COPPA DAVIS – Eccetto le tre sfide scontate alla vigilia, gli altri primi turni del World Group sono tutti sull’1-1. Vincono i top-10, anche se Berdych deve sudare sette camicie per battere il baby Zverev in Germania, in un duello tutto pathos con due match da 5 set.
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Lukas Rosol (CZE) 3-6 6-3 6-4 2-6 6-3
Tomas Berdych (CZE) b. Alexander Zverev (GER) 7-6 1-6 4-6 7-6 6-4

 
Non è ancora il momento, ma il battesimo di Alexander Zverev ad altissimi livelli è sempre più vicino. Il teenager tedesco l’ha mostrato al pubblico di Hannover, sede della sfida fra Germania e Repubblica Ceca, tenendo in campo Tomas Berdych per 4 ore e 20 minuti. Ne è uscito il secondo match più lungo di giornata dopo Lorenzi-Chiudinelli, con la differenza che alla TUI Arena si gioca sul veloce. Segno che se le sono date di santa ragione, e il baby tedesco non è arrivato troppo lontano da un successo pesantissimo, che avrebbe dato alla Germania un insperato 2-0, dopo il successo di Kohlschreiber (anche quello in 5 set) nel match d’apertura contro Lukas Rosol. Perso il primo set al tie-break, Zverev ha infiammato il pubblico di Hannover vincendo secondo e terzo parziale, e nel quarto ha avuto delle serie possibilità di scappare via. Si è procurato due palle-break sul 2-1 e altrettante due giochi più in là, ma non è riuscito a dare a Berdych la mazzata finale, e nei momenti caldi è emersa la maggiore esperienza del ceco. Un nuovo tie-break gli ha dato il 2-2, un break nel settimo game del quinto ha consegnato agli ospiti l’1-1, ma il messaggio che passa è chiaro: in caso di 2-2 questo Zverev sarebbe un vero osso duro. È per questo che i tedeschi dovranno fare il possibile per vincere il doppio di domani, così da garantirsi due “match-point” nei singolari di domenica. Poteva essere 2-0, invece è arrivato l’atteso pareggio. Ma la Germania è più viva che mai. 
 
AUSTRALIA – STATI UNITI 1-1
John Isner (USA) b. Sam Groth (AUS) 7-6 6-2 6-2
Bernard Tomic (AUS) b. Jack Sock (USA) 7-6 6-3 3-6 6-4

 
Classifiche rispettate, uno pari e palla al… doppio. L’erba del Kooyong non fa scherzi ai padroni di casa dell’Australia, sull’1-1 nel “classico” contro gli Stati Uniti. Con Kyrgios avrebbero potuto puntare al 2-0, senza di lui va più che bene l’1-1, anche per come si era messa la giornata. John Isner è più forte di Sam Groth, ma gli “aussie” ci speravano, invece il gigante Usa ha giocato un match perfetto, rispondendo alla grande e pizzicando tutte le righe in gesso con servizio e diritto. Fondamentale il primo set: long John ha salvato quattro palle-break, l’ha conquistato al tie-break e poi ha approfittato del crollo rivale, fino al 7-6 6-2 6-2 finale. Ha pareggiato i conti Bernard Tomic, che contro Groth aveva perso tre volte su tre, ma nell’occasione più importante non ha sbagliato. È andato avanti due set a zero, poi è leggermente sceso e ha ridato linfa all’avversario, cedendo il terzo set e trovandosi costretto a lottare nel quarto. Ma nel momento del bisogno è arrivato l’aiuto di capitan Hewitt. “Avevo bisogno di ritrovare energia positiva – ha detto – e Lleyton mi ha aiutato dandomi un sacco di consigli giusti. Qualcosa che non dimenticherò”. Sul 4-4 al quarto il break decisivo che gli ha consegnato la vittoria numero 16 in 19 singolari. Esattamente tre minuti dopo il match-point vincente, a Melbourne è arrivata un po’ di pioggia, che comunque non dovrebbe creare problemi in vista del doppio di domani. In campo due coppie all’opposto: da una parte i gemelli Bryan, una dei migliori team della storia, dall’altra Groth e il debuttante John Peers, che insieme hanno giocato giusto un paio di partite all’ATP di Sydney. “I Bryan sono favoriti – chiude Hewitt – ma credo che i nostri ragazzi avranno una chance”. Se lo dice lui…
 
