Di Jacopo Lo Monaco – 17 novembre 2014
Novak Djokovic 9: si fa sfuggire il 10 per come reagisce agli applausi pro-Nishikori nella semifinale. Ormai ha 27 anni e l'esperienza necessaria per farsi scivolare di dosso episodi simili. A maggior ragione se si trova in vantaggio 6-1. Capisco che gli dia fastidio il fatto che non abbia il numero di tifosi di Federer e nemmeno quelli di Nadal, nonostante abbia cercato negli anni di accattivarsi la simpatia degli appassionati. Distrazione/nervosismo a parte, ha vinto gli otto sets con i seguenti punteggi: 6-1, 6-1, 6-3, 6-0, 6-2, 6-2, 6-1, 6-0. Quarto Masters, meglio di lui solamente: Federer 6, Lendl e Sampras 5. Settimo titolo in stagione, 48° in carriera e per la terza volta chiude l'anno al primo posto.
Roger Federer 8,5: quattro vittorie e quattro match-point annullati. Peccato non si sia potuta disputare la finale che aspettavamo dalla prima giornata. Sarebbe stata l'11esima in stagione (era dal 2007, dodici, che non approdava con questa frequenza all'atto conclusivo di un torneo). Quando si è fatto male veramente? Prima della semifinale o durante l'incontro? Il servizio non ha funzionato come al solito dall'inizio del torneo. Non vorrei che con il passare degli incontri la situazione sia andata peggiorando. Spero possa recuperare per venerdì ma, se anche fosse pronto, non sarà di certo in grado di giocare tre match al meglio dei cinque set in altrettanti giorni.
Stan Wawrinka 7: seconda semifinale consecutiva alla O2 Arena. E questa volta è arrivato a un punto dalla finale. "Ero nervoso e stanco. Non volevo aspettare un suo errore e ho rischiato" ha spiegato così le scelte del serve & volley sul 5-4. Io avrei chiesto a Wawrinka questo: "Le partite come le vinci? Con le accelerazioni di rovescio o con la volée?"
Kei Nishikori 6,5: rispetto alle alte due matricole ha fatto un figurone. Ha vinto due incontri e tolto un set a Djokovic in semifinale. Ma dà sempre la sensazione di essere fragile come un omino di Subbuteo se ci giocano due bimbi di 4 anni. Se il prossimo anno riuscirà a giocare sino in fondo, senza ritirarsi, 18 tornei, chiude nei 4 (quest'anno ne ha giocati 14, Masters escluso)
Tomas Berdych 5: come da tradizione perde la prima e vince la seconda. La terza era riuscito a chiuderla in suo favore solamente nel 2011 (questa era la quinta partecipazione). Ma, in passato, non aveva subito sconfitte simili: 6 games in tutto negli incontri con Wawrinka e Djokovic. Negli anni è riuscito a migliorare atleticamente ma non ha aggiunto i colpi d'attacco e la volée. Il dritto basso con i piedi dentro il campo lo mette lungo o in rete sei volte su dieci. Se fosse riuscito a convincere Lendl, chissà…
Andy Murray 4,5: le vittorie ottenute negli ultimi due mesi (24 su 28 partite) forse lo avevano illuso di essere tornato ai livelli del 2012. Invece, c'è ancora molto da lavorare se vuole tornare ai livelli dei primi 3. Deve assolutamente rinforzare la seconda di servizio e rendere più incisivo il dritto lungolinea.
Milos Raonic 5: dubito fosse al 100% nel match con Murray ma, come si è visto in quell'incontro, deve diventare meno prevedibile. Contro avversari che hanno un rovescio così solido dovrà spostare più spesso lo scambio verso destra e non ostinarsi a volerli sfondare a sinistra. Per questo motivo deve continuare a lavorare sul rovescio in lungolinea e sul dritto a sventaglio verso destra. Anche se le bollette continuerà a pagarle il servizio.
Marin Cilic 4: spero per il croato che si sia allenato poco nelle ultime settimane per l'infortunio al braccio. Il Cilic visto a Londra è stato il peggiore della stagione. 11 aces in sette sets: 1,57 a set (a New York erano stati 98 in 22 sets e mezzo: 4,36 a set). E cosa è successo al suo dritto?
David Ferrer 6: ha saputo all'ultimo momento di dover giocare un incontro 'quasi' inutile (valeva $155.000 e 200 punti). E' stato protagonista del primo match che si è chiuso in tre set. Gli chiedo un favore per il 2015: ogni dieci rovesci ne gioca uno in lungolinea?