Da Londra, Marco Caldara – Foto Getty Images
Lunedì pomeriggio, nella conferenza stampa pre torneo, Rafael Nadal ha lanciato una proposta che ha fatto discutere. Ha spiegato che le Atp Finals ideali, secondo lui, dovrebbero cambiare superficie ogni anno, per un maggiore equilibrio nei confronti dei giocatori. L’ha velato, insomma, ma non ha nascosto il suo desiderio di poter sfidare gli altri sette ‘finalisti’ sull’amata terra battuta, per avere più chance di conquistare l’unico grande torneo che ancora manca nel suo palmarès. Tuttavia, visto come sono andate sin qui le sue Finals, il numero uno del mondo potrebbe presto dimenticare tutto. Dopo aver steso il connazionale Ferrer all’esordio, ‘Rafa’ ha sconfitto oggi anche Stanislas Wawrinka, ottenendo un piccolo record personale nel torneo di fine anno. In precedenza, i primi due match del round robin li aveva vinti soltanto nel 2010 (quando perse solo da Federer in finale), ma in quell’occasione lasciò per strada un set, il primo disputato. Questa volta, invece, dopo il 6-3 6-2 rifilato a Ferrer è passato in due partite (7-6 7-6) anche su Stanislas Wawrinka, garantendosi in un colpo solo sia la semifinale, sia la certezza di chiudere l’anno da numero uno del mondo per la terza volta in carriera. Nel match sin qui più bello del torneo, che opponeva i due vincenti nel primo turno del Gruppo A, Nadal l’ha spuntata dopo 2 ore e 12 minuti di gioco grazie a due tie-break, mettendo in luce, come se ce ne fosse bisogno, la sua estrema concretezza nei momenti decisivi.
Wawrinka ha tenuto duro sino alla fine, confermando i grandi progressi compiuti quest’anno (in primis col diritto), ma quando la palla ha iniziato a scottare sempre di più, lo svizzero ha pagato dazio alla tensione, rimediando la dodicesima sconfitta in altrettante sfide col maiorchino. E nemmeno questa volta è riuscito a strappargli un set, anche se ci è arrivato veramente a un passo. Non tanto nel primo set, che l’ha visto recuperare sul 5-4 il break ceduto nel quinto game prima di arrendersi 7-5 al tie-break con un brutto errore a rete, quanto nel secondo. L’elvetico, infatti, ha recuperato prima uno svantaggio di 4-1 nel set, e poi è risalito da 0-3 (con due servizi per Nadal) nel tie-break, sino a guadagnarsi un set-point sul 6-5. Ma 'Rafa' non ha tremato, firmando il 6-6 con un attacco di diritto seguito da uno smash vincente, e raccogliendo poi due errori di Wawrinka, stremato mentalmente dopo l’ennesimo tentativo andato male. Se non ha vinto neanche uno dei due ottimi set giocati oggi, viene da chiedersi quando mai potrà riuscirci.
Nadal porta quindi a 73 il numero di vittorie stagionali (a fronte di appena 6 sconfitte), e alza ulteriormente le proprie quotazioni in vista del successo finale. Dopo il suo eccellente 2013, l’eventuale vittoria davanti al pubblico dell’O2 Arena non rappresenterebbe una grossa sorpresa, ma sarebbe comunque soltanto il suo secondo titolo in carriera sul veloce al coperto, dopo quello colto a Madrid nel 2005. Lo stesso anno che l’ha lanciato nel tennis di vertice, e nel quale ha conquistato la bellezza di undici tornei del circuito Atp. Un record che potrebbe eguagliare col successo londinese. E fa niente se al termine del match odierno è parso più stanco del solito: fino a domenica potrà stare tranquillo. Prima delle semifinali lo attendono due giornate di riposo, intervallate da un match quasi ininfluente contro Tomas Berdych. Discorso diverso invece per Wawrinka, che se vorrà conquistare una semifinale alla sua portata dovrà immediatamente cancellare gli spettri dell’ennesima sconfitta con ‘Rafa’, e dare il 100% per battere nel match di venerdì David Ferrer.
Un Ferrer che però è già matematicamente eliminato, dopo la sconfitta rimediata nel match serale contro Tomas Berdych. Arrivato a Londra stanco dalle fatiche della stagione (è quello che ha giocato di più fra i migliori otto, ben 83 incontri), lo spagnolo si è imbattuto in un rivale in stato di grazia, che ha archiviato la pratica in appena 83 minuti, imponendosi con un doppio 6-4. Un break per set, sempre nel nono game, è bastato al ceco per tenere vive le speranze di semifinale, traguardo già raggiunto nel 2011, quando superò il round robin proprio grazie alla vittoria ai danni dello spagnolo. Una vittoria che, peraltro, era prima di oggi l'unica di Berdych contro Ferrer sul veloce indoor, nei cinque confronti fra i due. Da segnalare, il fantastico rendimento al servizio dell'allievo di Tomas Krupa: non ha concesso palle-break, chiudendo il match con una realizzazione del 97% (29 su 30) nei punti in cui ha servito la prima di servizio, 16/16 nel secondo set.
Twitter:@MarcoCaldara