Cresciuto con il mito di Andy Murray, il tennista cinese che vuole ispirare una generazione si sta affermando nel tennis che conta

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Contro tutti i pronostici, a sfidare Jannik Sinner nella semifinale del China Open, non sarà Andrey Rublev. Il tennista russo è infatti uscito di scena nei quarti di finale per mano del cinese Yunchaokete Bu, uscito vittorioso dalla sfida con il punteggio di 7-5 6-4 dopo aver già eliminato al secondo turno Lorenzo Musetti. Il classe 2002 di Bortala Mongol è l’unico tennista non testa di serie tra i quattro semifinalisti dell’ATP 500 di Pechino, dove oltre al numero uno al mondo ci sono anche Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, rispettivamente seconda e terza testa di serie del tabellone. Scopriamo qualcosa in più sul prossimo avversario di Sinner.

Classe 2002, Buyunchaokete (questo il nome completo poi “occidentalizzato” in Yunchaokete Bu, mentre “Bert” è il suo soprannome americano) è nato in una prefettura autonoma mongola ed è cresciuto con il mito di Andy Murray. Il giocatore cinese ha perso il padre da giovane ed è stato cresciuto dai nonni dopo che la madre si era risposata. Si è trasferito a migliaia di chilometri nello Zhejiang all’età di 6 anni per iniziare a giocare a tennis. “Abbiamo 56 nazionalità e io sono di nazionalità mongola – ha raccontato in una recente intervista – è molto diverso dal resto della Cina. Cambiano la lingua, il cibo. Però mi piace molto. Mi sono trasferito a est quando avevo 5-6 anni”. La figura più importante della sua carriera è il coach Jinxing Yu che lo accompagna ancora oggi. Da qualche tempo lavora presso l’accademia di Juan Carlos Ferrero, ad Alicante, con Ricardo Ojeda Lara.

Bu ha vinto il suo primo titolo Challenger a Seoul nel 2023, battendo Aleksandar Vukic in finale. Al Rolex Shanghai Masters dello scorso anno contro Miomir Kecmanovic ha vinto la sua prima partita in un torneo Masters 1000. È diventato il più giovane tennista cinese a conquistare almeno due trionfi a livello Challenger vincendo a Wuxi, in Cina. Nel luglio di quest’anno è arrivato a Granby, Canada, il terzo Challenger della sua carriera e agli US Open ha fatto il suo debutto a livello Slam, uscendo di scena dalla sfida di primo turno contro Casper Ruud. La scorsa settimana ha raggiunto la semifinale del torneo di Hangzhou, dove è uscito sconfitto dal derby con Zhizhen Zhang. Al termine di quella partita le sue lacrime di commozione hanno fatto il giro del mondo. Quel risultato, insieme alla semifinale di Pechino, lo hanno portato virtualmente alla posizione numero 69 della classifica mondiale.