Impressionante progetto USTA: firmata una lettera d’intenti per costruire un maxi-centro a Lake Nona, vicino a Disneyworld. Potrebbe ospitare fino a 100 campi!
Un servizio sui progetti tennistici a Lake None

Di Riccardo Bisti – 26 marzo 2014

 
La USTA è la più grande organizzazione tennistica del mondo. Non c’è da stupirsi che abbia in progetto di costruire una struttura impressionante, senza precedenti. Non paghi delle migliorie previste per Flushing Meadows, in questi giorni hanno diramato un comunicato stampa che potrebbe rivoluzionare il mondo delle strutture tennistiche. La federtennis americana ha firmato una lettera di intenti per costruire un centro d'allenamento a Lake Nona, nei pressi di Orlando, a due passi da Disneyworld. “Sarebbe un impianto completo, con qualsiasi tipo di struttura, coaching e sviluppo di giocatori per qualsiasi livello” ha detto Chris Widmaier, direttore generale della USTA, la cui sede e a White Plains, nello stato di New York, e può contare su ben 770.000 tesserati. Le fonti ufficiali non hanno rivelato i tempi di realizzazione, i costi e nemmeno il numero di campi che dovrebbero essere costruiti. Una decisione sarà presa nelle prossime settimane, ma alcune indiscrezioni parlano di un impianto mastodontico, il più grande mai costruito, con ben 100 campi da tennis. Lo ha detto Ron Bohrnstedt, tecnico del Rollins College che fino a qualche tempo fa faceva parte del consiglio d’amministrazione USTA. A suo dire, nella conferenza annuale con i membri, tenutasi a Carlsbad, la federtennis avrebbe annunciato che l’impianto è stato concepito per arrivare addirittura a 100 campi. “Ho visto un sacco di strutture, ma nulla di paragonabile a questo. Si tratta di un progetto imponente”. Widmaier ha sottolineato che il nuovo impiando non dovrebbe ospitare tornei professionistici, almeno nella prima fase. Al contrario, potrebbe essere la sede di eventi amatoriali. Centri di questo tipo, solitamente, offrono programmi per giocatori delle scuole superiori o universitari, dopodichè possono occuparsi anche dell’alto livello.
 
In passato, la USTA aveva organizzato alcuni tornei a Sanlando Park, un parco-contea con 25 campi dislocati su un terreno di 40 acri presso Altamonte Springs. Ma non sarebbe paragonabile a quello che dovrebbe nascere a Lake Nona. La location, tra l’altro, garantirebbe la possibilità di giocare tutto l’anno all’aperto, oltre a una certa vicinanza con l’aeroporto internazionale di Orlando (anni fa, la città aveva anche ospitato un torneo ATP su terra verde). Bev Buckley, che si occupa della squadra femminile dei Rollins, è entusiasta del progetto. “Questa nuova struttura attirerà giocatori da tutto il paese, compresi i più forti”. Non è ancora chiaro se la realizzazione sarà interamente privata, oppure saranno richiesti degli incentivi governativi. Da quelle parti si trova anche un importante centro di ricerca medica: l’area è di proprietà del Tavistock Group, guidato dal miliardario Joe Lewis, che fu determinante per ottenere un finanziamento di 362 milioni di dollari per il Sanford-Burnham Medical Research Institute. La Florida è già il cuore pulsante del tennis americano, vuoi per il clima, vuoi per l’esistenza di centri di alto livello. Il più noto è l’accademia di Nick Bollettieri a Bradenton, acquistata qualche anno fa da colosso IMG. Anche la USTA ha scelto la Florida come quarter generale per un centro tecnico di alto livello. Si trova a Boca Raton e può contare su 9 campi in cemento e 14 in terra. Gli altri due centri più importanti si trovano a Flushing Meadows (le stesse strutture che ospitano lo Us Open) e a Carson, in California. Ma l’arrivo del maxi-impianto di Lake Nona potrebbe rivoluzionare la geografia del tennis americano.