Le 300 vittorie del terzetto Lorenzi-Lu-Volandri, i tredici titoli dei 'teen', la cinquantina di Inigo Cervantes, le 3 ore e 31' di Devvarman-Nguyen, i 33 punti consecutivi di Stefano Napolitano, il doppio record di Felix Auger Aliassime, i 15 anni di Youzhny e tanto altro…Dopo un anno intero passato a tenere i contatti con gli uffici stampa di tutti i tornei in giro per il mondo, Josh Meiseles (delegato al circuito Challenger per il sito dell’ATP) ha raccolto in un pezzo alcune curiosità e i numeri più interessanti della stagione 2015. Ne abbiamo presi e rivisti una decina, confezionando la nostra personalissima Top-10 dell’anno che va concludendosi.
Tredici titoli ai teenager
A livello Challenger, il 2015 è stata anche la stagione dei teenager. Lo scorso anno vinsero sei titoli, negli ultimi dodici mesi hanno più che raddoppiato, chiudendo a quota tredici. Ne hanno vinto almeno uno tutti i quattro under 20 presenti fra i primi 100 del mondo: Hyeon Chung, Borna Coric, Thanasi Kokkinakis e Alexander Zverev. Il record è del primo, capace di quattro titoli. Segue, a quota due, lo statunitense Taylor Fritz, che vincendo a Sacramento (da numero 694 ATP) è stato il giocatore dalla peggior classifica a conquistare un titolo. Gli altri ‘teen’ a segno nel 2015 sono l’australiano Jared Donaldson, lo statunitense Noah Rubin, lo svedese Elias Ymer e il russo Karen Khachanov.
Vent’anni di differenza
Ruben Ramirez-Hidalgo, autentica leggenda del circuito, nel 2015 è stato protagonista di uno dei due match con più di vent’anni di differenza fra i due avversari, avvenimento che nel circuito ATP non accadeva da parecchi anni. Il primo l’ha giocato e vinto Tommy Haas al torneo californiano di Aptos (premiato insieme ad altri 8 per la longevità: si disputano da almeno 25 anni), il secondo l’ha conquistato lo spagnolo nel neonato appuntamento marocchino di Mohammedia, superando il greco Stefanos Tsitsipas dopo oltre tre ore di battaglia, peraltro annullando un paio di match-point. Fra Haas e Rublev, c’è una differenza di 20 anni, 6 mesi e 17 giorni; fra Ramirez e Tsitsipas di 20 anni, 7 mesi e 6 giorni.
La doppietta è per sei
Nel 2015 sono stati ben sei i giocatori capaci di vincere sia un torneo dell’ATP World Tour sia un torneo dell’ATP Challenger Tour. Si tratta di Victor Estrella Burgos (ATP Quito, CH Morelos), Jiri Vesely (ATP Auckland, CH Prostejov), Nicolas Mahut (ATP ‘s-Hertogenbosch, CH Saint Brieuc), Rajeev Ram (ATP Newport, CH Guadalajara), Denis Istomin (ATP Nottingham, CH Tashkent) e Benoit Paire. Oltre alla vittoria nel 250 di Bastad – suo primo titolo in carriera – il funambolico tennista francese ha vinto i Challenger di Bergamo, Quimper e Muilleron Le Captif, oltre al torneo Futures di Bressuire. Era dal 2007 (Steve Darcis) che un giocatore non riusciva a conquistare un titolo in tutte le tre categorie.
Il record di Youzhny
Una stagione al di sotto delle aspettative a livello di risultati ha portato l’ex top 10 Mikhail Youzhny fuori dai primi 100, obbligandolo a ripartire dai Challenger. Il russo l’ha fatto con grande forza di volontà, e al primo appuntamento (dei 3 disputati) ha subito colto il successo, imponendosi sul veloce indoor di Eckental, in Germania. Una vittoria da record, visto che non era mai successo nella storia del circuito che un giocatore conquistasse due tornei a oltre 15 anni di distanza l’uno dall’altro. Il precedente record erano i 14 anni e 5 mesi di Michael Chang, superati dai 15 anni e 5 mesi di Youzhny: da Samarcanda, maggio 2000, a Eckental, novembre 2015.
Tre novità nel club delle 300
Fino al 13 maggio, solo Ruben Ramirez-Hidalgo era stato capace di vincere almeno 300 incontri nel circuito Challenger, curiosamente nato nel 1978 proprio come lui. Lo spagnolo era in solitaria da oltre tre anni, ma nel giro di un mese e mezzo si è trovato a dover condividere il primato con altri tre giocatori: prima Yen-Hsun Lu (che ha alzato a 22 il record di titoli nel circuito) e poi gli azzurri Paolo Lorenzi e Filippo Volandri. Il senese si è conquistato la vittoria numero 300 raggiungendo la semifinale a Eskisehir – in Turchia, dove poi ha vinto il titolo – mentre l’ex numero uno d’Italia ce l’ha fatta esattamente un mese dopo, superando il primo turno al Challenger dell’Aspria Harbour Club di Milano.
