TORNEI ATP-WTA. Seppi si conferma una garanzia, Fognini firma il primo exploit stagionale, la Errani ammette la stanchezza e si profila un affascinante “pseudo-derby” tra Knapp e Oprandi.
Sara Errani in azione ad Acapulco
Di Riccardo Bisti – 27 febbraio 2013
La notizia è che ormai “non fa più notizia”. Andreas Seppi è entrato in una nuova dimensione, quella del giocatore che vince (quasi) sempre contro i giocatori più scarsi. Per gioco, carattere e temperamento, non è adatto a fare miracoli. E allora deve continuare a migliorare, rendendo “normali” le vittorie contro giocatori sempre più forti. Purtroppo per lui, per battere Novak Djokovic ci vorrà un miracolo vero e proprio (a patto che il n. 1 batta Roberto Bautista Agut). Ma Seppi ha fatto il suo dovere, battendo senza troppi affanni Paul Henri Mathieu e l’imprevedibile Lukas Rosol. Contro il ceco si è imposto 6-4 7-6 in un match giocato sul campo 1, lo stesso dove era stata relegata Shahar Peer nelle sue discusse apparizioni a Dubai. Seppi ha dominato il primo set: avrebbe potuto vincerlo 6-2, ma ha ugualmente chiuso al decimo game. Nel secondo ha rimontato da 0-3 (e palla per lo 0-4), dimostrandosi più bravo nel tie-break. Come scrivevamo due giorni fa, Dubai avrà una valenza per il suo ranking soltanto se dovesse arrivare in semifinale o in finale. Lo scoglio Djokovic sembra troppo duro: Andy scenderà in campo senza nulla da perdere e potrà divertirsi con la certezza di avere intascato oltre 44.000 dollari. Poi dovrà focalizzarsi sulla trasferta americana. Seppi non ama stare negli States, ma stavolta deve fare uno sforzo extra: le sue ambizioni di classifica passeranno inesorabilmente dai tornei di Miami e Indian Wells.
Chi invece è più attrezzato per i miracoli è Fabio Fognini. Da almeno 5 anni, gli dicono tutti che ha un grande talento “ma potrebbe fare di più”. Forse non ha ottenuto quanto avrebbe potuto, ma non deve essere divertente scendere in campo con questa zavorra. Il 2013, in cui compirà 26 anni, deve essere l’anno della svolta. L’inizio è stato difficile, ma la stagione ha preso una piega positiva. Ai quarti a Buenos Aires è seguito l’ottimo exploit di Acapulco contro Stanislas Wawrinka. La vittoria ci sta, perché tecnicamente Fabio non si discute. La buona notizia arriva dalla capacità di giocare i punti importanti. Fognini ha impedito che Wawrinka gli salisse sopra nel secondo set, e ha giocato un tie-break impeccabile. A parte i 45 punti per il secondo turno, le prospettive sono ghiotte: stanotte se la vedrà con Aljaz Bedene, giovane sloveno dal sicuro avvenire (è già n. 71 ATP) che al primo turno ha superato David Nalbandian. Non è un match facile, per carità, ma Fabio deve vincere. Per la classifica, per confermare le buone sensazioni e perché nei quarti avrebbe un match tutt’altro che proibitivo contro il vincente di Giraldo-Sousa. Difficile chiedere di meglio nei quarti di un ATP 500. Dovesse farcela, ci sarebbe Ferrer in semifinale. Ed è un peccato: la sensazione, in questo periodo, è che sarebbe stato meglio affrontare Nadal. Ma l’importante è arrivarci, a giocare certi match. Stavolta Fabio non può deludere. Chi non delude mai, invece, è Paolino Lorenzi. Senza avere il talento di Benoit Paire, lo ha battuto due volte in pochi mesi e adesso guarda con qualche speranza al match contro Pablo Andujar, che è tornato a vincere un match a San Paolo dopo 11 sconfitte consecutive. In caso di successo, avrebbe in premio David Ferrer.
Raul Zurutuza, direttore del torneo di Acapulco, è convinto che sia fondamentale accompagnare la tappa ATP a un torneo WTA. Tante giocatrici hanno risposto al suo appello, anche se se il montepremi è cinque volte inferiore (235.000 dollari contro i 1.212.750 del maschile). C’è tanta Italia nella prova WTA. Sara Errani è campionessa in carica e dopo la vittoria contro la Cadantu ha fatto esercizio di pragmatica. “Rispetto a prima, di diverso c’è solo il ranking. Per il resto sono sempre la stessa giocatrice. Cerco di essere sempre più solida sul campo. Le condizioni di Acapulco mi piacciono, anche se sono stanca dopo tante partite e tanti viaggi. Purtroppo non ho molto tempo per lavorare sugli aspetti tecnici”. Sul cambio di superficie (dall'anno prossimo si giocherà sul cemento), ha detto: “Io ho sempre preferito la terra, ma sono decisioni del torneo, sicuramente sono ben pensate. E comunque viene meglio in vista di Indian Wells”. La Errani giocherà alle 23 italiane contro Eugene Bouchard, in contemporanea a Francesca Schiavone, opposta alla Karatantcheva. Il match più affascinante, tuttavia, si giocherà nel cuore della notte tra Karin Knapp e Romina Oprandi. Nei giorni scorsi avevamo auspicato una maggiore continuità per Karin: sembra averci ascoltato, visto che ha rifilato un secco 6-3 6-1 a Johanna Larsson. Adesso troverà la ex-azzurra, che ha scelto di abbandonare l’Italia per la più accogliente Svizzera. Poco prima che prendesse questa decisione, Sergio Palmieri le disse che la FIT vedeva in lei e in Karin il futuro della Fed Cup italiana. Non sarà così, e sarà interessante vedere l’esito di un match dai mille significati. Un match non può fare la differenza, ma avremo un'indicazione: l’Italia ha davvero perso una giocatrice importante?
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