Dopo la delusione dell’eliminazione al primo turno, Stefano Tsitsipas commenta la scelta di inizio torneo

foto Ray Giubilo

Il primo “terremoto” di questo Australian Open arriva dal tabellone maschile: Stefanos Tsitsipas, testa di serie n.11, sconfitto al primo turno dallo statunitense Michelsen.

Forse una notizia non del tutto scioccante, vista la condizione del greco dell’ultimo periodo, ma un risultato che aggrava certamente la sua posizione, poiché sembra la fotocopia dell’ultimo slam stagionale. A New York era stato Thanasi Kokkinakis a eliminarlo, in un match dall’andamento molto simile: sconfitta in quattro set con un primo parziale molto lottato.

Per trovare una sua eliminazione all’esordio a Melbourne si deve risalire al 2018. Da quell’anno però per Stefanos solo “ostriche”, con tre semifinali e una finale raggiunta nel 2023. Forse per questo motivo, forse perché quello downunder è sempre stato per lui un happy slam, quest’anno aveva deciso di puntare tutto sul singolare e per questo sacrificato il fratello Petros (con cui avrebbe dovuto fare coppia in doppio) per risparmiare energie.

Le analisi tuttavia poco servono al morale del greco, che in conferenza stampa si è lasciato andare con ironia all’amara confessione:

“La mia idea era quella di provare ad andare in fondo agli Australian Open. Sapevo che la prima cosa da prendere in considerazione era non giocare il doppio”, ha detto Stefanos. “Credo che il karma mi abbia colpito. Non sono stato in grado di fare risultato o di giocare come speravo in questa edizione. L’obiettivo era quello di risparmiare energie e di essere più fresco per la seconda settimana del torneo”.