di Giorgio Valleris – foto Getty Images
Tomas Berdych conquista lo Stockholm Open 2012 e si assicura un biglietto in prima classe per Londra, destinazione Atp World Tour Finals. Il ceco ha sconfitto in rimonta Jo-Wilfried Tsonga che, da parte sua, non è riuscito a conquistare un titolo che aveva già in tasca o quasi.
Nel primo set è il transalpino a partire forte: sul 2-2 strappa il servizio al ceco e poi conferma il break di vantaggio volando sul 4-2. Tsonga appare tonico e carico, mentre Tomas sembra un po’ imballato e in difficoltà col dritto. Il break del quinto gioco è decisivo e permette e Jo-Wilfried di condurre in porto il primo set sul punteggio di 6-4.
Ma la svolta del match deve ancora arrivare. Nella seconda partita è ancora il francese a comandare il gioco grazie a dritti precisi e profondi e ad ottime discese a rete che vivacizzano il gioco. Nuovo break e 4-2 per il 27enne di Le Mans, proprio come nel primo set. Tra Tsonga e il titolo dello Stockholm Open 2012 mancano appena otto punti. Eppure, proprio nel momento in cui la finale appare ipotecata, il francese accusa un pericoloso passaggio a vuoto. Da parte sua, Berdych non cambia il copione del suo gioco ma ha il merito di non sbagliare praticamente più nulla, portando a casa quattro giochi cosecutivi. Il resto lo fa Tsonga che manda fuori giri un paio di rovesci non impossibili e subisce un 4-6 che gli toglie morale e vigore.
L’Open svedese si decide così al termine di un terzo set tiratissimo ed estremamente equilibrato. Berdych e Tsonga tengono tutti i rispettivi turni di servizio fino al decimo gioco (5-4 in favore del ceco) quando il francese crolla di colpo e si trova a dover fronteggiare due match point: il primo lo annulla con un grande ace ma poi, dopo 2 ore e 28 minuti, commette uno sciagurato doppio fallo che gli costa l’incontro. Con il successo odierno, Berdych porta a 3 i successi sul francese nei quattro scontri diretti in carriera. L’ultimo ceco a trionfare nell’open scandinavo fu Ivan Lendl che, nel 1989, si impose sul tennista di casa Magnus Gustafsson (che, curiosamente, perse anche la sua seconda e ultima finale a Stoccolma dieci anni più tardi, nel derby con Thomas Enqvist).
