La USTA ha comunicato i nomi delle wild card per lo Us Open 2012. Spiccano Hewitt e Blake, ma ci sono tanti giovani di belle speranze. Piace la trasparenza con cui vengono assegnate.
Dennis Novikov è campione americano under 18
Di Riccardo Bisti – 15 agosto 2012
Ci sono tornei in cui le wild card diventano un misterioso affare, tra favori chiesti e (non sempre) ricambiati. Non è il caso dello Us Open, i cui regolamenti riducono la discrezionalità degli organizzatori. Delle otto wild card, quattro sono "obbligate" in virtù degli accordi con altre federazioni e dei regolamenti interni della USTA. Gli invitati si aggiungono ai 104 giocatori ammessi di diritto e ai 16 provenienti dalle qualificazioni. I nomi da copertina sono Lleyton Hewitt e James Blake, ex top 10 e grandi protagonisti nelle passate edizioni di questo torneo. L’australiano è stato numero 1 e ha vinto lo Us Open nel 2001, quando diede una grossa delusione agli americani battendo Pete Sampras. “Pistol Pete” si sarebbe rifatto l’anno dopo. A poco meno di due settimane dal torneo, conosciamo già i nomi degli otto beneficiari che giocheranno l’ultimo Slam stagionale. Eccoli, dall’ex numero 1 al più sconosciuto dei carneadi.
Lleyton Hewitt. La classifica punisce l’australiano, "salvato" dalla wild card di “scambio” tra la federazione americana e quella australiana. E’ un circolo virtuoso in voga da qualche anno, e di cui fa parte anche la federtennis francese. Australiani, americani e francesi hanno a disposizione una wild card negli altri Slam (Wimbledon a parte) e la gestiscono autonomamente. Tennis Australia non poteva che premiare l’ex numero 1 del mondo e vincitore di 28 tornei in carriera. L’ultima versione di Hewitt, finalmente libero da infortuni, non è malvagia: alle Olimpiadi stava per battere Djokovic e sta esprimendo un buon tennis anche a Cincinnati.
James Blake. L’americano ottenne una wild card anche nel 2005, quando giocò il suo migliore Us Open. Battè Rafael Nadal e perse nei quarti contro Andre Agassi in uno dei match più belli degli ultimi 20 anni, terminato a notte fonda e ricoardato anche per le lacrime del telecronista Antonio Costanzo. Blake si è ripetuto nel 2006, anno in cui è stato numero 4 ATP ed ha raggiunto la finale al Masters. In carriera ha vinto 10 titoli.
Steve Johnson. Ha 22 anni ed è californiano. Si è aggiudicato la wild card poiché ha ottenuto più punti ATP in due dei quattro eventi organizzati dalla USTA e “convenzionati” con lo Us Open. Attualmente numero 237 ATP, ha fatto grandi cose con la franchigia dell’Università della California del Sud, restando imbattuto e vincendo il titolo NCAA. Ha anche aiutato i suoi compagni a vincere il titolo a squadre per il quarto anno consecutivo. Per lui è la seconda wild card: l’anno scorso portò al quinto set Alex Bogomolov.
Jack Sock. Viene dal Nebraska: facile definirlo il “nuovo Roddick”. Speranza alimentata dopo il successo allo Us Open junior 2010, primo americano a riuscirci proprio dai tempi di Roddick. Per lui è la terza wild card consecutiva. Nel 2011 l’ha ottenuta in virtù del ruolo di Campione Americano Under 18. Di questa categoria, fu il primo a passare un turno dopo 15 anni. L’anno scorso si è aggiudicato il doppio misto insieme a Melanie Oudin.
Denis Kudla. E’ nato in Ucraina ed è una delle più grandi speranze del tennis americano. Quest’anno si è qualificato per l’Australian Open, sua prima volta nel main draw di uno Slam. Nel 2010 perse da Sock nella finale dello Us Open junior e attualmente è già numero 160 ATP e Jim Courier lo ha scelto come sparring partner per il team americano di Coppa Davis.
Dennis Novikov. Il campione nazionale americano Under 18 ha diritto a una wild card per lo Us Open. Quest’anno l’onore è andato a questo ragazzo californiano, che ai campionati nazionali si è aggiudicato anche il doppio. Novikov è nato in Russia e nel 2010 ha raggiunto i quarti allo Us Open Junior. Da allora si è dedicato principalmente all’attività professionistica. Il miglior risultato sono i quarti di finale al future di Rochester. Attualmente è numero 1.099 del ranking ATP.
Rajeev Ram. Noto per aver vinto un titolo ATP a Newport, è attualmente numero 100 del mondo. Sta giocando bene, perché è reduce dalle semifinali ATP sia a Newport che Los Angeles, da cui è scaturita una classifica sufficiente per lo Us Open. Tuttavia, al momento dell’entry list, non ce l’aveva ancora. Lo hanno premiato anche perché ha vinto 2 titoli in singolare e 22 in doppio nei challenger organizzati dalla USTA. Nel 2003 ha fatto parte del team dell’Università dell’Illinois che vinse il titolo NCAA
Guillaume Rufin. La federtennis francese ha deciso di destinare a lui la wild card di scambio. Classe 1990, in questo momento è numero 127 ATP, sua miglior classifica. E’ reduce dal secondo turno a Wimbledon.
Nel frattempo, la USTA ha comunicato anche le wild card per le qualificazioni. Saranno otto più una, con l’ultima che emergerà dalle fasi finali dei National Play-Off organizzati dalla USTA e aperti a tutti i tesserati (anche la FIT fa qualcosa del genere per gli Internazionali d’Italia). L’appuntamento è a New Haven dal 17 al 20 agosto. Gli altri omaggiati sono Chase Buchanan, Alexios Halebian, Christian Harrison (fratello di Ryan, di cui ci siamo occupati qualche giorno fa), Bradley Klahn, Daniel Kosawowski, Mitchell Krueger, Tennys Sandgren e Rhyne Williams. Il grande carrozzone dello Us Open, evento sportivo con il maggior impatto economico al mondo, sta per iniziare.
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