Sachia Vickery ha avuto una wild card per lo Us Open vincendo i campionati USTA under 18, cui ha potuto partecipare grazie all’aiuto di Rick Ross, ex boss della droga. 
Sachia Vickery, 17 anni, giocherà in tabellone allo Us Open

Di Riccardo Bisti – 17 agosto 2013

 
Deve esserci qualcosa di strano, magnetico e imprevedibile dalle parti di San Diego, dove si gioca il tabellone femminile dei Campionati Nazionali Under 18. In palio non c’è soltanto lo scudetto americano, ma una preziosa wild card per il tabellone dello Us Open. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato la storia di Kennan Johnson, ragazzona di colore che ha raccolto gli avanzi della cena di gala per portarli…ai barboni. Non è da meno la vicenda della vincitrice, che potremmo anche vedere in TV se dovesse essere sorteggiata contro una top-player. Sachia Vickey ha tutto per diventare un personaggio: non solo perché è nera, ma perché sta diventando una giocatrice grazie all’aiuto indiretto del temibile Rick Ross, un ex boss della droga. Oggi si è redento e dirige una fondazione che si occupa di alfabetizzare i giovani meno fortunati. A San Diego, la Vickey ha rispettato lo status di prima testa di serie ed è emersa da un tabellone a 256 giocatrici (!) in cui c’era anche Taylor Townsend. Rick Ross dirige una fondazione denominata Literacy Foundation Freeway e ha fatto sapere di aver pagato la sistemazione a San Diego per la piccola Vickery. Prima di darsi al business della droga, Ross è stato un giocatore presso l’high school di Los Angeles e conosce le difficoltà che può incontrare un tennista. Qualcuno gli ha fatto conoscere la situazione della Vickery (in passato, la madre aveva addirittura lavorato in uno strip club per consentirle di continuare a giocare) e ha sentito il bisogno di darle una mano. “Io e il mio partner Antonio Moore non abbiamo intenzione di fermarci qui – ha detto Ross – cercheremo di aiutarla con vitto e alloggio anche allo Us Open. Uno dei miei obiettivi principali è aprire la porte ad atleti e artisti di tutto il mondo”.
 
Noto anche come “Freeway”, Ross avrebbe messo in piedi un giro d’affari di 600 milioni di dollari grazie allo smercio di droga, soprattutto cocaina, negli stati dell’Ohio e di New York. Non gli è andata troppo bene: arrestato e condannato, nel 1996 gli hanno dato l’ergastolo. Tuttavia, il paziente lavoro dei suoi avvocati ha trovato un cavillo che ha consentito di ridurre la pena a 20 anni. Un po’ di buona condotta gli ha permesso di ridurre la permanenza in carcere, tanto da essere rilasciato nel 2009. Secondo un’inchiesta giornalistica del San Josè Mercury News, la sua fonte primaria per l’acquisto della droga era Oscar Danilo Blandon, collegato a una banda (i Contras) in qualche modo legata alla CIA. Pare che buona parte dei proventi del mercato della droga fosse destinato ai Contras e alla loro lotta contro i sandinisti cubani in Nicaragua. Forse ci sarà qualche chiarimento nell’autobiografia in uscita il prossimo autunno e scritta da Cathy Scott. Da parte sua, Ross ha detto di aver abbandonato la malavita e di voler fare qualcosa di buono. Il sostegno a Sachia Vickery può essere un punto di partenza.
 
La ragazza proviene da Miramar, in Florida, ed è al settimo cielo. “Giocare allo Us Open sarà un’esperienza incredibile. E’ il mio sogno sin da quando ho iniziato a giocare a tennis. A parole non riesco ad esprimere la mia felicità”. Frasi che hanno inorgoglito l’ex boss della droga, che ha aggiunto: “Crediamo che l’impatto positivo di uno sport globale come il tennis possa avere un effetto importante sui bambini. Grazie al tennis, io ho avuto la possibilità di mettere il naso oltre il mio liceo. Vorrei che la Vickery abbia un successo importante e possa lavorare con me nella fondazione, rendendo il tennis un elemento di alfabetizzazione in tutto il paese. Credo che l’impatto causato dalle sorelle Williams sia stato eccezionale. I loro successi hanno spinto Sachia ad andare avanti, lanciando un importante messaggio di giustizia sociale”. Questa storia ha attirato l’interesse di molti media americani: la nota rivista Esquire, nel numero di ottobre, dedicherà un lungo articolo a Rick Ross e alla sua storia. Si parlerà della sua attività con la droga, quel che è successo dopo, e il curioso episodio del rapper che ha scelto di utilizzare il suo nome (con annessa battaglia legale). Ma da qui a ottobe c’è ancora tempo: se Sachia farà bella figura allo Us Open, persino il tennis potrebbe trovare spazio nella storia di uno dei più importanti criminali della storia americana.