In pochi sono soddisfatti dalle spiegazioni date da Marion Bartoli per giustificare il suo ritiro. Lei dice di essere in pace con se stessa e che si dedicherà agli hobby. Ma è davvero così?
Marion Bartoli impegnata al makeup con Sara Errani. Da oggi, avrà molto più tempo per queste attività
Di Riccardo Bisti – 16 agosto 2013
Marion Bartoli non cambia idea. La scelta di smettere è stata improvvisa, ma sembra solida. Poche ore dopo l’annuncio-shock a Cincinnati, è stata raggiunta dai cronisti de L’Equipe e ha ribadito la sua decisione. “Non cambio idea. Da inizio anno ho avuto un mucchio di problemi fisici. Niente di grave, ma molto fastidioso: caviglia, piede, spalla…sento di aver dato tutto per vincere Wimbledon. Adesso il mio corpo non ne può più”. La Bartoli è la vincitrice Slam ad aver aspettato più tempo prima di aggiudicarsi il primo titolo. Il sollievo per avercela fatta potrebbe avere in qualche modo influito. “Ho dovuto superare grandi dolori al tendine d’achille e alla spalla. E’ capitato di svegliarmi al mattino e di aver bisogno di 30 minuti per poter mettere i piedi a terra e camminare normalmente. Ho voluto arrivare fino alla fine e ce l’ho fatta. Sarà quello che mi ricorderò, così come i tanti messaggi di solidarietà ricevuti via Twitter”. A breve, per Marion sarà il momento di pensare al futuro. “E' passato poco tempo, ci devo ancora pensare. Prenderò in considerazione la possibilità di fare la telecronista o avere un ruolo in qualche torneo . Sono una grande appassionata d’arte: finalmente potrò visitare musei e gallerie. Fino ad oggi, non è stato possibile”. La Bartoli avrà anche la possibilità di andare più spesso allo stadio, al Velodrome di Marsiglia, per seguire l’Olympique. Dopo il successo a Wimbledon le hanno anche fatto dare il calcio d’inizio a una partita. “E’ la mia squadra del cuore, adesso avrò il tempo di seguirli. Potranno contare su di me”.
In poche righe, è questo il presente e il futuro di Marion, giocoforza nebuloso. Ma resta la sensazione per un ritiro che ha scioccato l’intera comunità del tennis. Tra le più colpite c'è Amelie Mauresmo, ultima top-10 transalpina prima di lei e attuale capitana di Fed Cup. Dopo un paziente lavoro diplomatico, anche e soprattutto con papà Walter, era riuscita a riportare la Bartoli in squadra. Ma il match di aprile contro il Kazakistan resterà l’ultimo. “Sono molto sorpresa perchè non avevo avuto segnali specifici. Non credo che sia compito mio spiegare le ragioni di questa scelta. Prendo atto della decisione e le auguro ogni bene per la vita futura”. Quando le hanno chiesto un pareres sul logorio fisico, che poi è la motivazione espressa da Marion, ha detto di essere al corrente dei problemi che, anno dopo anno, diventavano sempre più pesanti. “E comunque possibile che la vittoria a Wimbledon abbia influito. Ha sempre detto che vincere un torneo dello Slam era un suo grande obiettivo. Una volta che l’ha raggiunto, può essersi creato un calo di motivazioni”. Considerata la giovane età della Bartoli e i precedenti, anche piuttosto recenti, di clamorosi “comeback” nel circuito WTA, c'è già chi sussurra di un possibile ritorno. I casi di Justine Henin e Kim Clijsters insegnano. “Difficile a dirsi – continua la Mauresmo – quando si smette in modo così sorprendente, è sempre una possibilità. Tuttavia, credo che ci siano fattori esterni che non possiamo controllare. Nel suo caso, c’è un logorio fisico importante. Quando l’ho chiamata, le ho chiesto se si è presa il tempo necessario per maturare la decisione. Lei si è mostrata molto ferma e decisa”.
Il ritiro della Bartoli è un duro colpo per il tennis francese. Stanno emergendo un paio di giovani interessanti (Kristina Mladenovic e Caroline Garcia su tutte), con Alize Cornet che ha ripreso a giocare bene. Tuttavia, la Bartoli era nettamente la più forte. E anche i progetti di Fed Cup potrebbero subire un rallentamento. “Ovviamente il suo ritiro non ci ha facilitato le cose, ma voglio essere fiduciosa e continuare con gli stessi obiettivi anche senza di lei. Ci sono alcune giovani giocatrici che stanno per emergere. Non credo che cercherò di convincerla a tornare indietro. Umanamente, rispetto e condivido la sua decisione. Se non si trova più bene come giocatrice di tennis, è giusto che smetta”. Marion ha confessato che prima di giocare a Cincinnati non credeva che sarebbe stato l’ultimo torneo. “Ma poi tutto è stato chiaro nella mia mente. Solitamente non torno indietro, quando prendo una decisione. Mi sento in pace con me stessa”. Noi speriamo che sia vero, che sia tutto qui. A leggere le migliaia di commenti sui social network, sembra che nessuno sia veramente soddisfatto dalle spiegazioni di Marion. Si è parlato di stanchezza dal tennis, motivi di salute più seri, problemi con l’antidoping, problemi familiari…si tratta di congetture incontrollate. Umanamente, si spera che Marion ci abbia detto tutto e che sia davvero in pace con se stessa. Perchè un ritiro del genere, con queste modalità, francamente, fa pensare che ci sia qualcosa di non detto, anche se non necessariamente…losco.
Post correlati
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...