Il primo Masters 1000 stagionale è uno dei più belli da seguire dal vivo. La lontananza con l'Italia rende scomoda una vacanza tennistica, ma è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita. Grandi match, spese in loco tutto sommato accessibili e la possibilità di vedere i big a due passi, anche in doppio.

La geografia non ci è amica, e nemmeno il fuso orario. Tra poche ore, negli Stati Uniti scatterà l'ora legale e la differenza con Indian Wells passerà da 9 a 8 ore, appena più accettabile per chi vuole seguire il BNP Paribas Open in TV. Tuttavia, nonostante sia lontanissimo (è il Masters 1000 più lontano dall'Italia), viene descritto come un luogo paradisiaco, al netto dell'età media degli abitanti (un po' troppo alta per chi cerca socialità sfrenata). Ma durante il torneo, il luogo si colora e ogni anno registra migliorie strutturali e nuovi record di pubblico. Chi c'è stato racconta che l'atmosfera sia affascinante, quasi poetica perché incastonata tra le montagne di San Bernardino a est e quelle di Santa Rosa a ovest. Intendiamoci: i colori dello Us Open e l'impareggiabile fascino di Wimbledon sono un'altra cosa, ma sono anche più costosi. Molto più costosi. Un biglietto a bordocampo per la finale del BNP Paribas Open, invece, costa meno di 500 dollari. Cifra importante, ma alla portata di quasi tutti gli americani della Middle Class, figurarsi ai turisti. Ma i veri appassionati di tennis sanno che il modo migliore per godersi lo spettacolo è seguire i turni di metà torneo, dove c'è il giusto mix tra qualità e quantità delle partite. Un biglietto ground si può trovare a 50 dollari e – pur senza entrare sul campo centrale – si possono seguire match molto interessanti. Si parte alle 11 del mattino, in modo da poter assistere a qualche incontro prima che il sole e il caldo mettano a dura prova sia tennisti che spettatori. La location del torneo si chiama Indian Wells Tennis Garden, vanta 54 acri di spazio e c'è un buon numero di palme dove trovare ombra nelle ore più calde.

UN PARADISO ABBORDABILE
Il momento più bello per rimettersi in tribuna è il tardo pomeriggio. Le montagne anticipano il tramonto, l'aria sconfigge il calore e i giochi di luce sono tanto belli quando suggestivi. Tra l'altro, da qualche anno c'è un nuovo Stadium 2, dove ci sono punti di ristoro con vista campo, compreso un punto della nota catena giapponese Nobu. Secondo molti, Indian Wells è un vero e proprio quinto Slam. Soltanto Miami ha un montepremi paragonabile e vanta sia uomini che donne, però le strutture di Indian Wells sono decisamente migliori. Al contrario, i vincoli paesaggistici dell'isolotto di Key Biscayne impediscono uno sviluppo necessario per un torneo così importante. Non fosse per i forfait di Serena Williams e Raonic, ci sarebbero tutti i migliori. Le teste di serie esordiranno nel weekend e il tabellone ha riservato uno straordinario spicchio, con Federer. Nadal e Djokovic nello stesso quarto di finale. C'è grande attesa anche per i giovani della Next Generation, sia gli americani che i più quotati. Tipo Alexander Zverev, che 12 mesi fa arrivò a tanto così dal battere Rafael Nadal. Senza dimenticare il doppio: per qualche strana ragione, i migliori lo giocano spesso. Negli altri tornei, non accade. Quest'anno sono in tabellone 17 dei top-20 in singolare. Ci sono poi tante opzioni anche per l'alloggio. Volendo, c'è il La Quinta Resort & Club, senza dimenticare i tanti resort presenti nel raggio di poche miglia. Altrimenti si può stare a Palm Springs (sede del più vicino aeroporto), dove la scelta di hotel è particolarmente ampia. Se si va con la famiglia, o magari in gruppo, si può affittare una casa per avere il massimo comfort a basso prezzo. Insomma: almeno una volta nella vita, Indian Wells è una trasferta-cult per un vero appassionato di tennis. In questi giorni date un'occhiata alle immagini TV, non solo quelle di gioco ma anche le panoramiche, e riflettete se non è il caso di iniziare a mettere da parte i soldi per una trasferta in vista del 2018…