Secondo alcuni esperti, la nuova racchetta porterà beneficio alla carriera di Roger Federer. “E’ un aiuto di cui aveva bisogno: le gambe non sono più quelle di un tempo”. Ma siamo ancora nella fase sperimentale. 
Roger Federer in azione ad Amburgo con il nuovo telaio Wilson

Di Riccardo Bisti – 23 luglio 2013

 
In breve, gli ultimi mesi di Roger Federer: si è tagliato i capelli, è sceso al numero 5 ATP (prima volta dopo 10 anni) e ha perso prima dei quarti in uno Slam (prima volta dopo 9 anni). Per mettere fine all’emorragia, il campione svizzero (32 anni il prossimo 8 agosto), ha scelto di giocare Amburgo e Gstaad con una nuova racchetta. Ad Amburgo non è andata benissimo (ha perso in semifinale contro Federico Delbonis), ma cercherà di riscattarsi a Gstaad, dovegli organizzatori hanno addirittura ampliato la capienza del campo centrale. Prima o poi doveva succedere: Federer è entrato in una crisi di mezza età tennistica. Tuttavia, ha compiuto un gesto importante, che tanti grandi prima di lui non avevano avuto il coraggio di fare, per paura o presunzione: accettare che i giorni belli sono passati e che può esserci bisogno di un aiuto. Non c’è nulla di disonorevole. Anzi, può essere la chiave per ridare linfa alla sua carriera. La pensa così Roman Prokes, esperto di racchette che lavora con diversi professionisti. “Se riesce a effettuare questo cambiamento, aumenterà in modo esponenziale le sue possibilità di vincere un altro Slam”. In verità, Federer non ha rivelato granchè sul nuovo attrezzo, scatenando una viva curiosità nei (tanti) appassionati di attrezzatura. Sappiamo soltanto che il piatto corde dovrebbe essere di 98 pollici quadrati, con un aumento di 8 rispetto al telaio che gli ha fatto vincere 17 Slam. Roger è ancora in una fase di test e non è certo che passerà full-time al nuovo attrezzo. Anzi, potrebbero esserci ulteriori aggiustamenti e customizzazioni.
 
“Si tratta di un prototipo” ha detto Federer durante una conferenza stampa ad Amburgo “Sono contento di aver effettuato questo cambio. Vedremo come va: per ora è tutto ok”. Jon Muir, direttore generale di Wilson Racquet Sports, ha detto che il nuovo telaio è stato realizzato seguendo le indicazioni di Federer e i feedback di alcuni test. Tuttavia, ha sottolineato che il processo non è ancora finito: Federer potrebbe ancora rifiutarla, tanto che non ha ancora un suo design. Come tutte le racchette in prova, è interamente pitturata di nero, in modo da non condizionare la percezione del tester. C’è solo una certezza: non si tratta di una Wilson Blade 98, come è stato scritto e ipotizzato in alcuni forum specializzati. Il telaio è stato realizzato a Chicago, direttamente nei laboratori Wilson. “Non la stiamo ancora producendo né vendendo” ha detto Muir. I vantaggi e gli svantaggi di un piatto corde più grande sono ben noti. In due parole, la racchetta dovrebbe garantire più potenza e – soprattutto – una maggiore “generosità” quando si impatta fuori dallo sweet spot. “Quando invecchi e diventi un po’ più lento, hai bisogno di aiuto perché non arrivi più come prima sulla palla – dice Prokes – non è una questione di braccio, quanto di piedi”. Ovviamente c’è il rovescio della medaglia: meno precisione, marchio di fabbrica di Federer. “Mi sembrava quasi che con una racchetta più grande stessi perdendo il controllo” ha detto Ivan Lendl, che negli ultimi anni di carriera aveva tentato qualche aggiustamento, senza peraltro mai andare fino in fondo. “Tuttavia, i tempi sono cambiati, forse i cambiamenti saranno meno indolori”.
 
Per anni, Prokes ha cercato di convincere Pete Sampras a giocare con una racchetta più grande. Non c’è mai riuscito, con Pistol Pete che ha chiuso la carriera con la mitica Wilson Pro Staff da 85 pollici. Oggi l’americano gioca nel Senior Tour e si rammarica del fatto di non aver cambiato quando era ancora in attività. “Il cambiamento non è facile per nessuno – dice Prokes – a volte, per fare due passi in avanti, devi avere il coraggio di farne due all’indietro”. Se Federer dovesse veramente cambiare attrezzo, probabilmente le vendite di Wilson otterrebbero una notevole impennata. Di solito, le aziende non rilasciano i dati di vendita dei singoli telai, ma alcune fonti sostengono che l’attuale modello di Federer sia intorno alla 20esima posizione nella classifica delle vendite, in calo rispetto agli anni passati. La racchetta più venduta al mondo è la Babolat AeroPro Drive di Rafael Nadal. “Il fatto è che la racchetta di Federer non perdona – continua Prokes – devi assolutamente colpire la palla nello sweet spot". "Una racchetta più indulgente, con un’area d’impatto più grande, può essere più utile per il giocatore di club – dice Brad Blum, fondatore di Tennis Express, negozio di attrezzatura con sede a Houston – le richieste per un’eventuale nuova racchetta aumenteranno esponenzialmente”.  L’ultima chiosa di Prokes è musica per le orecchie dei tifosi di Federer: “Sono sicuro al 100% che questa scelta allungherà la sua carriera per anni”.