SERBIA-KAZAKHSTAN 1-1
Novak Djokovic (SRB) b. Aleksandr Nedovyesov (KAZ) 6-1 6-2 6-3
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Viktor Troicki (SRB) 7-5 6-2 6-4

 
Novak Djokovic ha fatto il suo, anche troppo bene, Viktor Troicki invece no. E così la Serbia si trova sull’1-1 contro il Kazakhstan, tenuto a galla dalla solita grande prestazione da Coppa Davis di Mikhail Kukushkin. Durante la stagione il kazako si nasconde, ma quando scocca l’ora della nazionale non delude quasi mai. Se ne sono accorti lo scorso anno gli azzurri, perdendo entrambi i singolari contro di lui, e se n’è accorto stavolta Viktor Troicki. Nemmeno l’aria di casa gli ha dato una mano: è stato superiore solo per un frangente nel primo set, quando da 2-4 ha infilato tre giochi di fila e sembrava poter diventare padrone dell’incontro, invece ha perso di nuovo la battuta e ha finito per arrendersi 7-5 6-2 6-4. Fortunatamente per i serbi la sua sconfitta è arrivata sull’1-0, siglato in precedenza dal numero uno del mondo Novak Djokovic. Quello contro Aleksandr Nedovyesov, che lo scorso anno in Davis si è preso gli scalpi di Fognini e Kyrgios, doveva essere un match facile, ma lui l’ha addirittura reso un’autentica passeggiata, mostrando di aver risolto completamente l’infezione agli occhi. È finita 6-1 6-2 6-3 e la sintesi l’ha data Nedovyesov in conferenza stampa: “nel secondo e nel terzo set ho giocato il mio miglior tennis, ma Djokovic ci ha mostrato perché è il numero uno del mondo”. L’1-1 complica un po’ i piani ai padroni di casa, che comunque rimangono favoriti, a partire dal doppio di domani fra Zimonjic/Krajinovic e Golubev/Nedovyesov.
 
BELGIO-CROAZIA 1-1
Marin Cilic (CRO) b. Kimmer Coppejans (BEL) 7-5 6-3 7-5
David Goffin (BEL) b. Borna Coric (CRO) 6-3 6-2 2-6 3-6 6-3

 
Il punteggio dice che Marin Cilic ha vinto in tre set, ma è un tantino ingeneroso nei confronti del 22enne Kimmer Coppejans, che all’esordio in Davis l’ha messo sotto sia nel primo sia nel terzo set, conducendo prima 5-2 e poi 4-2. Poi il croato si è ripreso in grande stile e ha mostrato come uno Slam non si vinca per caso, risalendo la corrente con una mobilità sorprendente per uno della sua stazza. Tuttavia, il vantaggio dei croati sulla terra battuta indoor di Liegi è durato poco più di tre ore, il tempo che è servito a David Goffin per avere la meglio su Borna Coric. I primi due set lasciavano presagire una facile vittoria per il padrone di casa, avanti 6-3 6-2, invece il numero 16 del mondo si è complicato la vita finendo per cedere terzo e quarto, ma nel quinto non ha più concesso nulla. Ha tenuto con attenzione i propri turni di servizio, piazzando la zampata vincente sul 3-2. Importantissimo il doppio di domani, con la Croazia favorita anche in virtù della presenza dello specialista Ivan Dodig. Dovessero salire sul 2-1, partirebbero favoriti in entrambi i singolari, con grandi chance di centrare un quarto che manca da 4 anni.
 
