Intervista senza freni per Ekaterina Bychkova, ex top-100 russa che ha smesso circa un anno fa. Parlando con il sito di Eurosport, ha rivelato le incredibili condizioni trovate nei tornei minori, del rapporto con gli arbitri, delle abitudini di alcuni giocatori e della sua squalifica per scommesse.

Ekaterina Bychkova è una (ex) giocatrice di medio livello. La sua miglior classifica risale al 2006 (n.66 WTA), ma è ricordata per essere una delle pochissime tenniste donne ad essere squalificate dalla Tennis Integrity Unit. Qualche anno fa, fu sospesa per omessa denuncia: è tornata, ma non ha più ritrovato il suo posto tra le top-100 WTA. La sua ultima partita risale a esattamente un anno fa, quando perse da Patricia Maria Tig nelle qualificazioni di San Pietroburgo. Non ha mai annunciato il ritiro (“Non vedo perché sia necessario farlo”), però è da considerarsi a tutti gli effetti una ex giocatrice. A 31 anni, ha nuovi obiettivi e priorità. Tuttavia, in questi giorni ha rilasciato una (lunghissima) intervista alla versione russa del sito di Eurosport (dove peraltro collabora in veste di commentatrice). La Bychkova, che oggi allena un ragazzino di 8 anni (“E' il figlio di un amico: un'ora e mezza, cinque giorni a settimana”), ha parlato senza peli sulla lingua, raccontando tante indiscrezioni sul circuito professionistico. D'altra parte, è più facile esporsi quando hai smesso e non devi più incontrare le colleghe negli spogliatoi. La Bychkova ha comunque mostrato una certa personalità, raccontando tanti dettagli interessanti. Ad esempio, ha parlato delle difficoltà per le giovani tenniste che provano a lanciarsi nel tour, costrette a un vero e proprio corso di sopravvivenza. A parte le ragazze affamate, che mangiavano di tutto ai buffet dei tornei perché non avevano altro, si è soffermata su un episodio. “Mi ha colpito quanto successo in Egitto. Stavamo in un hotel dove i primi piani erano chiusi, erano abitabili soltanto dal quinto al quindicesimo. Ero con mia madre e l'ascensore non arrivava: allora siamo scese a piedi fino al quinto piano, ma poi l'abbiamo trovato murato. Abbiamo guardato verso il basso e non c'era niente: né pavimenti né soffitti. Dovevano ancora iniziare le costruzioni. Mia madre non ha dormito per una settimana, temendo che ci fosse un incendio”.

PROBLEMI CON I GIUDICI DI SEDIA
Nei paesi arabi, le tenniste sono state sostanzialmente recluse nella zona dei campi da tennis perché non dovevano mostrarsi in mezzo alla strada: avrebbero potuto scatenare le reazioni degli uomini che non sono abituati a vedere una donna. La Bychkova si è poi lamentata dell'India, ritenuto un paese senza le minime condizioni di igiene e sanità. “Le persone non si lavano e dormono in mezzo alla strada. E' come andare indietro nel tempo. Gli hotel hanno condizionatori vecchi, neri perché non sono mai stati curati. E poi fa un caldo terribile. Inoltre non si può bere la loro acqua perché c'è il rischio di prendere la lebbra”. Dopo aver descritto le pessime condizioni di vita nel paese, ha detto che il torneo si è giocato solo una volta ed è stato vinto – ovviamente – da Sania Mirza. Secondo i ricordi della Bychkova, i giudici di linea valutavano buone alcune palle “fuori di quattro metri. Più che un'intervista, quello della Bychkova diventa un flusso di coscienza. Se la prende con tutti, anche con gli arbitri. “I giocatori pensano che i giudici non vedono niente, mentre gli arbitri pensano che i tennisti siano degli imbecilli. Probabilmente qualcuno ha ragione”. Non è difficile intuire il suo pensiero, soprattutto in relazione a un episodio dello Us Open 2005, quando un giudice di sedia avrebbe cercato di far dire a un raccattapalle che era stato colpito da un lancio di racchetta della Bychkova. “Abbiamo discusso per 20 minuti e alla fine mi hanno multato. Ho presentato appello, ma mi hanno detto che avrei dovuto incontrare il ragazzo e dimostrare che non lo avevo colpito”.

L'OMOSESSUALITA' NEL CIRCUITO
E' gustoso il passaggio in cui racconta alcuni dettagli sulle abitudini dei colleghi. “David Ferrer fumava quasi un pacchetto di sigarette al giorno, non so come facesse a correre così tanto. Alcuni tennisti belgi fumano. Certo, a volte è necessario rilassarsi: andare in discoteca, fumare…e non parlo soltanto di una sigaretta!”. Tra i big, si è soffermata su Stan Wawrinka. “Va a tutte le feste dei tornei a cui partecipa…non so come faccia a svegliarsi il giorno dopo e giocare. Ci sono un po' di storie su quello che ha fatto nei suoi viaggi a San Pietroburgo”. Tra le colleghe, è stata abbastanza morbida nei confronti della Sharapova: “Non saluta perché a uno Slam incontri 800 persone, salutare tutti diventa stancante. A volte lo faccio anche io”. C'è poi un argomento molto discusso nello spogliatoio WTA: l'omosessualità di alcune giocatrici. “Nel circuito c'è una montagna di tenniste gay. Direi una ogni dieci. Qualche nome? Rennae Stubbs, Lisa Raymond, Eleni Danilidou, Casey Dellacqua, Carla Suarez Navarro….anche per questo, non mi sentivo troppo a mio agio con diverse tenniste. Molte passavano tutto il tempo a osservarmi. Non ho nessun problema con le loro abitudini, però avrei gradito che non mi guardassero, invadendo il mio spazio privato". A chiudere, la Bychkova ha parlato della faccenda delle scommesse. “Mi hanno proposto di vendere una partita e ho detto di no: però non ho denunciato la faccenda alla TIU e mi hanno sospeso per un mese. La cosa curiosa è che la proposta era arrivata da un giornalista che in passato aveva scritto per il Wall Street Journal. Sinceramente non sapevo che bisognava avvisare entro 48 ore….alla fine non ho presentato ricorso perché mi sarebbe costato più che accettare un mese di stop”. La Bychkova ha lanciato il sasso senza lanciare la mano: arriverà qualche reazione?