WIMBLEDON – Fabio Fognini si arrende in quattro set al canadese Vasek Pospisil, mancando l’occasione della vita: al terzo turno avrebbe trovato James Ward. Dopo due set storti, Fabio ha dato l’impressione di poter girare il match, ma è crollato sul più bello.La sensazione è che per Fabio Fognini se ne sia andata una chance importante. Inutile girarci intorno: giocarsi un terzo turno a Wimbledon contro James Ward, pur bravo a battere Vesely, poteva essere l’occasione della vita per raggiungere la seconda settimana ai Championships. Ma l’azzurro se l’è lasciata sfuggire. Così, a sfidare il britannico in un terzo round che profuma molto di ottavi di finale ci sarà il canadese Vasek Pospisil, vincitore dodici mesi fa del torneo di doppio in coppia con Jack Sock. Un buonissimo giocatore anche in singolare, che sull’erba ci sa fare aiutato da un gran servizio, ma che si poteva battere. Invece è finita 6-3 6-4 1-6 6-3 in suo favore, al termine di un match che Fognini ha iniziato malissimo ma poi ha dimostrato di poter girare dalla sua parte, aumentando solamente il rammarico per quello che poteva essere e anche stavolta non è stato. La cronaca dei primi due set è abbastanza semplice: break nel primo turno di servizio e addio primo set, altro break sul 3-3 del secondo e addio pure a quello, coi complimenti al canadese per aver sempre giocato bene e salvato in entrambi i parziali una chance per rimettere immediatamente ‘on serve’ la contesa, aiutandosi col servizio. Sembrava cambiato tutto nel terzo set: gli appunti che Pospisil leggeva fra un cambio campo e l’altro non sono più bastati, la prima di servizio ha iniziato a latitare e Fognini è finalmente entrato nel match, prendendosi un rapido 6-1 e rilanciando le sue quotazioni in vista della possibile maratona. Stava giocando meglio e sembrava pronto al sorpasso nel quinto game del quarto set, diventato il crocevia dell’incontro. Fabio ha siglato il 2-2 col punto del match, un gran passante incrociato col diritto, e poi con una gran risposta si è preso lo 0-15, diventato 0-30 grazie a un errore del rivale. Insomma, le condizioni perfette per l’allungo. Invece sono arrivati due banali errori col diritto, simbolo della resa dell’azzurro.
SULL’ERBA SERVE CONCRETEZZA
Spiace dirlo, ma il miglior Fognini in quella situazione avrebbe punito l’avversario, invece è stato lui a perdere il braccio di ferro, quando con un paio di errori ha offerto la chance del 4-2, e Pospisil se l’è presa sparando una bomba col diritto. Sull’erba, si sa, un break basta e avanza per risolvere un set. Era stato così nei precedenti tre parziali, e malgrado Fabio non abbia smesso di crederci la musica non è cambiata nel quarto, fino all’urlo di gioia del nordamericano, per la prima volta al terzo round di uno Slam che non sia l’Australian Open. Peccato. La facile vittoria al primo turno (“ho giocato meglio di quanto potessi immaginare”) aveva raccontato di un Fognini in buone condizioni, ma soprattutto dall’ottimo atteggiamento, aspetto in cui oggi ha latitato abbastanza. Il riferimento non è assolutamente al warning preso dopo pochi punti o a una palla discussa con il giudice di sedia Mohamed Layani, episodi magari non piacevolissimi ma che ci possono anche stare, bensì alla concretezza e alla consapevolezza di non poter sbagliare. La differenza fra vittoria e sconfitta, oggi, è stata tutta lì: Pospisil è partito forte e si è preso le sue chance, difendendo bene quasi tutte le occasioni concesse. Fabio invece si è inguaiato da solo con tre doppi falli nel primo game di servizio, e nel momento di azzannare il quarto set non ne ha avuto la capacità. Anzi, ha tirato indietro il braccio, finendo per rimediare una sconfitta che brucia parecchio, ancor di più se lo sguardo viene allargato al tabellone. In ogni caso, pochi drammi: la stagione continua, e fortunatamente per lui lo fa dalla terra battuta, con due settimane da sfruttare il più possibile.
WIMBLEDON – Secondo turno
Vasek Pospisil (CAN) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-4 1-6 6-3
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