ROLAND GARROS – La tedesca firma un capolavoro tecnico-tattico e manda KO la Errani con un doppio 6-2. Il suo ex coach diceva che avrebbe vinto uno Slam. E se avesse ragione?

Di Riccardo Bisti – 4 giugno 2014

 
Vuoi vedere che aveva ragione Petar Popovic, ex allenatore di Andrea Petkovic? Lo scorso anno, parlando della sua allieva durante le difficili fasi del recupero, disse: “So di avere l’oro tra le mani. Vincere uno Slam è nel nostro destino. Ci penso ogni giorno e so che prima o poi diventerà realtà”. Giocando una partita eccezionale, una delle migliori in carriera, la tedesca ha centrato la semifinale del Roland Garros. Ha massacrato Sara Errani con un doppio 6-2, senza lasciare una sola chance all'azzurra. E pensare che Sara era partita fortissimo, volando 2-0 grazie a un break in avvio, sigillato da una bella palla corta e un passante di rovescio. Ma da quel momento è iniziato l’incubo. Il match è iniziato con quasi tre ore di ritardo a causa della pioggia: a un certo punto ha ripreso a piovere, anche se non tanto da sospendere l’incontro. Mentre si giocava sul bagnato (e con alcune raffiche di vento), la Petkovic ha iniziato a mettere in pratica la tattica studiata a tavolino con Eric Van Harpen, suo coach da febbraio: accorciare il campo e non dare respiro alla Errani. C’è riuscita alla perfezione, anche con un dritto che ogni tanto le scappa via. Aiutata dal vento, ha tirato 2-3 sassate che hanno firmato il sorpasso. Ha continuato a picchiare duro, aiutata dal disorientamento della Errani, e ha infilato il primo set con grande rapidità: dallo 0-2, ha infilato un parziale di 24 punti a 6. Quasi paragonabile al “golden set” che Sara subì qualche anno fa per mano di Yaroslava Shvedova. La Petkovic le ha impedito di pensare, di organizzare la difesa, di prendersi tempo tra un punto e l’altro. L’ha travolta come una valanga.
 
ALL'ASSALTO DELLA HALEP
A un certo punto è spuntato il sole, e qualcuno si è illuso che il break in avvio di secondo potesse dare una scossa alla Errani. Niente da fare, come se la nuvola fantozziana si fosse accanita su di lei, soprattutto nei turni di servizio. Il game di battuta tenuto per il 2-0 nel primo set è stato l’unico. Da lì in poi ha subìto sette break di fila. Come fai a restare a galla con un handicap del genere? Sempre più fiduciosa, la Petkovic ha continuato a spingere a volontà, vincendo tutti i game più importanti: si è presa il 2-2 dopo aver rimontato da 40-15, sigillandolo con una super risposta di dritto. Sul 4-2, la romagnola si è trovata 15-40 sul servizio della Petkovic: ha sciupato la prima palla break con una rispostaccia fuori (unico grave errore della sua partita), mentre sulla seconda c’è stata una terrificante combinazione servizio-dritto della tedesca. Un altro dritto vincente la portava sul 5-2 e pochi minuti dopo poteva festeggiare la sua prima semifinale Slam, da giocarsi alla pari contro Simona Halep, avversaria forte ma non certo imbattibile, che nell’altro match ha approfittato di un infortunio alla coscia di Svetlana Kuznetsova per rifilarle un doppio 6-2.
 
INFORTUNI ALLE SPALLE
Una gioia immensa dopo il triplice infortunio che l’ha spedita nel dimenticatoio per almeno un anno e mezzo. Il destino le ha fatto pagare il grande 2011 con una frattura da stress alla schiena che l’ha bloccata fino ad aprile. Al rientro, sulla terra indoor di Stoccarda, si è spaccata i legamenti della caviglia e ha perso tutto il resto della stagione. In avvio di 2013, durante la Hopman Cup, si è rotta il menisco di un ginocchio. Sarebbe facile dire che “non ha mai mollato”. In realtà ha avuto più di un dubbio, come 12 mesi fa durante il Roland Garros. Perse nelle qualificazioni e aveva un mucchio di paure. Non sapeva se quello che stava facendo fosse giusto per lei. L’idea del ritiro c’è stata, davvero. In fondo Andrea ha mille interessi, persino la politica. Anni fa, quando si infilò nel circuito, disse che le sarebbe piaciuto fondare un partito per curare gli interessi dei giovani. Ci sarà tempo per farlo. Adesso deve curare i suoi, e magari inventarsi un’altra Petko-Dance come quella che aveva spopolato nel 2011, tra balletti sul campo e click su Youtube, creando anche qualche malumore in Maria Sharapova. E se le due dovessero clamorosamente trovarsi in finale?
 
ROLAND GARROS DONNE – QUARTI DI FINALE
Maria Sharapova (RUS) b. Garbine Muguruza (SPA) 1-6 7-5 6-1
Eugenie Bouchard (CAN) b. Carla Suarez Navarro (SPA) 7-6 2-6 7-5
Andrea Petkovic (GER) b. Sara Errani (ITA) 6-2 6-2
Simona Halep (ROM) b. Svetlana Kuznetsova (RUS) 6-2 6-2