Ryan Rodenberg, professore universitario di 41 anni e con una modesta carriera alle spalle, ha giocato il torneo Future di Tallahassee, Florida. Non giocava dal 2003 e ha raccontato a Sports Illustrated la sua esperienza. Con un finale a sorpresa. 

Vi regaliamo splendido racconto di Ryan Rodenberg, pubblicato da Sports Illustrated, in cui narra la sua avventura al Future di Tallahassee. Divertente, istruttivo, con la nascita di un nuovo personaggio, Rico Gore (che qualcuno potrebbe definite il “Becuzzi americano”) e l'incubo delle scommesse. Però, alla fine, arriva un messaggio di speranza. Lettura da non perdere.
 



A dodici anni dal mio ultimo match nel gradino più basso del tennis professionistico, i tornei definiti “Futures”, li ho ritrovati sabato scorso.

 

Non è iniziata bene.

 

“I pantaloncini che indossi non sono regolari” mi ha detto l'arbitro mentre mi allacciavo le scarpe. “Non ti è permesso di indossarli perché il logo dell'azienda è troppo grande. Devi cambiare pantaloncini prima di giocare”. Li ho cambiati con un paio di ricambio senza alcun logo, e pochi secondi dopo ho perso il lancio della moneta.

 

Tallahasseee ospita l'unico evento settimanale approvato dall'ITF negli Stati Uniti. E' l'ultimo torneo dell'anno sul suolo americano. I Futures sono paragonabili alla Classe A della lega minore di baseball e l'atmosfera è simile. Con un montepremi totale di 15.000 dollari, tennisti provenienti da 18 paesi diversi si sono dati appuntamento nella più grande struttura coperta della Florida, a caccia di denaro e di punti preziosi per la classifica mondiale. Prima del tabellone principale a 32 posti – dove sono disponibili i soldi e i punti ATP – c'è una tabellone di qualificazione aperto a 64 aspiranti tennisti. In palio, otto posti nel main draw.

 

Ed è qui che mi trovavo sabato pomeriggio.

 

“Papà, se vinci questa partita e tutto il torneo, poi giocherai con Roger Federer?” ha chiesto mio figlio, sei anni, il giorno prima.

 

“No” gli ho risposto.

 

Ma non è per questo che uno smette di sognare.

 

Il tennis professionistico è decisamente basato sul merito. Le qualificazioni dei tornei Futures sono aperte a tutti. E' qui che Federer, Novak Djokovic, Rafael Nadal ed Andy Murray hanno iniziato le loro carriere. La priorità è data ai giocatori con classifica mondiale e nazionale, ma i tennisti non classificati come me possono giocare se restano spazi vuoti nel tabellone di qualificazione.

 

Ho deciso di giocare la prima edizione del Tallahassee Futures un mese fa. Come professore presso la Florida State University, la possibilità di giocare un evento locale con un fan club composto da mia moglie e mio figlio era troppo ghiotta. Il primo passo è stato quello di pagare 60 dollari e ottenere il numero di identificazione personale rilasciato dall'ITF. Conosciuto come “IPIN”, il numero tiene traccia delle entry list e dei risultati online. Il secondo passo è stato quello di presentarsi venerdì pomeriggio e firmare, con la preghiera silenziosa che meno di 64 giocatori volessero giocare le qualificazioni, visto che spesso i tabelloni sono pieni.

 

"Scrivi il tuo IPIN, il nome completo, la data di nascita, e firma qui” mi ha detto il supervisor ITF Jorge Nieto, indicandomi il foglio delle iscrizioni.

 

Ha stretto gli occhi quando ho scritto “1974” come anno di nascita, e mi ha guardato.

 

Bene, adesso puoi pagare la tua quota di iscrizione di 40 dollari” ha detto Nieto.

 

Anche il modo in cui un giocatore viene ammesso a un torneo rivela le differenze tra il tennis professionistico di oggi e quello di una dozzina d'anni fa, quando avevo giocato una manciata di questi eventi. I problemi relativi all'integrità del gioco pervadono il tennis professionistico nel 2015. Per avere il mio IPIN ho dovuto guardare un video con il mea culpa di David Savic, giocatore squalificato a vita per aver truccato degli incontri (anche se dall'anno prossimo potrà tornare ad allenare). Il cortometraggio include anche severi ammonimenti di Roger Federer ed Andy Murray. Per completare il processo di registrazione, ho firmato elettronicamente una dichiarazione in cui affermavo che avrei rispettato tutte le misure anti-corruzione previste dalla Tennis Integrity Unit. Il problema delle scommesse è stato affrontato anche a Tallahassee.

 

Durante gli incontri, nessuno spettatore né terze persone possono raccogliere, diffondere, trasmettere, pubblicare o rilasciare dalla sede del torneo eventuali punteggi delle partite o dati statistici correlati” recita un cartello pubblicato nella hall dove sono riuniti i giocatori. “E' anche vietato l'utilizzo continuo di computer o dispositivi portatili, comprese le zone del pubblico. Ogni persona che violerà tali condizioni sarà allontanata dalla sede del torneo”.

