Richard si conferma in grandi condizioni e scodella il match perfetto. Vince in quattro set contro Nishikori e mette il giapponese in un angolo, mostrando tutto il talento di cui madre natura lo ha omaggiato. Il miglior Gasquet di sempre sfida Andy Murray: forse non parte battuto.

Non c’era riuscito quand’era un ragazzino, sulle cui gracili spalle gravavano le aspettative di un popolo che bramava un numero 1. Un popolo che l’aveva messo in copertina a nove anni. Non c’è riuscito negli anni a venire, tra infortuni e partite buttate alle ortiche. Ha dovuto aspettare il tredicesimo tentativo, alle soglie dei trent’anni, al termine di una delle più belle partite mai giocate. Richard Gasquet è nei quarti al Roland Garros, contro Andy Murray. Quarti di finale di fronte al suo pubblico. “Sembrava quasi una partita di Coppa Davis, mi sono fatto spingere dal pubblico”. Non è un trofeo alzato, è solo un piccolo traguardo. Poca cosa al cospetto al suo immane talento. Ma la sensazione, al termine di questo incontro che lo vedeva opposto al malcapitato Nishikori, è che il cammino possa proseguire. Il pubblico, il suo magnifico rovescio, un Nishikori sin troppo falloso e la pioggia. Sono queste le chiavi dell’incontro. Già, la pioggia. L’inizio del match, dopo una sfuriata iniziale di Gasquet, vede l’imperturbabile nipponico recuperare e quindi portarsi subito avanti, 4-2 e servizio. Il tempo, per Kei, di annullare una palla del controbreak che il solito acquazzone quotidiano costringe alla sospensione. Quando riprendono le ostilità, accade qualcosa di surreale. Da una parte Gasquet comincia ad esercitarsi in una lezione di rovesci da tramandare ai posteri, dall’altra Nishikori non riesce più a tenere in campo una pallina. Non si contano gli errori non forzati, specie di dritto. Ne consegue un parziale di quattro giochi a zero e primo set in cassaforte. Il giapponese sembra frustrato. Non riesce a giocare come vorrebbe, Gasquet lo costringe a lunghi scambi, per poi spiazzarlo indifferentemente con entrambi i fondamentali. Arriva la palla break, subito, anche in apertura di secondo set. Con Nishikori che mette in rete, ancora una volta. Diventano sei i game di fila, dalla ripresa dopo la pioggia. Richard sembra avere in mano l’incontro, Kei è in totale confusione. Gli errori arrivano copiosi, quasi di frustrazione. Il francese ha la palla del doppio break e non la concretizza di un nulla. Ne arriva un’altra. E prima con uno splendido rovescio stretto mette ai teloni il giapponese e poi chiude comodamente lungolinea. Secondo set praticamente archiviato. Richard serve sul 5 a 2 e chiude facilmente la pratica, con la ciliegina sulla torta di un rovescio (l’ennesimo) pazzesco, al cospetto di un Nishikori affranto e sconsolato. Due set a zero, in nemmeno un’ora e un quarto. Il terzo set sembra essere l’inizio della fine, per Kei.

Sull 1 pari e 30 pari, Nishikori lascia andare una palla di Gasquet che muore sulla linea e c’è la palla break. Nishikori la salva, con la prima bella giocata del suo incontro. La distrazione, per Gasquet, è sempre dietro l’angolo. Anche in una partita dominata come quella di oggi. Il francese risolve un paio di situazioni scivolose e si procede senza più sussulti sino al 4 pari. Siamo al momento decisivo. Forse. Bruguera volge lo sguardo al suo allievo, come a dirgli che è ora di chiudere. Ci arriva vicino, ritrovandosi 0-30 con Kei a servizio. Forse la troppa fretta di chiudere, la smania di abbracciare il suo popolo creano in lui un po’ d’ansia. Un po’ troppa ansia. Perso il game, si ritrova a servire sul 4 a 5. Ci si può complicare l’esistenza in una giornata così bella? Sì, se ti chiami Richard Gasquet . Prima un doppio fallo sul 15 pari, per poi lasciarsi infilare da un Nishikori quasi incredulo di potersi giocare un quarto set. Il francese potrebbe regalarci la solita discesa agli inferi nella sua psiche, invece inizia il quarto rabbioso. Per mettere in chiaro chi comanda. Non va bene la prima. Arriva il break, al termine di un epico scambio chiuso splendidamente di dritto. Il rovescio di Richard ricomincia a suonare come uno stradivari e anche il dritto non è da meno. Il piccolo passaggio a vuoto alla fine del terzo pare essere completamente dimenticato. Il pubblico canta, scandisce a gran voce “Richard”. Nishikori pare aver perso il flebile entusiasmo di qualche minuto prima. Serve sull’1 a 3, gioca ancora in maniera pessima di dritto e omaggia del doppio break il buon Gasquet. Gli ultimi game sono solo una passerella. E’ una festa, con Nishikori che sembra quasi un intruso. Un intruso imbarazzato. Si sdraia per terra, dopo l’ultimo punto, Richard. I quarti di finale potrebbero anche non essere il capolinea. Contro Andy Murray, che non è apparso mai al massimo durante tutto il torneo, potrebbe anche non partire battuto.


Richard Gasquet (FRA) b. Kei Nishikori (GIA) 6-4 6-2 4-6 6-2