In realtà, non sarà proprio a Milano perché i lavori del PalaLido, prima scelta per ospitare l’evento, non saranno terminati entro il mese di novembre 2017, nonostante siano partiti circa otto anni fa. Verrà allestita per l’occasione un’apposita Arena da circa 5.000 posti nei padiglioni della Fiera di Rho, con costi di cui ancora non ci è stato comunicato l’ammontare (ma che è facile stimare in qualche centinaio di migliaia di euro), che dovrebbero però gravare solo in parte sugli organizzatori (FIT e CONI Servizi) perché il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è detto disposto a supportare l’evento, supponiamo anche economicamente, pur senza dispensare cifre precise.
I dubbi sulla bontà della manifestazione restano legati al pubblico. Quello milanese è piuttosto pretenzioso e si potrebbe pensare che nomi come Alexander Zverev (se non sarà impegnato nel Masters dei Grandi), Borna Coric, Karen Khachanov (presente a Palazzo Marino), Taylor Fritz and Company non siano in grado di muovere le masse. Alcuni dati però, aiutano a rincuorarsi: la Lombardia infatti, sfiora il 20% del totale dei tesserati FIT e nella sola provincia di Milano vi sono 490 circoli: in sostanza, se ogni club fosse… diciamo così… sufficientemente cortese da acquistare un pacchetto da 10 abbonamenti, il sold out sarebbe garantito. In termini televisivi, le NextGen ATP Finals saranno trasmesse in Italia da SuperTennis, anche se il Presidente Binaghi sarebbe ben lieto che qualche altro canale decidesse di dividerne i diritti, per ampliare maggiormente l’audience.
Dal canto suo, Chris Kermode, CEO dell’ATP, ha confermato che l’Associazione Giocatori “è due anni che sta lavorando a questo progetto. Tutti gli sport, non solo il tennis, devono guardare alle prossime generazioni di atleti ma anche di fans. Noi abbiamo vissuto una generazione straordinaria e abbiamo raggiunto dei risultati globali straordinari, ma il mio obiettivo non è fermarmi a guardare ciò che abbiamo ottenuto, ma pensare di restare a questo livello fra dieci anni. Questa è la vera sfida”. E un grande insegnamento per tanti dirigenti.
Dunque, per poter vincere questa sfida è necessario studiare i desideri degli appassionati, soprattutto di quelli più giovani, “cercando di mantenere un buon equilibrio tra innovazione e tradizione – continua Kermode -, perché il tennis è uno sport spesso refrattario ai cambiamenti regolamentari. Fino alla fine del 2018 tutto resterà invariato: poi ritoccheremo calendario e classifiche. Per quanto riguarda il punteggio, bisogna fare attenzione a non stravolgere l’anima del gioco, ma al contempo ricordarsi delle esigenze dei fans, che sono prioritarie. Il tennis in particolare, è vissuto in maniera molto diversa tra chi assiste live ad una partita rispetto a chi vorrebbe godersela in tv (che sono la stragrande maggioranza n.d.r.). La percezione, è che in tv le partite durino troppo, che i momenti clou siano pochi e che ci siano troppi momenti morti, a partire da quando i giocatori fanno il loro ingresso in campo a quando cominciano effettivamente a giocare. Per questo stiamo studiando varie soluzioni, ma prima di prendere una decisione, faremo valutazioni molto attente”. Nel frattempo, prima del Masters di Londra, ad alcuni giovani presenti come sparring (vedi Stefanos Tsitsipas), sono stati fatti giocare dei match al meglio dei cinque set, con ogni parziale giocato al meglio dei quattro game, con punto secco sul 40 pari e tie-break sull’eventuale tre pari. Tsitsipas ci ha detto di essersi divertito, chissà se sarà così anche per altri giocatori e appassionati, di ogni livello.
Tornando alle NextGen ATP Finals, al principio parlavamo dei sette migliori under 21 al mondo. In realtà, i partecipanti saranno otto, ma uno entrerà grazie ad una wild card, un sistema poco global e molto local, soprattutto perché non verrà scelto in base a criteri oggettivi ma da un comitato formato da ATP, FIT e CONI. “Mi sarebbe piaciuto poter decidere da solo” ha sorriso il Presidente Kermode, consapevole di essere in minoranza. Siamo dunque convinti che l’ottavo posto verrò assegnato ad un giocatore italiano, una soluzione che pare anche logica, in modo da offrire agli organizzatori un tassello in più da inserire in un puzzle non così semplice da completare. Tuttavia, trattandosi di un evento che aspira all’internazionalità, spero che almeno internamente (se non proprio pubblicamente) vengano imposti dei criteri tecnici validi. Va bene offrire questa chance ad un giovane italiano, ma solo se dimostra di essere quantomeno vicino per rendimento, a quel povero numero 8 che sarà costretto a fare da probabile riserva. Tanto per fare un esempio, si giocasse oggi, la wild card italiana, volendo ipotizzare un diritto di classifica, dovrebbe essere assegnata a Gianluigi Quinzi, numero 33 della classifica ATP Under 21 e numero 290 del ranking ATP generale. Quinzi sottrarrebbe il posto all’americano Frances Tiafoe, numero 108 ATP… Favorire la presenza di un giocatore di casa mi pare una scelta corretta per lanciare un nuovo evento, senza però esagerare.
ATP NEXT GEN FINALS
Milano, 7-11 novembre 2017
Montepremi: 1.250.000$
No punti ATP
ATP NEXT GEN FINALS
Milano, 7-11 novembre 2017
Montepremi: 1.250.000$
No punti ATP