Di Francesco Camanzi – foto getty images
Non ce l'ha fatta Andreas Seppi. Non è riuscito nell'impresa di fermare Tomas Berdych, testa di serie numero 4 e indistruttibile macchina da tennis di questo finale di stagione. Lo dimostrano le giocate di cui è capace il ceco, poche a dire il vero, ma di effetto sicuro e quasi sempre vincente. Lo certificano ancor di più i numeri: per Berdych si profila il terzo anno consecutivo in Top Ten a fine stagione. La South African Airways Atp Race to London lo vede correntemente al sesto posto e negli ultimi tre tornei disputati sul duro si è spinto fino alla finale (Winston-Salem), alla semifinale (US Open) e ai quarti (Tokyo), perdendo in tutti e tre i casi con il vincitore finale. Cifre che sostanziano l'ottimo momento di forma dello scorbutico Tomas e che, al contempo, rendono meno amara la sconfitta di Andy.
Oggi, però, non c'è stato nulla da fare. Nel primo set il break che manda avanti il ceco arriva nel sesto gioco. Segue un finale di set teso ed equilibrato in cui l'altoatesino ce la mette tutta ma fatica a tenere il passo di Tomas. Il gioco del 5-3 ne è la riprova: tre set point salvati dal nostro e partita prolungata con grande caparbietà. Ma è tutto inutile perchè quando il ceco serve non c'è gara (2 le palle break complessive raccolte da Andy). Il primo set va così in archivio sul 6-3. Nel secondo Berdych prende il sopravvento: break a 15 nel terzo gioco e ipoteca sul match. Al ceco di Valasske Mezirici non resta che contenere la timida controffensiva di Andreas e ripartire fino al 6-2 finale. Ora per Berdych c'è il bombardiere statunitense Sam Querrey che ha sorpreso un Nishikori irriconoscibile in 3 set. Il nipponico ha pagato le fatiche del torneo di casa, frenato parzialmente da un infortunio alla caviglia destra già accusato a Tokyo.
Il premio impresa di giornata, però, lo vince Marcos Baghdatis che, con il suo tennis estroso ma efficace, ha fermato il tennista del momento, quel Milos Raonic del quale si parla come futuro numero 1 Atp. Neanche a dirlo la partita è stata una battaglia di tie-break, prolungatasi per oltre due ore e mezza. Il cipriota è stato bravo a sfruttare le amnesie del gigante canadese nel primo e nel terzo set, quest'ultimo per altro caratterizzato da uno scambio di break proprio prima dei "sette punti" decisivi. Ora per Marcos, già protagonista a Tokyo, c'è Jo-Wilfried Tsonga, vittorioso a fatica sul connazionale Paire.
Vittorie comode per Federer, Djokovic, Dolgopolov e Feliciano Lopez. Lo svizzero, all'esordio dopo il folle comunicato di qualche giorno fa e dopo quasi un mese di lontananza dai campi (ultimo match: il tie vinto con Haase in coppa Davis), ha rispolverato una forma invidiabile. Il risultato finale contro l'atleta di Taiwan Lu (6-3 7-5) fa pensare a un Federer sprecone e distratto. E invece gran parte del merito va al tennista di Taipei, bravo a tenere viva la partita fino all'ultimo 15. Tutto il resto è farina del sacco di Roger, apparso oggi in grande forma, sciolto sulla palla e sinuoso come un ballerino. Per nulla scalfito dal clima surreale della settimana appena trascorsa e, come sempre, a suo agio sui campi veloci di cemento indoor, il numero 1 del mondo si è preso comodamente il primo set e ha srappato il break solo all'ultimo nel secondo. Djokovic e Murray sono avvisati. Il serbo, da par suo, ha fermato il bulgaro Dimitrov con un pesante parziale (6-3 6-2), riproponendo l'eterna questione "campione o eterna promessa", ormai pendente sul capo del pupillo di Mouratoglou da almeno un anno. Ritorna alla vittoria Dolgopolov che, a proposito di eterne promesse, è un altro talento ancora inespresso, di quelli capaci di far sembrare semplici le imprese e di rendere difficili i primi turni con un qualificato. Oggi, per sua fortuna, il Dolgo ha incontrato una delle teste di serie meno in palla, Gilles Simon. Il risultato è stato un netto 6-3 6-4 che proietta l'ucraino al terzo turno. Da ultimo Feliciano Lopez, bravo a sorprendere con le sue variazioni il tedesco Kohlschreiber. Nel terzo turno, contro Nole Djokovic, sarà tutta un'altra storia. Chi invece non ha speso nemmeno una lacrima di sudore è Andy Murray, beneficiario del ritiro di Florian Mayer. Lo scozzese, numero 3 del seed e due volte defending-champion qui a Shanghai, attende ora Dolgopolov. Completano il tabellone la vittoria di Stan Wawrinka su Istomin, il doppio 6-3 di Tommy Haas all'iberico Robredo e il bel successo di Stepanek su Gasquet. Nella giornata nera per le teste di serie "di seconda fascia" si salva lo svizzero, bravo a imporsi sull'uzbeko in un match altalenante. Chi cade inaspettatamente, invece, è il talento francese Gasquet, come sempre gradevole da ammirare ma troppo incostante e leggero per fermare il mastino Stepanek. Ad attendere il ceco, nel prossimo turno, ci sarà John Isner, reduce da una battaglia con Anderson. L'ultima partita di giornata premia la testa di serie Tipsarevic che annulla 5 match point all'amico Troicki e vola a sfidare Haas.
RISULTATI TERZO TURNO
(1) R Federer d. Y Lu 63 75
(2) N Djokovic d. G Dimitrov 63 62
(4) T Berdych d. A Seppi 63 63
S Querrey d. (14) K NIshikori 26 61 64
(5) J Tsonga d. B Paire 76(7) 75
A Dolgopolov d. (15) G Simon 63 64
M Baghdatis d. (12) M Raonic 76(4) 67(5) 76(3)
(13) S Wawrinka d. D Istomin 64 46 64
F Lopez d. (16) P Kohlschreiber 63 64
T Haas d. T Robredo 63 63
R Stepanek d. (11) R Gasquet 64 64
(6) J Tipsarevic d. V Troicki 62 76(3)