di Giorgio Spalluto – foto Getty Images
Il Rakuten Japan Open Tennis Championships, il torneo con più solide tradizioni fra quelli che si disputano in Asia, avrebbe dovuto rappresentare il rientro alle competizioni di Roger Federer e Andy Murray, oltre a quello del fresco campione degli US Open, Juan Martin Del Potro. Ampiamente rimaneggiato dai forfait del numero 1 e del numero 3 del mondo, il torneo nipponico ha dovuto fare i conti con l’eliminazione all’esordio dell’argentino, alle prese con un problema di stomaco che lo ha debilitato non poco nel match di primo turno contro Roger Vasselin junior. Bravo ad approfittare di queste defaillance eccellenti è stato Jo-Wilfried Tsonga che, con i 500 punti intascati a Tokyo, può guardare con maggiore fiducia ai prossimi tornei, decisivi per la qualificazione al Master di Londra. Nel corso del torneo il franco congolese ha concesso 2 soli set ai suoi avversari – il primo al rientrante Gasquet, il secondo al redivivo Gulbis che non vinceva 2 match consecutivi da più di un anno (Cincinnati 2008) – prima di rifilare un doppio 6-3, sia a Monfils che a Youzhny, rispettivamente in semifinale e in finale: perfetto al servizio contro “La Monf” (solo 6 punti lasciati nei propri turni di battuta), chirurgico nello sfruttare le occasioni regalate dal russo, che forse ha pagato la stanchezza dovuta alla maratona in semifinale contro Hewitt.
Per Tsonga si tratta del quinto successo consecutivo in una finale Atp. L’unica sconfitta nell’ultimo atto di un torneo risale alla finale degli Australian Open del 2008 contro Novak Djokovic. Il successo del nativo di Le Mans conferma l’ottimo momento che sta attraversando il tennis francese, protagonista nelle ultime 3 settimane di altrettanti successi. Prima di Tsonga, infatti, si erano imposti Gael Monfils a Metz, e Gilles Simon a Bangkok. Per Jo si tratta del 3° alloro del 2009, dopo i titoli di Johannesburg e Marsiglia, colti ai danni di altri 2 connazionali, Chardy e Llodra. Insomma, questi risultati confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, la bontà del lavoro svolto Oltralpe e che consente di sopperire alle delusioni di quel Gasquet che sulla carta avrebbe dovuto rappresentare la punta di diamante di un movimento di livello comunque straordinario.
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Gli highlights della finale tra Tsonga e Youzhny