sole,. Lo ricordano bene le avversarie battute un paio d’anni fa a Wimbledon. Adesso cercherà di confermarsi a Pechino, dove ha usufruito di un bye in virtù del buon successo in Giappone. Farà il suo esordio contro Varvara Lepchenko. Chissà che il super-matchpoint con cui si è aggiudicata il torneo non sia il simbolo della rinascita.
WTA TOKYO – FINALE
Petra Kvitova (CZE) b. Angelique Kerber (GER) 6-3 0-6 6-2
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