Filippo Volandri all'Aspria Harbour Club con la torta celebrativa per le sue 300 vittorie nei Challenger
I 33 punti (di fila) di Napolitano
Nei record della stagione appena conclusa c’è anche un po’ d’Italia, con i 33 punti consecutivi di Stefano Napolitano al primo turno delle qualificazioni del Challenger di Todi. Impegnato contro Augusto Virgili (fratello minore del più noto Adelchi), il giovane tennista biellese ha piazzato il ‘golden set’ vincendo il primo parziale per 6-0 senza cedere nemmeno un punto, e poi ha conquistato anche i primi nove del secondo set, arrivando sul 6-0 2-0 e 0/15 in risposta senza aver ancora perso un punto. Poi Virgili è entrato in partita e l’incontro è terminato 6-0 6-3. Resta comunque la più lunga striscia di punti consecutivi da parecchi anni a questa parte, e non solo a livello Challenger.
Il più giovane di sempre
Il 2015 è stato anche l’anno del giovanissimo canadese Felix Auger Aliassime, che prima è diventato il primo giocatore nato negli anni 2000 a entrare nella classifica ATP, qualificandosi al Challenger di Drummondville prima di compiere i 15 anni, e poi è diventato anche il più giovane di sempre a vincere un match a livello di main draw. Ce l’ha fatta in casa, a Granby, battendo al primo turno l’australiano Andrew Whittington. Dovessero strappargli il record, potrebbe comunque conservare quello del più giovane quartofinalista, visto che nel medesimo torneo ha superato anche il secondo round, prima di cadere nei quarti. Ha chiuso l’anno alla posizione numero 742 della classifica mondiale dei 'grandi'.
Le 50 vittorie di Cervantes
Insieme a Paolo Lorenzi e Hyeon Chung, Inigo Cervantes è stato uno dei tre giocatori capaci di conquistare quattro titoli Challenger nel 2015. Il tennista basco ha vinto prima a Ostrava, Vicenza e Marburg, e poi si è imposto alle ATP Challenger Tour Finals di San Paolo, completando una scalata di quasi 200 posizioni da marzo (258) a dicembre (72). Nel 2015 ha saputo vincere cinquanta incontri nel circuito Challenger, risultato che nella storia era riuscito appena a due giocatori: il serbo Boris Pashanski nel 2005 e l'argentino Carlos Berlocq nel 2010. Il record di vittorie consecutive nel corso di quest'anno appartiene invece all’argentino Federico Delbonis, capace di 17 successi (e 28 set vinti) di fila, che gli sono valsi i titoli a Sarasota, Milano e Roma Due Ponti.
La più breve e la più lunga
48 minuti da una parte, 211 dall’altra, il tutto per lo stesso obiettivo di aggiudicarsi il torneo. Sono le durate minima e massima delle finali del 2015: la prima conquistata per 6-1 6-2 da Rajeev Ram contro Jason Jung a Guadalajara (Messico), la seconda da Somdev Devvarman a Winnetka (Stati Uniti), in un altro degli appuntamenti storici del circuito minore ATP. Nel suo match contro il padrone di casa Daniel Nguyen, per cinque volte interrotto dalla pioggia, l’indiano ha potuto finalmente esultare dopo 3 ore e 31 minuti di gioco effettivo, chiudendo con il punteggio di 7-5 4-6 7-6. È stata la finale più lunga nella storia del circuito Challenger.
Gli appena sei titoli dell’Italia
A livello Challenger, per l’Italia il 2015 non è stata una gran stagione. Il Belpaese ha conquistato un bottino di sei titoli e cinque finali, portando all’ultimo atto appena sei giocatori. E se non ci fosse Paolo Lorenzi, che ha vinto quattro tornei (Eskisehir, Cortina d’Ampezzo, Pereira e Medellin) e giocato una finale a Bogotà, il bilancio sarebbe assolutamente negativo. Oltre al senese, hanno vinto un titolo solo Marco Cecchinato a Torino e Luca Vanni, che a Portorose è diventato uno dei 25 giocatori ad aver colto nel 2015 il primo successo nella categoria. Matteo Donati (Napoli), Roberto Marcora (Guangzhou) e Filippo Volandri (Vercelli) hanno invece perso l’unica finale disputata. 24 i tornei giocati in Italia, con due ritorni illustri come Napoli e Manerbio, e tre new entry: Torino, Perugia e Roma Due Ponti.
Marco Cecchinato ha vinto a Torino il suo secondo Challenger in carriera, dopo San Marino 2013
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