Il greco ha staccato il pass per gli ottavi di finale degli Internazionali BNL d’Italia grazie al successo ottenuto su Cameron Norrie (Foto Ray Giubilo)
ROMA – «Ho bisogno di nuovi obiettivi, nuove vette da scalare. Voglio vincere partite lottate, sentirmi importante. Il numero 1 in classifica? E’ nei miei pensieri, è stato il mio sogno fin dal primo anno da professionista. Sono ancora lontano, è chiaro (attualmente è ottavo nel ranking, a seimila punti di distanza da Djokovic…, ndc) non ho ancora fatto abbastanza per meritarmi questo primato ma so cosa serve per riuscirci e aspetto il mio momento». Torna la stagione su terra battuta e sboccia di nuovo il tennis di Stefanos Tsitsipas, classe 1998, che non sarà ancora ai livelli più alti del suo gioco – quello che gli ha consentito di disputate le finali del Roland Garros e degli Open d’Australia – ma che è più che sufficiente per fare strada in questa stropicciata parte della stagione, orba per vari motivi dei vari Alcaraz, Sinner, e aggiungiamoci pure Djokovic.
E così sono arrivati il terzo trionfo a Monte Carlo, la finale di Barcellona e poi, dopo la rapida uscita da Madrid, gli ottavi di Roma, torneo che gli ha portato spesso fortuna (una finale, nel 2022, e due semifinali). «Intanto sono felice di essere rientrato nella Top Ten – ha detto dopo aver superato Norrie 6-2 7-6 – sono stato fuori per un po’ e confesso che la cosa non mi ha fatto stare bene. Oggi ho avuto un ottimo avvio di match, sono entrato subito in partita e i miei colpi hanno funzionato, il top spin, anche il servizio. Cameron è cresciuto nel secondo set, sono contento di aver chiuso bene».
L’assenza di tanti big, tra infortuni e sconfitte premature, fa crescere la possibilità di arrivare fino in fondo. «E’ sicuramente un’ottima opportunità ma il discorso sulle assenze è ampio. I grandi tornei sono molto impegnativi dal punto di vista fisico e mentale: devi essere davvero una specie di supereroe per fare bene 10 giorni di fila in ogni torneo. Se questo calendario non viene aggiustato o modificato per venire incontro ai bisogni degli atleti, ci saranno in continuazione infortuni, e questo non è bello per lo spettacolo».
Il servizio è uno dei colpi più importanti nel repertorio di Tsitsipas, che all’inizio della stagione aveva pensato a modificarne il movimento. «E’ vero, avevo visto che tanti giocatori cambiavano alcune cose, per esempio Sinner, che ha aumentato molto la precisione e la potenza del suo colpo con il “foot up” (quando il piede davanti richiama quello dietro, ndc). Ho deciso di provarci anch’io, l’ho fatto per sei settimane circa. Ha funzionato bene all’inizio, poi però non mi sono trovato più a mio agio. Non è stato un bel periodo, in campo pensavo troppo alle cose da cambiare, e quando succede non riesci a concentrarti sull’avversario che hai davanti. Ho capito che questo aveva una influenza distruttiva sul mio gioco e ho deciso di tornare al mio vecchio servizio. Anche la schiena non mi fa più male e questo è molto importante. Evidentemente dovevo provare a cambiare qualcosa per capire che quello che facevo prima era più giusto».
Domani negli ottavi l’avversario di Tsitsipas sarà l’australiano De Minaur: «Non sarà un match semplice, ci siamo incontrati tante volte (11, con Stefanos in vantaggio per 9-2, ndc) e so che è migliorato. Alex è uno che combatte, che non si arrende mai, dovrò dare il mio meglio». Puntando sul vecchio servizio.