Roberta Vinci e Sara Errani danno spettacolo negli Emirati e si affronteranno in semifinale. L'Italia torna in finale a Dubai 18 anni dopo Andrea Gaudenzi.


Sara Errani e Roberta Vinci si affronteranno per la settima volta

Di Riccardo Bisti – 21 febbraio 2013


“Come On, Italian Stallon!” Correva l’anno 1995 e il pubblico femminile di Dubai era in delirio per Andrea Gaudenzi. Una giovane pulzella non esitò a lasciargli il numero di telefono, anche se Andrea declinò gentilmente l’invito. Era concentrato sul tennis: battendo Goran Ivanisevic al primo turno e Petr Korda in una splendida semifinale, colse uno dei migliori risultati in carriera. Non aveva ancora compiuto 22 anni e l’Italia sperava di aver trovato il nuovo Panatta, anche perchè grazie a quel risultato (per nulla scalfito dalla sconfitta in finale contro Wayne Ferreira) entrò tra i primi 20, al numero 19. Un paio di settimane dopo, nonostante un ritiro contro Thomas Muster (era distrutto dal dolore per la morte di nonna Bice), salì in 18esima posizione superando proprio il suo compagno di allenamenti. Sembrava il trampolino di lancio per chissà quali risultati, invece non riuscì ad andare più in alto, pur costruendosi una splendida carriera. L’Italia è tornata a contare a Dubai qualche anno fa, quando Francesca Schiavone superò Justine Henin nei quarti di finale. Allora la belga era numero 1 WTA e il risultato fece scalpore, anche se in semifinale si fermò contro Elena Dementieva. Oggi la gloria cresce, ed è doppia. L’Italia è certa di tornare in finale, poiché domani si affronteranno Sara Errani e Roberta Vinci, splendide vincitrici rispettivamente contro Nadia Petrova e Samantha Stosur. Era destino che le Cichi-Cichi dovessero condividere il campo: in uno dei (pochi) tornei in cui hanno deciso di lasciar perdere il doppio, si affronteranno in singolare. Sarà la settima volta (il bilancio dice 4-2 per la Errani), ma si ricorda soprattutto il quarto di finale allo scorso Us Open, giocato in un clima surreale, senza pugnetti nè gesti di esultanza. La Errani, più giovane ma più abituata a certi palcoscenici, vinse senza problemi.
 
A Dubai può succedere qualcosa di diverso? Forse. La ragione tecnica risiede nella superficie. A Dubai il campo è molto veloce, certamente più adatto alla delicatezza di Roberta che al martellamento di Sara. Tuttavia, Sara sa toccare la palla altrettanto bene e Roberta ha imparato a gestire anche gli scambi muscolari. Difficile avventurarsi in pronostici. Se lo sport fosse come un film, dove si può scegliere il finale preferito, dovrebbe vincere Roberta. I motivi sono diversi: intanto perché merita un regalo nella settimana in cui ha compiuto 30 anni (non che i 128.910 dollari per chi perde in semifinale non siano sufficienti, però…). Poi perché sono in palio punti pesanti per il ranking WTA. Con la Errani stabile tra le prime 10, la Vinci meriterebbe di entrarci. E’ lontanuccia, per avvicinarsi ha bisogno di vincere. E avrà meno chance di Roberta, in virtù dei quattro anni di differenza. E poi c’è un altro motivo, più immateriale. La Vinci sta giocando un torneo spettacolare, in cui sta passando sopra alle avversarie come un delicato carro armato. Lei non usa la spada e lo scudo: tiene le avversarie a distanza con la forca, poi le mette in trappola con la rete. Ci sono cadute Svetlana Kuznetsova, Angelique Kerber (n. 6 WTA) e Samantha Stosur (n. 9). Il tennis più bello degli Emirati lo sta mostrando lei. Meriterebbe di vincere il torneo. Le sue discrese a rete, i passantini stretti, sono gioia vera per i guardoni.
 
Contro la Errani sarà dura. La romagnola conosce a menadito forze e debolezze della Vinci, e ha qualcosa in più sul piano mentale. Sara continua nel suo progetto: diventare la numero 1 al mondo delle “normali”, un po’ come è riuscito a David Ferrer tra gli uomini. Il valenciano ha superato tutti gli esseri umani prima di sbattere contro i mostri. Attualmente, sono fuori dalla portata dell Errani solo tre giocatrici: Serena Williams, Victoria Azarenka e Maria Sharapova. Su Agnieszka Radwanska ci si può lavorare, anche se ci ha perso cinque volte su sei. Tuttavia, al Masters di Istanbul è stata a un passo dal farcela. E allora il numero 4 WTA non deve essere un miraggio. E avrebbe un importante valore simbolico, essendo la miglior classifica di Adriano Panatta e Francesca Schiavone, migliori italiani nell’era del computer. Sarà un match tra amiche, certo, ma anche un importante crocevia per le ambizioni di entrambe.

WTA PREMIER DUBAI – Quarti di finale
Roberta Vinci b. Samantha Stosur 6-2 6-4
Sara Errani b. Nadia Petrova 6-4 0-6 6-3