La sudafricana Natalie Grandin, top 30 nel ranking di doppio, non potrà giocare le Olimpiadi perché Anderson e Scheepers non si sono resi disponibili per Davis e Fed Cup. “E’ andato tutto in fumo”.
Natalie Grandin (a destra nella foto) non potrà giocare le Olimpiadi di Londra per colpe non sue

Di Riccardo Bisti – 23 marzo 2012

 
E' un dramma sportivo, ma anche personale. Il nome di Natalie Grandin non vi dirà nulla. Rimediamo subito: è numero 27 nel ranking WTA di doppio. Professionista dal 1999, si è costruita una buona classifica a 30 anni e dopo innumerevoli sacrifici, dopo aver fallito in singolare (è stata al massimo n. 144) e a dispetto di un fisico corpulento, non esattamente l’ideale per una tennista (175 cm per 78 kg). Il suo grande sogno era giocare le Olimpiadi. Sfilare alla cerimonia inaugurale con il team sudafricano, annusare l’aria a cinque cerchi e – perché no – lottare per una medaglia. Niente di tutto questo. Il suo sogno è franato a causa delle decisioni di Kevin Anderson e Chanelle “Chani” Scheepers, i migliori giocatori sudafricani. I due hanno deciso di non rendersi disponibili per i prossimi match di Coppa Davis e Fed Cup con in campo il Sudafrica, e pertanto non potranno essere eleggibili per i Giochi di Londra. Le regole parlano chiaro: per poter partecipare alle Olimpiadi bisogna essere stati disponibili per la propria nazionale in almeno due annate del quadriennio olimpico. La norma non ha condizionato Anderson e Scheepers: i due hanno deciso di privilegiare l’attività individuale. Per questo, il Sudafrica non avrà alcun rappresentante nel torneo olimpico di tennis, lasciando a piedi la povera Grandin, che per partecipare al doppio femminile e al misto avrebbe avuto bisogno della partecipazione dei più illustri connazionali. Le scelte di Anderson e Scheepers, tra l’altro, mettono in ginocchio anche le rispettive nazionali: senza Anderson, la squadra di Coppa Davis parte sfavorita nel match di Soweto contro la Slovenia, così come quella di Fed Cup dovrà schierare giocatrici mediocri e meno esperte nel play off contro l’Egitto.
 
“Partecipare ai Giochi con Kevin e Chanelle sarebbe stata una grande esperienza di vita – ha detto la Grandin – ma adesso è andato tutto in fumo”. Le speranze della Grandin, già irrisorie, franano definitivamente con il forfait di Rik De Voest, numero 2 sudafricano, dal match contro la Slovenia per “motivi personali”. Senza Anderson e De Voest, il team sudafricano è quasi certo di perdere. Il problema riguardante Anderson è ancora più grave: pare che dietro la rinuncia di giocare in Davis ci sia il desiderio di prendere la cittadinanza americana. A dare la notizia è stato il capitano John Laffnie de Jager dopo che Anderson, De Voest e Wolmarans si sono chiamati fuori dal prossimo match. “Kevin mi ha detto che mentre è in attesa di ottenere la carta verde per la cittadinanza non può lasciare gli Stati Uniti senza un visto”. Resta l’atroce delusione per la Grandin, che in vista delle Olimpiadi aveva investito tutte le energie. Il tennis è uno sport individuale ed è sacrosanto che i giocatori facciamo le loro scelte. Ma per la Grandin, 31 anni compiuti lo scorso 27 febbraio, è un dramma. Non potrà mai coronare il sogno olimpico. E non è per colpa sua.