Con questo editoriale Max Grassi saluta i lettori de Il Tennis Italiano dopo un’avventura durata 17 anni … di MAX GRASSI

di Max Grassi

 

Non so se anche per qualcuno di voi sia così, ma per me, scegliere la musica giusta quando mi siedo al computer per cominciare un articolo è fondamentale. Serve a dare l’impronta a quello che sarà il risultato che voglio ottenere. Questa sera, per scrivere questo mio ultimo editoriale, ho scelto il maestro Ennio Morricone e il suo struggente tema da C’era una volta il West.

 

LO AVRETE CAPITO, con questo numero che avete tra le mani finisce la mia avventura in questo giornale che mi ha dato tanto e a cui spero di aver restituito, anche solo in minima parte, qualcosa. Questa rivista è stata la mia famiglia e, se il mio rapporto si conclude con questo numero, il legame sentimentale con Il Tennis Italiano era e resta indissolubile.

 

VOGLIO augurare al mio successore ogni fortuna. Spero possa portare sempre più in alto le sorti di questa storica testata che, come non mi stancavo mai di ripetere ad ogni nuovo incontro, è sì la più antica (classe 1929) ma anche e soprattutto la più autorevole al mondo.

 

CI TENGO a ringraziare l’Editore per la fiducia che mi ha voluto concedere, una fiducia che ancora oggi non è venuta meno e mi permetterà di affrontare nuove stimolanti sfide. Aver avuto l’onore di guidare un magazine tanto prestigioso, vuol dire aver fatto parte della storia di questo nostro meraviglioso sport. Un privilegio inestimabile.

 

UN GRAZIE particolare lo devo a Roberta, mia collega in questi anni bellissimi e difficili per questa crisi che ancora ci morde le caviglie. Sono state stagioni senza orari, di lavoro felice, a tratti esaltante. Con lei ho condiviso ogni scelta, giusta o sbagliata che fosse, ogni progetto e per tante ore, ovviamente, il campo da tennis (non di rado rimediando sonore sconfitte).

 

COSÌ COME devo un grazie enorme a tutti i collaboratori: senza la loro passione e la loro competenza mi sarebbe stato impossibile anche solo pensare di fare arrivare questa rivista ogni mese in edicola.

 

PER ULTIMI, ma non per questo meno importanti, voglio ringraziare Voi, cari lettori, che in questi anni non facili avete scelto di comprare la rivista. Non avete mai mancato di sostenermi e di darmi consigli con telefonate, lettere ed e-mail che solo in piccola parte sono riuscito a pubblicare perché le pagine erano poche e le cose da dire sempre tante. A tutti voi, un grande e forte abbraccio.