Incredibile prestazione dello svizzero: a Dubai perde il primo set contro Djokovic, poi prende in mano la partita e lo spazza via con un'autorità impressionante.
L'Avation Club di Dubai ha restituito il miglior Roger Federer
Di Riccardo Bisti – 1 marzo 2014
Il progetto era chiaro: Roger Federer voleva trovare il suo miglior tennis in primavera. A quanto pare, è in anticipo sulla tabella di marcia. Nella notte di Dubai, è tornato il giocatore che ha fatto innamorare milioni di appassionati. Lo svizzero ha cancellato dal campo Novak Djokovic, peralto nelle condizioni di gioco preferite dal serbo (il cemento all’aperto). E pensare che, al termine del primo set, sembrava l’ennesima esecuzione a favore di Nole, ben deciso a portare in parità il bilancio negli scontri diretti (alla vigilia erano 16-15 per lo svizzero). Poi, dal secondo set in poi, abbiamo rivisto la magia nella Wilson di Federer. Uno spettacolo eccezionale, di quelli che ti invogliano a telefonare all’amico e dirgli: “Ehi, accendi la TV, c’è Federer che sembra un videogioco”. In avvio, Djokovic è parso molto centrato, attento e profondo in risposta. Un break al secondo game era sufficiente per regalargli il primo set, chiuso da un paio di ace. Quando ha avuto una palla break sul 2-2 nel secondo, sembrava tutto pronto per la quarta vittoria consecutiva contro Roger, lasciapassare per l’ennesima finale all’Aviation Club. Ma lo svizzero cresceva, punto dopo punto. Si salvava (annullando la palla break con un bel passante di rovescio) ed era più forte di un piccolo stop per pioggia sul 3-2 e 0-30 sul servizio di Djokovic. Sembrava un colpo di fortuna per il serbo, in realtà è stato l'inizio dello show. Non è cambiata la partita: è cambiato Federer. Gli highlights dei punti iper-spettacolari si sono ingrossati a dismisura. In un battito di ciglia (aiutato da qualche errore del serbo, va detto) Federer si prendeva il secondo set e brekkava in avvio di terzo, anche in questo caso grazie a tre errori di Nole e un doppio fallo.
Senza voler puntare il dito contro Boris Becker, va detto che Djokovic ha sbagliato un po’ troppo, come gli era accaduto in Australia contro Stanislas Wawrinka. Ha commesso più errori non forzati di Federer: non gli accade praticamente mai. A fine partita, Nole ha detto di essere consapevole delle cose da correggere, ma no c’è dubbio che non avrà troppa fiducia dopo una batosta del genere. Non sappiamo se abbia cercato di mettere in atto un piano studiato con Becker (qualcosa si nuovo si è visto nelle scelte al servizio), ma c'è qualcosa non va. Per la prima volta dal 2006, il serbo si presenterà a Indian Wells senza aver vinto un solo titolo. E Rafa Nadal, sempre più solido al numero 1 ATP, se la ride. Chi pensa che Federer abbia vinto la partita grazie a un nuovo atteggiamento tattico, più proteso verso la rete, è smentito dalle statistiche. Si sono presentati a rete 17 volte per parte. Curiosamente, Federer ha ottenuto la peggiore percentuale di trasformazione (3 su 8) proprio nel terzo set, quello giocato meglio. Ma allora da dove arriva la differenza? Facile, dal servizio. La percentuale di prime è cresciuta set dopo set, e ha gestito alla grande i punti importanti. Come ai vecchi tempi. Sull’1-0 del terzo set, ha fronteggiato due palle break consecutive, pericolosissime. Le ha cancellate con un ace e un servizio vincente.
Ancora più importante: Federer è stato spettacolare nello scambio da fondocampo. Ha tirato più colpi vincenti e ha commesso meno errori. E' stato possibile grazie alla sua rapidità e prontezza di riflessi. A dispetto dei 32 anni e mezzo, lo svizzero si è mosso come un gatto, come faceva fino a 2-3 anni fa. E’ sembrato di rivedere la “danza” atletica che lo ha reso così forte. Roger conosce molto bene il suo corpo: alla vigilia del torneo, aveva detto che il suo miglior tennis era dietro l’angolo. Evidentemente si era reso conto che le gambe avevano ripreso a rispondere agli stimoli del cervello. Il punto del match, il simbolo di questo bel Federer, è stato un setpoint annullato nel primo set. Pressato dal serbo, ha tenuto alla grande con due rovesci, lo ha scavalcato con un pallonetto e e ha finito il punto con una volèe smorzata. E la gente di Dubai, turisti mischiati a sceicchi, gli ha tributato un’ovazione dopo l’altra. Sperano di farlo anche in finale, dove se la vedrà con Tomas Berdych, che dopo il successo contro Philipp Kohlschreiber (7-5 7-5, nono successo di fila), ha detto che non gli sarebbe dispiaciuto affrontare Federer, forse perché ci ha vinto negli ultimi due scontri diretti. Chissà se la pensa allo stesso modo dopo averlo visto all’opera.
ATP DUBAI – SEMIFINALI
Tomas Berdych (CZE) b. Philipp Kohlschreiber (GER) 7-5 7-5
Roger Federer (SUI) b. Novak Djokovic (SRB) 3-6 6-3 6-2
FINALE
Roger Federer vs. Tomas Berdych (ore 16, diretta SuperTennis)
Federer-Djokovic, il punto della partita
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