Ze Zhang è il miglior tennista cinese di sempre. Top-150 ATP, a Shanghai sta giocando il doppio con Roger Federer. Da bambino, lo hanno reclutato mentre frequentava la scuola.
Roger Federer scherza con Ze Zhang
TennisBest – 7 ottobre 2013
Il Masters 1000 di Shanghai si è aperto nel segno di Roger Federer. Lo svizzero è arrivato in Cina con qualche giorno d’anticipo, mentre gli altri top-players si stavano scannando tra Tokyo e Pechino. Ha partecipato alle iniziative promozionali e ha fatto un regalo ai cinesi, una specie di indennizzo per l’assenza dello scorso anno: sta giocando il torneo di doppio con Ze Zhang, numero 148 ATP e miglior cinese nel ranking ATP. I due hanno lasciato tre giochi ad Anderson-Tursunov. “Ze non avrebbe potuto giocare meglio, spero che tutto questo serva per sviluppare il tennis in Cina” ha detto lo svizzero. Al prossimo turno se la vedranno con Dodig-Melo, finalisti in carica a Wimbledon. Sarà pure una trovata pubblicitaria, ma è il modo giusto per promuovere un torneo scattato un po’ in sordina e senza grandi match. E serve per porre l’accento su Ze Zhang, miglior rappresentante tennistico di una popolazione di un miliardo di abitanti. Una responsabilità mica da ridere. Di questo e altro, Zhang ha parlato in un’intervista effettuata con il sito ATP e che vale la pena riproporre, anche perché gioca piuttosto bene: lo scorso anno battè Gasquet a Pechino, e quest’anno ha raggiunto le semifinali proprio a Shanghai e nella capitale. Peccato che fosseroro tornei challenger: il sogno di Ze è fare altrettanto nelle tappe del circuito maggiore.
Come hai iniziato a giocare a tennis? Nella tua famiglia praticavano lo sport?
Quando andavo a scuola, venne un maestro a selezionare ragazzi per giocare a tennis. Forse ero adatto, non so, così mi hanno scelto. Appena ho imparato a giocare, mi sono innamorato di questo sport. Prima mi sono unito al NanJing Team, poi a quello della provincia di Jiang Su e infine a quello nazionale.
Quando hai capito che saresti diventato un professionista?
Ho iniziato all’età di 6 anni, inizialmente era un hobby. Nel 2003 sono entrato nella squadra della provincia e ho capito che era la strada giusta per diventare un professionista.
Su che tipo di strutture ti allenavi quando eri un bambino?
C’erano appena due campi da tennis, quindi un mucchio di bambini si allenavano in contemporanea.
Chi è stato il tuo idolo?
Marat Safin, perché aveva una carattere e una personalità molto “cool”.
I successi di Na Li sono serviti a convincere gli altri giocatori cinesi che si possono fare ottime cose anche nel tennis?
Ovviamente i suoi successi mi danno una grande motivazione. Abbiamo tutti la chance di ottenere successi e vittorie importanti.
Com’è il tuo rapporto con Na Li?
Non c’è male. Na è molto interessata allo sviluppo del nostro tennis maschile. Pensa che dobbiamo avere più fiducia. Solo giocatrici come lei possono raggiungere la vetta del nostro sport.
Qual è il miglior consiglio che hai mai ricevuto?
La prima cosa da fare è pensare come un giocatore professionista. Anche se nessuno è venuto a dirmelo, so che ci vuole un forte desiderio interiore di migliorare e dare sempre il meglio.
Quando vi siete allenati insieme a Shanghai, Janko Tipsarevic ti ha dato qualche consiglio? Tu fai parte della nuova generazione di atleti Tecnifibre…
Ci siamo allenati insieme l’anno scorso. Penso che la differenza tra un top-10 e tutti gli altri stia nella professionalità. Sanno cosa bisogna fare per vincere.
Sei il miglior tennista cinese. Questa cosa ti mette una pressione extra sulle spalle?
Esistono sempre le due facce della medaglia. In fondo, tutti vogliono diventare il numero uno, specialmente quando qualcuno si avvicina. E’ da qui che nasce la pressione, ma è anche utile per lavorare ancora più duramente.
Lo scorso anno hai firmato alcuni record nella storia del tennis cinese maschile, come la miglior classifica ATP e il primo successo nelle qualificazioni di uno Slam. Che ricordi hai del 2012?
Battere il record di Pan Bing non è stata una sorpresa. Penso fosse normale, visto che mi sono posto l’obiettivo di entrare tra i primi 100. Vincere il primo match in uno Slam ti fa sentire un campione. In fondo è sempre uno Slam. E’ stato fondamentale per la fiducia.
I prossimi obiettivi?
Entrare tra i top 100 e qualificarmi per il tabellone principale di uno Slam.
In questo momento stai lavorando con un coach americano. Su cosa state lavorando?
Principalmente su aspetti tattici e tecnici. Dovrei cambiare il mio stile di gioco, vuole che diventi più aggressivo rispetto al passato. Per esempio, vuole che vada a rete più spesso.
Che ti rapporto è? Quanto pensi che durerà?
Questa collaborazione, ovviamente, ha alcuni alti e bassi. Il mio stile di gioco è piuttosto difensivo e devo cambiarlo in modo sostanziale. Ho bisogno di tempo per adattarmi. A giudicare dai risultati, il mio livello è notevolmente migliorato. Abbiamo siglato un accordo di un anno e forse potremmo rinnovarlo.
Cosa pensi di imparare giocando il doppio con Roger Federer?
Ho tante aspettative perché Roger è un top-player. Ma c’è anche molta pressione. Ho la grande opportunità di imparare qualcosa da Federer. Proverò a comunicare con lui ie regalare una buona prestazione al pubblico.
Fuori dal campo, cosa fai per rilassarti? Quali sono i tuoi hobbies?
Amo ascoltare la musica e uscire con gli amici.
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