 

L'ITF sta cercando di tagliare le scommesse live su internet, in cui gli spettatori in loco sfruttano un piccolo vantaggio temporale per la trasmissione dei dati. Un piccolo numero di giocatori di bassa classifica sono stati squalificati o sospesi per aver truccato le partite in anni recenti. Un altro avviso avverte di una possibile truffa via Facebook, dove alcuni impostori provano ad attirare i giocatori in posizioni compromettenti.

 

In passato non avrei mai trovato qualcosa del genere.

 

E nemmeno Rico Gore, l'unico giocatore più anziano di me nel tabellone di qualificazione.

 

Non ho mai visto situazioni relative alle scommesse, ma deve per forza succedere visti tutti gli avvertimenti che ci vengono dati” mi ha detto Gore, mezz'ora dopo aver perso 6-0 6-1 contro un ragazzo di 21 anni al primo turno delle qualificazioni. “Una volta ho giocato un match in Turchia, trasmesso dalla TV locale, e c'erano le guardie armate a bordo campo”.

 

A 46 anni, probabilmente Rico Gore ha la pallina gialla nel sangue. La sua storia è ben diversa dal giocatore medio dei tornei futures che ha meno di 25 anni e prova l'avventura tra i professionisti dopo una buona carriera junior o l'avventura nel college. E' un autodidatta che ha iniziato a giocare a 24 anni e gioca nel tour dal 1995.

 

“Imposto il mio programma in modo strategico ogni anno – ha detto – negli ultimi anni ho giocato decine di eventi negli Stati Uniti e ho anche viaggiato in Qatar, Irlanda, Spagna, Thailandia, Marocco, Nigeria e Hong Kong. A volte le mie carte di credito sono esaurite, ma sono stato a un match dal conquistare la classifica mondiale”.

 

Entrare nel ranking ATP e come il raggiungimento di un distintivo d'onore per gli aspiranti professionisti che giocano nell'ultimo gradino dei tornei ITF. Conquistare punti ATP è più importante del denaro per quasi tutti i giocatori da Futures. I punti rappresentano un buono pasto di 52 settimane che permette di entrare in tornei più prestigiosi e remunerativi dei Futures. I giocatori che perdono al primo turno delle qualificazioni non ottengono niente. Quelli che perdono al primo turno incassano 156 dollari, ma neanche un punto ATP. Il vincitore del torneo di Tallahassee intascherà 2.160 dollari e 27 punti ATP.

 

A differenza di Rico Gore, non sono mai stato vicino a conquistarmi una classifica mondiale.

 

Subito dopo la laurea, ho vinto il mio primo e unico match professionistico nel 1998, contro un neozelandese, a Claremont, California. Nel mio ultimo torneo, un future su terra giocato a Pittsburgh nel 2003, avevo perso 6-1 6-1 al primo turno delle qualificazioni. E' stato allora che ho appeso la racchetta al chiodo, riconoscendo che la mia ricerca di una classifica mondiale da ex giocatore di Division 1 fosse più che irrealistica.

 

Ho giocato il Future di questa settimane per un motivo diverso. Volevo che mio figlio – che ha sviluppato un interesse per lo sport simile al mio – fosse in grado di vedermi giocare una partita vera prima che la schiena e la spalla mi mettessero per sempre nella lista degli infortunati.

 

Soltanto 55 giocatori si sono presentati per le qualificazioni, così ero dentro anch'io.

 

“Sarò in giro se ti facessi male e avessi bisogno di qualcosa” ha detto Julia Giampaolo, un ex studentessa in uno dei miei corsi di diritto sportivo nonché fisioterapista del torneo, pochi minuti prima che iniziasse il mio incontro.

 

Avanti 2-1 e con il servizio a disposizione nel primo set contro il canadese Alex Krovocheiko, ho avuto un pensiero fugace: posso davvero vincere questa partita?

 

No.

 

Ho perso cinque giochi di fila e il primo set per 6-2. Poi ho perso 6-1 il secondo. Mi sono congratulato con il mio avversario durante la stretta di mano e gli ho augurato buona fortuna.

 

“Grazie” ha detto. “Questo è il mio primo torneo Futures”.

 

E' stata la sua prima vittoria in un torneo professionistico.

 

“Ho visto alcuni chip and charge nei tuoi turni di risposta” mi ha detto il direttore del torneo Michael Edge quando sono uscito dal campo. “Questa è vecchia scuola”.

 

“Stavo solo provando ad accorciare i punti e salvare le mie gambe” ho risposto.

 

Dopo appena 75 minuti sul campo, era finito tutto. Il tennis moderno fa sembrare i match tra McEnroe e Borg del 1980 come se giocassero al rallentatore. Le corde di nuova generazione hanno prodotto colpi potenti, pesanti e carichi di rotazione che rimbalzano fuori dal campo.

 

Mio figlio ha offerto la sua analisi post-partita.

 

Mi sono stufato di guardarti giocare, così ho deciso di allenare il mio dritto e il mio rovescio” ha detto mentre immergevo nel ghiaccio il mio ginocchio, reduce da una vecchia operazione “Vincerò questo torneo l'anno prossimo”.

 

L'età minima per giocare un Futures è di 14 anni, così lui ha otto anni a disposizione per allenarsi. Spero che Rico Gore possa fargli un discorso motivazionale nel 2023.