Vincendo il torneo USTA che metteva in palio una wild card, Michael Mmoh giocherà a Melbourne il suo secondo Slam consecutivo. Figlio di un nigeriano, nato in Arabia Saudita e cresciuto in Florida, sarà uno dei giocatori più spettacolari del futuro. Anche per questo, si paragona a Gael Monfils. “Però posso ricordare anche Murray”.

Tra i più giovani protagonisti dell'imminente Australian Open ci sarà Michael Mmoh, uno dei tanti americani in ascesa. 18 anni, è reduce da un buonissimo 2016, in cui ha vinto quattro tornei Futures e il suo primo Challenger. “Non vedo l'ora di cominciare, quest'anno mi aspetto tante opportunità – ha detto Mmoh – iniziare con l'Australian Open è una grande cosa, sarà il mio secondo Slam in tabellone”. Già, perché aveva giocato anche allo Us Open in virtù del successo ai campionati nazionali Under 18, che mettono in palio una wild card per il tabellone principale. Perse con onore contro Jeremy Chardy. Adesso si è assicurato la wild card per l'Australian Open in virtù del successo nel torneo organizzato dalla USTA per assegnare la wild card di propria pertinenza. Mmoh gioca per gli Stati Uniti, ma è un cittadino del mondo. Papà Tony è un americano nato in Nigeria ed è stato numero 105 del mondo nel 1987, inoltre ha rappresentato la Nigeria alle Olimpiadi di Seul 1988. “E' stato lui ad avvicinarmi al tennis – dice Mmoh – non mi ha mai ufficialmente allenato, però mi ha sempre supervisionato. Mi dà sempre consigli quando ne ho bisogno”. Ma se il padre è nigeriano, Mmoh è nato in Arabia Saudita. La sua famiglia si è trasferita negli Stati Uniti quando aveva 12 anni, e pochi mesi dopo lo hanno portato a Bradenton, nell'accademia IMG, dove ormai il nome di Nick Bollettieri non compare quasi più.

TANTA ENERGIA DA USARE NEL MODO GIUSTO
Il suo punto di riferimento è il padre, ma il suo unico idolo è stato Andy Roddick
, ultimo maschio americano a vincere uno Slam. “Ho sempre amato la sua persona, il suo modo di comportarsi – dice Mmoh – inoltre ho molto rispetto per il modo in cui ha giocato a tennis. E' un tennista molto intelligente, sapeva sempre cosa fare, l'ho sempre rispettato perché è quello che vorrei fare io, anche fuori dal campo”. Dovesse paragonarsi a un giocatore attuale, Mmoh trova qualche somiglianza con Gael Monfils e persino con Andy Murray, attuale numero 1 del mondo. La sua fisicità è strabordante e gli ha già consigliato di finire il più occasioni su Youtube grazie a qualche hot shot. “Vedo qualche somiglianza con Monfils, poi mi trovo a mio agio in difesa come Murray. Entrambi tiriamo tante palle dall'altra parte, ma non perdiamo l'occasione di essere aggressivi”. Attualmente numero 197 ATP, Mmoh ha iniziato la stagione con il Challenger di Happy Valley, dove ha passato il primo turno. Allenato da Glenn Weiner (ex coach di Nishikori), è un potenziale personaggio ma dovrà sapere incanalare nel modo giusto la sua strabordante energia. Il paragone con Monfils, forse, non è casuale. Il francese ha impiegato qualche anno per esprimersi al massimo: Mmoh proverà a essere più rapido. Le qualità non gli mancano.