GRAN BRETAGNA-GIAPPONE 1-1
Andy Murray (GBR) b. Taro Daniel (JPN) 6-1 6-3 6-1
Kei Nishikori (JPN) b. Daniel Evans (GBR) 6-3 7-5 7-6

 
Secondo le classifiche era la giornata d’apertura più scontata di tutte, e il campo di Birmingham l’ha confermato. Andy Murray batte Taro Daniel in tre set facilissimi, Kei Nishikori fa lo stesso con Daniel Evans (seppur con un po’ di fatica in più) e Giappone-Gran Bretagna si deciderà probabilmente nel primo singolare di domenica, con i due top ten uno di fronte all’altro. Entrambi hanno mostrato di essere in grandi condizioni, anche se il test di Murray non è stato dei più indicativi. Si è capito come sarebbe andata dopo i primi 11 punti, tutti incassati dal britannico, e nonostante la sua grande generosità Daniel ha finito per raccogliere appena cinque game in 90 minuti, contro un Murray alla prima uscita da padre. “Le ultime settimane sono state le migliori della mia vita – ha detto –, e lasciare mia figlia a casa per la prima volta non è stato facile, ma è sempre un piacere difendere i colori della propria nazione”. Probabilmente non lo farà nella giornata di domani: in sede di sorteggio il capitano Leon Smith ha scelto per il doppio suo fratello Jamie e Dominic Inglot, ed è probabile che per stavolta non mischi le carte.
 
POLONIA-ARGENTINA 0-2
Guido Pella (ARG) b. Michal Przysiezny (POL) 6-1 6-4 7-6
Leonardo Mayer (ARG) b. Hubert Hurkacz (POL) 6-2 7-6 6-2

 
Per l’Italia c’è subito una buona notizia. Dovessero battere la Svizzera, gli azzurri dovrebbero riuscire a evitare una delicata trasferta in Polonia, dove i padroni di casa – orfani del loro numero uno Jerzy Janowicz – hanno chiuso la loro prima storica giornata di World Group in svantaggio per 2-0. La superficie particolarmente rapida dell’immensa Ergo Arena di Danzica aveva spaventato i sudamericani, ma la differenza tecnica coi rivali era talmente ampia che Guido Pella e Leonardo Mayer hanno chiuso senza cedere neanche un set. Il primo, al rientro in campo dopo la finale all’ATP 500 di Rio Da Janeiro, ha chiuso 6-1 6-4 7-6 contro un Michal Przysiezny che ha giocato alla pari secondo e terzo set, ma ha pagato a caro prezzo 54 errori gratuiti. Molto simile la vittoria di Mayer contro il debuttante Hubert Hurkacz, 19enne numero 602 Atp, preferito nelle convocazioni a un gruppetto di giocatori più esperti. Smaltita nel primo set l’emozione dell’esordio, dall’alto dei suoi 193 centimetri Hurkacz ha servito meglio nel secondo set e si è regalato il tie-break, ma nei punti importanti Mayer non gli ha regalato nulla, ha chiuso 7-3 e poi è scappato via nel terzo, chiudendo 6-2 7-6 6-2. Le poche speranze dei polacchi sono aggrappate al doppio Kubot/Matkowski, favoriti contro Berlocq e l’altro debuttante Renzo Olivo. Ma anche se dovessero accorciare le distanze il loro destino pare già scritto.
 
FRANCIA-CANADA 2-0
Gael Monfils (FRA) b. Frank Dancevic (CAN) 6-3 6-1 6-3
Gilles Simon (FRA) b. Vasek Pospisil (CAN) 7-5 6-3 6-3
 

2-0 doveva essere e 2-0 è. Prima la spallata di Gael Monfils a Frank Dancevic, poi la precisione di Gilles Simon contro Vasek Pospisil, e la Francia sente già profumo di quarti di finale. Lo fa dalla lontana isola di Guadalupa, dove Monfils si sente a casa (il padre abita lì, e lui ci ha vissuto da piccolo) e ha regalato grande tennis per 85 minuti, chiudendo il primo singolare con un facilissimo 6-3 6-1 6-3. Dancevic sulla terra è poca roba, ma il colored francese è stato perfetto, giocando una valanga di colpi spettacolari ma portando anche in campo un’attenzione quasi inusuale per uno come lui. Ha chiuso senza concedere palle-break e dato il la alla giornata trionfale, chiusa da Simon. Contro il numero uno canadese “Gillou” ci ha messo un attimo a registrare i colpi, poi ha fatto valere la sua superiorità e chiuso in tre set, per la gioia del solito Noah molto molto appariscente. Si è portato alle Antille pure la compagna e il padre, e si è permesso di tenere fuori i suoi due top ten, ma contro questo Canada la vittoria pareva già scritta. Probabilmente lo diventerà domani, con Gasquet e Tsonga in campo per il doppio.