Il francese cancella le paure dei connazionali e supera Darcis in tre set facili facili: troppo potente e troppo concentrato per un belga un po' stralunato, e spesso arrendevole. Il rovescio in slice non ha pagato e si è trovato senza alternative. Attesa per conoscere gli schieramenti del doppio: in ballo lo stesso Tsonga.

Con una scelta ben precisa, Artengo aveva deciso di non aderire al Black Friday, “Perché i nostri prezzi sono bassi tutto l'anno”. La ditta francese avrebbe potuto azzeccare un gran colpo proprio oggi, se il suo testimonial Steve Darcis avesse azzeccato l'ennesima impresa in Coppa Davis. Nell'imponente Stade Pierre Mauroy di Lille, affollato da oltre 25.000 esseri umani, l'illusione è durata pochi game. E pensare che Darcis era sceso in campo in condizioni psicologiche ideali, dopo che Goffin aveva superato Pouille con facilità quasi sorprendente. A ridare fiato e vigore ai francesi, maggioranza relativa sugli spalti (la vicinanza col Belgio ha favorito un vero e proprio esodo di tifosi ospiti) ci ha pensato il figliol prodigo Jo Wilfried Tsonga, abile a ridare entusiasmo a un pubblico un po' infreddolito, sia dalle folate di vento che dalla batosta nel primo singolare. Avevano bisogno, i francesi, di un risultato convincente. Tsonga non ha tradito, imponendosi con un netto 6-3 6-2 6-1. Non c'è mai stata l'impressione che potesse esserci partita: troppo grande il divario, soprattutto in termini di potenza. Nonostante siano nel tour da parecchi anni, i due non si erano mai affrontati nel circuito maggiore. L'unico precedente risaliva a un torneo Futures, in Francia, quando erano poco più che bambini. Darcis si ritirò dopo cinque game. Stavolta, davanti a 25.185 spettatori, l'equilibrio è durato gli stessi cinque giochi, tempo necessario a Tsonga per effettuare il primo strappo. Una volta preso il comando con un break al sesto game, Jo non si è più guardato indietro e ha chiuso in appena 107 minuti. Alle 18.30 era finito tutto. Un pomeriggio rapido e indolore, che dovrebbe far riflettere chi vorrebbe ridurre il format della Coppa Davis. Con i singolari al meglio dei tre set, la giornata si sarebbe esaurita in un paio d'ore. Un bene, un male? Chissà.

TSONGA SI CANDIDA PER IL DOPPIO
Sul campo, il problema di Darcis è stata la potenza di Tsonga. Era come se il francese avesse sei marce, mentre lui faticava a ingranare la quarta. L'unico sistema era provare a mandarlo fuori giri, affidandosi al sapiente rovescio in slice che in febbraio aveva mandato al manicomio Sascha Zverev. Ma il campo di Lille non restituiva i rimbalzi desiderati, anzi, aiutava Tsonga a piazzare i piedoni e accelerare non appena c'era l'occasione. Darcis ha capito che la tattica di sempre non avrebbe funzionato, ma si è trovato nudo, senza la possibilità (o la capacità?) di proporre qualcosa di diverso. E allora il match è scivolato via, leggero, semplice. La prima giornata ci lascia in dote alcune sentenze: intanto, la certezza che l'Insalatiera si assegnerà domenica. E poi, i dubbi per le rispettive formazioni. In primis il doppio: chi scenderà in campo? Se in casa belga è pressoché certa la coppia Bemelmans-De Loore (anche se Goffin ha detto di avere “un'opzione”), chi affiancherà Herbert tra i galletti? Con meno di due ore sulle gambe, e una carica infinita, Tsonga potrebbe essere preferito a Gasquet. Chiunque scenderà in campo, Noah si giocherà molta credibilità. Non ci sono dubbi sul fatto che domenica giocheranno Tsonga-Goffin, ma l'eventuale 2-2 sarebbe un lancio della monetina o giù di lì, visto che né Pouille, né Darcis, hanno convinto. Insomma, questo Francia-Belgio potrebbe anche diventare una questione personale tra Tsonga e Goffin. Pari e patta, il meglio deve ancora venire.

FINALE COPPA DAVIS 2017
FRANCIA VS. BELGIO 1-1
Stade Pierre Mauroy, Lilla – Cemento indoor
David Goffin (BEL) b. Lucas Pouille (FRA) 7-5 6-3 6-1
Jo-Wilfried Tsonga (FRA) b. Steve Darcis (BEL) 6-3 6-2 6-1