Il numero 6 al mondo si racconta sul blog ‘Behind the racquet’: dagli inizi sino all’esplosione, passando per la grave crisi economica del suo Paese. E dei suoi colleghi dice che…

Stefanos Tsitsipas non è più un volto nuovo nel circuito Atp. Ventidue anni il prossimo agosto ma già stabilmente in top-10, l’attuale numero 6 al mondo ha finalmente riportato tra le grandi del tennis una terra meravigliosa come la Grecia, ‘derubata’ nel corso degli anni di Sampras, Philippoussis sino ai più giovani Kokkinakis e Kyrgios. Una terra fantastica, certo, ma che nella storia recente ha dovuto affrontare una grave crisi economica che Stefanos ha potuto vivere anche sulla propria pelle. “C’è stato un periodo in cui non stavo giocando bene – racconta sul blog ‘Behind the racquet’ Ho iniziato a giocare futures ma dubitavo di me stesso. La mia nazione stava attraversando un momento difficile, la Grecia era sull’orlo della bancarotta. L’intera popolazione stava soffrendo, i fratelli di mio padre non riuscivano a sfamare le proprie famiglie. La gente mi guardava come se governassi io e pensavano che fossi parte del problema“.

“Mi sono sentito isolato – prosegue Stefanos – Il mio mental coach mi disse: “Hai dedicato tutta la tua vita al tennis, non puoi arrenderti. Devi andare avanti”. Ho giocato a tennis per mostrare la grande storia della mia patria, che possiamo ottenere successi. E’ uno sport molto introverso. Abbiamo un team che ci segue ma siamo spesso soli. I viaggi e le competizioni comportano stress e sono cresciuto molto da solo”. Nonostante ciò, Tsitsipas ammette le difficoltà di trovare delle amicizie sul circuito. “Da bambino non avevo molti amici, pensavo che il Tour mi avrebbe aiutato, invece è stato il contrario. Credo che molti giocatori non vogliano amicizie per paura di svelare qualche segreto per essere battuti. Penso la prendano molto sul serio, avere degli amici aiuterebbe a sentirsi meno soli durante i viaggi”.

Il potenziale di Tsitsipas è sotto gli occhi di tutti e il suo tennis brillante e creativo è anche frutto di una mente sempre attiva. “Spesso condivido alcuni post sui social media, cerco di essere diverso dagli altri. Sono una persona filosofica, vengo da una nazione con una grande storia. Non so se fossi Pitagora o Socrate nella vita precedente ma non mi dispiacerebbe essere stato uno dei due”.