COPPA DAVIS – Polverizzati in 50 minuti tutti i biglietti per la finale di Lilla, ma impazza la polemica sul numero di tagliandi a disposizione, meno di un terzo del totale. Federer: “I francesi ci tengono davvero…”

Di Riccardo Bisti – 24 ottobre 2014

 
Manca un mese alla finale di Coppa Davis tra Francia e Svizzera, in programma presso lo stadio Pierre Mauroy di Lille. Per tanti tifosi, tuttavia, è già terminata. Nonostante il modernissimo impianto di Lille (uno stadio di calcio che nella massima configurazione ospita oltre 50.000 spettatori) metta a disposizione una capienza record (27.000 posti), i biglietti sono già esauriti. O meglio, sono andati esauriti in meno di un’ora. E adesso c'è solo una chance: affidarsi al mercato nero. Di solito, la fame di un evento si percepisce dal bagarinaggio. E qui siamo livelli esagerati, da finale dei Mondiali di Calcio o cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici. Abbiamo fatto un salto su Ebay e abbiamo letto cifre impressionanti. Qualcuno mette in vendita i biglietti per la tre giorni, in tribuna sponsor, all’impressionante cifra di 6.216 euro. Oltre 2.000 euro al giorno per vedere da vicino Federer, Tsonga, Wawrinka e Gasquet che battagliano per l’Insalatiera. Lo stesso venditore, che si trova ad Aarau, in Svizzera, offre i biglietti di prima categoria a 2.486 euro. Circa 830 euro al giorno per tagliandi che alla cifra originale costavano anche 30 euro al giorno. Spulciando nei meandri del web, il sito francese www.ticketbis.fr offre i tagliandi a cinque volte il loro prezzo originale (minimo: 150 euro per una piccionaia nella sola giornata di sabato) Ma la voglia di Davis è impressionante. E così, tra le migliaia di esclusi, si è scatenata la rivolta sul web. E' impazzata la protesta contro la federazione francese (FFT) per la gestione dei biglietti, nonchè una guerra di cifre sul quantitativo esatto di tagliandi messi a disposizione del pubblico. Perchè se è vero che a Lille si siederanno 27.000 persone, la vendita tradizionale è stata molto più ridotta. Noi ci limitiamo a segnalare i dati riportati dalla stessa FFT: 11.000 biglietti per i tesserati della federazione, 8.000 alla vendita libera (ma alcuni erano riservati alla tifoseria organizzata del team francese, agli abbonati del Lille e alle comunità locali) e ben 8.000 alle istituzioni come la federtennis svizzera, l’ITF, gli sponsor e la stampa.
 
UN CALVARIO PERDENTE
E così, dei 27.000 biglietti promessi, il pubblico generale (compresi i molti appassionati nè francesi nè svizzeri, che avrebbero voluto partecipare a un evento storico) ne ha avuti a disposizione circa un quarto. Normale che il sistema andasse in tilt. Tra i delusi c’è anche Thierry Dumas, cronista del sito francese sudouest.fr, che ha raccontato il suo calvario (perdente) per l’acquisto del prezioso tagliando. Lui è tesserato FFT, quindi ha effettuato il primo tentativo venerdì 10 ottobre alle 10, quando è iniziata la prelazione. “Il problema è che eravamo in 300.000 per appena 12.300 biglietti – ha scritto – per questo non mi sono stupito che la piattaforma sia esplosa”. Ha commesso l’errore di prendere sottogamba la vicenda e ha aspettato venerdì 17 (venerdì 17…), giorno in cui è iniziata la libera vendita. Alle 9.40, come tanti appassionati, si è messo “ai posti di combattimento”, pronto agli spintonamenti virtuali per accaparrarsi il prezioso tagliando. Si è connesso al sito FFT con tutti gli strumenti a disposizione (PC, tablet, smartphone…). Alle 9.48, il sistema gli ha detto che dopo 13 minuti sarebbe stato il suo turno. “Evvai, alle 10.01 potrò ultimare l’acquisto!”. Ma ha cantato vittoria troppo presto. Dopo aver effettuato tutti i passaggi (giorno, categoria, modalità di spedizione…) alle 10.03 gli è comparsa davanti agli occhi la critta fatale: “Bad Error”. Qualsiasi tentativo di riprovarci è stato inutile, fino a quando alle 10.50 (appena 50 minuti dopo l’inizio della vendita) è comparsa la scritta fatale. “Complete”, l’equivalente del nostro “esaurito” o dell’internazionale “sold out”. Come Thierry, sono rimasti con un palmo di naso migliaia di appassionati di ogni angolo del mondo. E così, come detto, è scoppiata la furia sui social network. La FFT ha effettuato una piccola autocritica, riconoscendo che la vendita online è iniziata in contemporanea a quella su altri canali, come la vendita nelle biglietterie dello stadio di Lille. “Forse avremmo dovuto porre in misura maggiore l’accento su questo aspetto” hanno detto tramite un comunicato. Di certo, la voce secondo cui 18.000 biglietti erano per il pubblico e 6.000 per sponsor e istituzioni si è rivelata infondata.
 
STRUTTURE PRENOTATE OVUNQUE
Magari la finale di Davis non avrà su Lille lo stesso impatto che il torneo di Indian Wells ha sull’area di Coachella Valley, ma non c’è dubbio che per la città sarà un weekend indimenticabile. Se provate a prenotare una stanza in quei giorni, avrete una cattiva sorpresa. Il 74% delle strutture risultano già prenotate. I pochissimi posti letto rimasti hanno cifre altissime. Per risparmiare, bisogna allontanarsi da Lille, anche di 30-40 km. E non è il massimo per chi non si sposta in macchina. Tra i posti letto prenotati c’era anche quello di Thierry Dumas, che aveva fatto tutto “prima che i prezzi salissero”. Adesso, l’unica chance è affidarsi ad altri canali. Ma in questo momento, francamente, le uniche soluzioni percorribili hanno cifre impressionanti. Molti appassionati resteranno a bocca asciutta e dovranno accontentarsi della diretta TV. Ma non sarà la stessa cosa. Nel frattempo le squadre hanno già iniziato a punzecchiarsi. Gilles Simon ha invitato i francesi a “non rispettare troppo” Roger Federer e a considerarlo un avversario come gli altri. Da Basilea, lo svizzero ha ironizzato. “Non sono sorpreso, Gilles ama parlare. Significa che la Davis, nel suo paese, è molto importante. Quando ho twittato le mie foto di allenamento sulla terra battuta c’è stata una grande risonanza in Francia. Allora ho pensato che, accidenti, ci tengono davvero tanto”. Pure troppo, caro Roger.